This paper aims at analyzing the conditions of Roma, Sinti, Gypsy, and Travellers (GTA) women and children and their relationship with early education. Moreover it reports about some good practices and a pilot project to promote attendance of GTA families in pre-primary services. It consists of four chapters. The first one deals with the Roma people and its history, from their origins to their arrival in Europe. A distinction is made between the various groups and backgrounds, also mentioning cultural aspects. In the last section, we provide data on the numerical presence of Roma in Europe, Italy and Piedmont. The second chapter describes the relationship between the Roma people and the European and Italian pre-school systems. Pre-school systems in Europe and in Italy are described and we present data relative to the numerical presence of GTA pupils in kindergartens. We also take into account the benefits of early education, the main factors at the basis of non-attendance of GTA pupils in pre-primary services, and their representation in GTA families. A description of some good European practices regarding GTA pupils and kindergarten services is provided. Finally, we supply both a reflection on the figure of the Roma mediator and empirical evidence, drawn from indirect methods employing child observation aimed at determining whether the relationship between teacher and pupil is influenced by their ethnicity. The third chapter is devoted to women, mothers, children and pupils belonging to GTA groups. Here, we attempt a profile of Romnì, through the analysis of experiences and testimonies. Their situation in Europe and in Italy is described, through the analysis of official documents, reports, recommendations and resolutions of the European Union, with particular regard to access to education and the possible reasons that may hinder it. Finally we refer to the growing political commitment that women GTA are showing in Europe and around the world. The fourth chapter pertains to the description of interventions, implemented by some associations and cooperatives, to promote attendance in kindergartens by GTA children. Good practices on Roma inclusion have been outlined in many countries, if not all, and they may be considered locally relevant and appropriate. In the framework of good practices targeting Roma, the domain that occurs most often is education. A factor that can spur the frequency of pre-childhood services is the presence and participation of mothers GTA in children's school placement programs. Some experiments in this direction were carried out in Italy and had very good outcomes as for higher levels of education and increase of trust between families and the school. In this chapter, after a brief definition of the concept of good practice and the presentation of the framework of European recommendations to Italy on the subject of inclusion of GTA groups, we describe two good practices carried out in Turin, which saw the mothers' active participation. Finally, we analyze a hypothesis of intervention carried out by Associazione e Cooperativa Vides Main, accepted but not yet implemented to date: it is meant to strengthen actions promoting a constructive dialogue between families and schools and those aimed at 3 to 5 year-olds and their mothers in structures in Turin, achieved by means of online educational software and tools, such as those used within the Fenix project.

Questo elaborato si propone di prendere in analisi la condizione delle donne e dei bambini RSC e il loro rapporto con la scuola dell'infanzia per poi descrivere alcune buone pratiche e un progetto pilota volti a promuovere la frequenza dei servizi pre-primari da parte delle famiglie RSC. Il primo capitolo si occupa del popolo rom e della sua storia, dalle origini al suo arrivo in Europa. Viene compiuta una distinzione tra i vari gruppi e le varie provenienze, facendo accenno ad alcuni aspetti culturali. Infine vengono forniti dei dati sulla presenza numerica dei rom in Europa, in Italia e in Piemonte.Il secondo capitolo si propone di descrivere il rapporto tra i rom e i sistemi pre-scolastici europei e italiani. Vengono descritti i sistemi pre-scolastici in Europa e in Italia e si analizzano i dati riguardanti la presenza numerica degli alunni RSC nelle scuole d'infanzia. Si considerano i principali fattori che possono influenzare la mancata presenza di alunni RSC nei servizi pre-primari, i benefici di un'istruzione precoce e la rappresentazione di tali servizi per le famiglie RSC. Segue una descrizione di alcune buone pratiche europee riguardanti alunni RSC e la scuola d'infanzia. Infine viene compiuta una riflessione sulla figura del mediatore rom e vengono fornite delle evidenze empiriche, basate su metodi che utilizzano l'osservazione infantile indiretta, per valutare se la relazione tra insegnate e allievo è influenzata dalla loro appartenenza etnica. Il terzo capitolo è dedicato alle donne, alle madri, alle bambine e alle alunne appartenenti a gruppi RSC. Si tenta di tracciare un profilo delle romnì, attraverso l'analisi di esperienze e di testimonianze dirette. Viene descritta la situazione delle donne RSC in Europa e in Italia, attraverso l'analisi di alcuni documenti ufficiali, rapporti, raccomandazioni e risoluzioni dell'Unione Europea, con particolare riguardo all'accesso all'istruzione e alle possibili ragioni che possono ostacolarlo. Infine viene fatto un accenno al crescente impegno politico che le donne RSC stanno assumendo in Europa e nel mondo. Il quarto capitolo è dedicato alla descrizione di interventi, implementati da alcune associazioni e cooperative, volti a promuovere la frequenza della scuola dell'infanzia da parte dei bambini RSC Un elemento che può favorire la frequenza dei servizi pre-infantili è la presenza e la partecipazione di madri RSC nell'inserimento scolastico dei propri figli. In Italia sono state svolte alcune sperimentazioni in tal senso che hanno avuto ottimi risultati per quanto riguarda i livelli di istruzione nei gradi successivi e l'incremento del rapporto di fiducia tra le famiglie RSC e la scuola. Nel quarto capitolo, dopo una breve definizione del concetto di pratica efficace e la presentazione di un quadro sulle raccomandazioni europee per l'Italia in tema di inclusione dei gruppi RSC, vengono descritte due buone pratiche svolte a Torino, che hanno visto la partecipazione attiva delle madri nell'inserimento scolastico dei loro figli. Infine, viene analizzata un'ipotesi di intervento realizzata dall'Associazione e Cooperativa Vides Main, approvata ma non ancora implementata, che prevede azioni di potenziamento rivolte a bambini da 3 a 5 anni e alle loro madri presso strutture convenzionate a Torino, realizzate grazie all'utilizzo di software didattici on-line, come quelli utilizzati nell'ambito del progetto Fenix, e azioni che favoriscono un dialogo costruttivo tra famiglie e scuola.

Madri e bambini rom, sinti, camminanti: studi, pratiche efficaci e ipotesi d'intervento per la promozione della frequenza dei servizi pre-scolastici e della scuola d'infanzia

GILLIO, ALICE NOVELLA
2014/2015

Abstract

Questo elaborato si propone di prendere in analisi la condizione delle donne e dei bambini RSC e il loro rapporto con la scuola dell'infanzia per poi descrivere alcune buone pratiche e un progetto pilota volti a promuovere la frequenza dei servizi pre-primari da parte delle famiglie RSC. Il primo capitolo si occupa del popolo rom e della sua storia, dalle origini al suo arrivo in Europa. Viene compiuta una distinzione tra i vari gruppi e le varie provenienze, facendo accenno ad alcuni aspetti culturali. Infine vengono forniti dei dati sulla presenza numerica dei rom in Europa, in Italia e in Piemonte.Il secondo capitolo si propone di descrivere il rapporto tra i rom e i sistemi pre-scolastici europei e italiani. Vengono descritti i sistemi pre-scolastici in Europa e in Italia e si analizzano i dati riguardanti la presenza numerica degli alunni RSC nelle scuole d'infanzia. Si considerano i principali fattori che possono influenzare la mancata presenza di alunni RSC nei servizi pre-primari, i benefici di un'istruzione precoce e la rappresentazione di tali servizi per le famiglie RSC. Segue una descrizione di alcune buone pratiche europee riguardanti alunni RSC e la scuola d'infanzia. Infine viene compiuta una riflessione sulla figura del mediatore rom e vengono fornite delle evidenze empiriche, basate su metodi che utilizzano l'osservazione infantile indiretta, per valutare se la relazione tra insegnate e allievo è influenzata dalla loro appartenenza etnica. Il terzo capitolo è dedicato alle donne, alle madri, alle bambine e alle alunne appartenenti a gruppi RSC. Si tenta di tracciare un profilo delle romnì, attraverso l'analisi di esperienze e di testimonianze dirette. Viene descritta la situazione delle donne RSC in Europa e in Italia, attraverso l'analisi di alcuni documenti ufficiali, rapporti, raccomandazioni e risoluzioni dell'Unione Europea, con particolare riguardo all'accesso all'istruzione e alle possibili ragioni che possono ostacolarlo. Infine viene fatto un accenno al crescente impegno politico che le donne RSC stanno assumendo in Europa e nel mondo. Il quarto capitolo è dedicato alla descrizione di interventi, implementati da alcune associazioni e cooperative, volti a promuovere la frequenza della scuola dell'infanzia da parte dei bambini RSC Un elemento che può favorire la frequenza dei servizi pre-infantili è la presenza e la partecipazione di madri RSC nell'inserimento scolastico dei propri figli. In Italia sono state svolte alcune sperimentazioni in tal senso che hanno avuto ottimi risultati per quanto riguarda i livelli di istruzione nei gradi successivi e l'incremento del rapporto di fiducia tra le famiglie RSC e la scuola. Nel quarto capitolo, dopo una breve definizione del concetto di pratica efficace e la presentazione di un quadro sulle raccomandazioni europee per l'Italia in tema di inclusione dei gruppi RSC, vengono descritte due buone pratiche svolte a Torino, che hanno visto la partecipazione attiva delle madri nell'inserimento scolastico dei loro figli. Infine, viene analizzata un'ipotesi di intervento realizzata dall'Associazione e Cooperativa Vides Main, approvata ma non ancora implementata, che prevede azioni di potenziamento rivolte a bambini da 3 a 5 anni e alle loro madri presso strutture convenzionate a Torino, realizzate grazie all'utilizzo di software didattici on-line, come quelli utilizzati nell'ambito del progetto Fenix, e azioni che favoriscono un dialogo costruttivo tra famiglie e scuola.
ITA
This paper aims at analyzing the conditions of Roma, Sinti, Gypsy, and Travellers (GTA) women and children and their relationship with early education. Moreover it reports about some good practices and a pilot project to promote attendance of GTA families in pre-primary services. It consists of four chapters. The first one deals with the Roma people and its history, from their origins to their arrival in Europe. A distinction is made between the various groups and backgrounds, also mentioning cultural aspects. In the last section, we provide data on the numerical presence of Roma in Europe, Italy and Piedmont. The second chapter describes the relationship between the Roma people and the European and Italian pre-school systems. Pre-school systems in Europe and in Italy are described and we present data relative to the numerical presence of GTA pupils in kindergartens. We also take into account the benefits of early education, the main factors at the basis of non-attendance of GTA pupils in pre-primary services, and their representation in GTA families. A description of some good European practices regarding GTA pupils and kindergarten services is provided. Finally, we supply both a reflection on the figure of the Roma mediator and empirical evidence, drawn from indirect methods employing child observation aimed at determining whether the relationship between teacher and pupil is influenced by their ethnicity. The third chapter is devoted to women, mothers, children and pupils belonging to GTA groups. Here, we attempt a profile of Romnì, through the analysis of experiences and testimonies. Their situation in Europe and in Italy is described, through the analysis of official documents, reports, recommendations and resolutions of the European Union, with particular regard to access to education and the possible reasons that may hinder it. Finally we refer to the growing political commitment that women GTA are showing in Europe and around the world. The fourth chapter pertains to the description of interventions, implemented by some associations and cooperatives, to promote attendance in kindergartens by GTA children. Good practices on Roma inclusion have been outlined in many countries, if not all, and they may be considered locally relevant and appropriate. In the framework of good practices targeting Roma, the domain that occurs most often is education. A factor that can spur the frequency of pre-childhood services is the presence and participation of mothers GTA in children's school placement programs. Some experiments in this direction were carried out in Italy and had very good outcomes as for higher levels of education and increase of trust between families and the school. In this chapter, after a brief definition of the concept of good practice and the presentation of the framework of European recommendations to Italy on the subject of inclusion of GTA groups, we describe two good practices carried out in Turin, which saw the mothers' active participation. Finally, we analyze a hypothesis of intervention carried out by Associazione e Cooperativa Vides Main, accepted but not yet implemented to date: it is meant to strengthen actions promoting a constructive dialogue between families and schools and those aimed at 3 to 5 year-olds and their mothers in structures in Turin, achieved by means of online educational software and tools, such as those used within the Fenix project.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/75819