Dalla mia esperienza di lavoro in un centro diurno per persone con disabilità mentale nasce l'esigenza della dissertazione che qui si presenta. Nell'operare quotidiano molto spesso le persone con cui lavoro pongono l'équipe di fronte ad interrogativi che riguardano la sfera della sessualità. L'obiettivo che ci si è posti è stato quello di ¿guardarsi attorno¿, cercando di capire come l'argomento della sessualità delle persone con disabilità mentale venga trattato sia a livello teorico sia pratico, con il fine ultimo di trovare spunti di riflessione per l'agire quotidiano dell'educatore. Si è scelto, vista l'ampiezza dell'argomento, di dare alla dissertazione un taglio sulla disabilità mentale, cercando, in particolare, di comprendere quale ruolo può rivestire l'educatore quando si parla di disabilità e sessualità. Dopo aver presentato una panoramica del quadro culturale, aver approfondito il ruolo dell'educatore e aver presentato alcune buone prassi sul tema trattato, si è tentato di raccogliere in una proposta progettuale le riflessioni teoriche svolte durante l'elaborato e gli spunti provenienti dalle buone prassi presentate. Il progetto ipotizzato è riferito alla realtà del centro diurno in cui la scrivente lavora e tenta di dar voce ai bisogni e alle necessità evidenziate durante tutto l'arco dell'elaborato. La proposta progettuale esposta nel quarto capitolo, non ha la pretesa di risolvere una volta per tutte il complesso argomento di questa dissertazione. Forse può dare una piccola ed iniziale risposta ad alcuni degli ostacoli che le persone con disabilità incontrano nel cammino di emancipazione rispetto al nucleo familiare e alla società. Le aree su cui lavorare, al fine della promozione per la persona con disabilità mentale di una esistenza vissuta nella sua interezza, sono ancora molte e ampie. Si è visto che una di esse è, per esempio, il bisogno, sempre più emergente, di creare contesti di tempo libero che facilitino l'aggregazione e che diano l'opportunità di costruire relazioni alla pari, da cui eventualmente potranno nascere amicizie, amori¿ L'educatore può e deve farsi portavoce all'interno della società di questi bisogni e promotore di nuovi spazi per affrontarli. In ultimo, si è sottolineato un altro aspetto importante del lavoro educativo, spesso trascurato: quello di documentare le esperienze messe in atto. Solo se l'educatore si prende carico anche di questa responsabilità, può, nel suo piccolo, contribuire al dibattito e alla diffusione di una nuova cultura sul tema della sessualità delle persone con disabilità.
Disabilità e sessualità: quale ruolo per l'educatore
TROIANO, EMILIANNA
2008/2009
Abstract
Dalla mia esperienza di lavoro in un centro diurno per persone con disabilità mentale nasce l'esigenza della dissertazione che qui si presenta. Nell'operare quotidiano molto spesso le persone con cui lavoro pongono l'équipe di fronte ad interrogativi che riguardano la sfera della sessualità. L'obiettivo che ci si è posti è stato quello di ¿guardarsi attorno¿, cercando di capire come l'argomento della sessualità delle persone con disabilità mentale venga trattato sia a livello teorico sia pratico, con il fine ultimo di trovare spunti di riflessione per l'agire quotidiano dell'educatore. Si è scelto, vista l'ampiezza dell'argomento, di dare alla dissertazione un taglio sulla disabilità mentale, cercando, in particolare, di comprendere quale ruolo può rivestire l'educatore quando si parla di disabilità e sessualità. Dopo aver presentato una panoramica del quadro culturale, aver approfondito il ruolo dell'educatore e aver presentato alcune buone prassi sul tema trattato, si è tentato di raccogliere in una proposta progettuale le riflessioni teoriche svolte durante l'elaborato e gli spunti provenienti dalle buone prassi presentate. Il progetto ipotizzato è riferito alla realtà del centro diurno in cui la scrivente lavora e tenta di dar voce ai bisogni e alle necessità evidenziate durante tutto l'arco dell'elaborato. La proposta progettuale esposta nel quarto capitolo, non ha la pretesa di risolvere una volta per tutte il complesso argomento di questa dissertazione. Forse può dare una piccola ed iniziale risposta ad alcuni degli ostacoli che le persone con disabilità incontrano nel cammino di emancipazione rispetto al nucleo familiare e alla società. Le aree su cui lavorare, al fine della promozione per la persona con disabilità mentale di una esistenza vissuta nella sua interezza, sono ancora molte e ampie. Si è visto che una di esse è, per esempio, il bisogno, sempre più emergente, di creare contesti di tempo libero che facilitino l'aggregazione e che diano l'opportunità di costruire relazioni alla pari, da cui eventualmente potranno nascere amicizie, amori¿ L'educatore può e deve farsi portavoce all'interno della società di questi bisogni e promotore di nuovi spazi per affrontarli. In ultimo, si è sottolineato un altro aspetto importante del lavoro educativo, spesso trascurato: quello di documentare le esperienze messe in atto. Solo se l'educatore si prende carico anche di questa responsabilità, può, nel suo piccolo, contribuire al dibattito e alla diffusione di una nuova cultura sul tema della sessualità delle persone con disabilità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/75352