Global population is ageing as the percentage of individuals over 65 is steadily increasing and within this demographic a combined prevalence of hearing loss and dementia of over 10% has been observed. Epidemiological studies have identified age-related hearing loss (ARHL) as an independent risk factor for dementia, highlighting the importance of research on the correlations between these two conditions and on the impact of auditory rehabilitation interventions on cognitive function. I conducted a search in major literature databases (PubMed, Embase) using specific keyword associations and results were selected based on their relevance, level of evidence and quality. I then selected twenty articles from the literature search. Epidemiological studies confirmed the association between ARHL and cognitive decline, showing an increased risk of dementia and a shorter average time to dementia onset in patients with ARHL. These studies also highlighted the presence of cortical alterations in these patients. Interestingly, evidence suggests that hearing dysfunction in ARHL patients is not only due to cochlear degeneration but also involves modifications in central auditory processes (CAP) in the pathogenesis of the disorder. Given the association between ARHL and dementia, some studies investigated the impact of auditory rehabilitation on cognitive performance, producing promising results both in terms of patient performance and overall satisfaction. The literature review conducted in this dissertation suggests a significant correlation between auditory and cognitive functions, which may sometimes be underestimated due to the limited use of hearing assessments in dementia patients. This correlation and the high prevalence of both conditions make studies on the impact of auditory rehabilitation on cognitive performance particularly interesting, also providing evidence that supports the use of hearing aids to limit dementia progression. Although promising results exist, current research does nas not yet produced definitive conclusions regarding the impact of auditory rehabilitation on the progression of dementia. The aging population and the high prevalence of both dementia and ARHL strongly motivate research aimed at further understanding the link between those two disease as well as the impact of auditory rehabilitation on patients with dementia. While there are no definitive long-term findings yet on the impact of auditory rehabilitation in dementia patients, the presented evidence suggests that an interdisciplinary approach involving muliple medical professionals is crucial for managing elderly patients with hearing loss. The potential impact of hearing aids and cochlear implants on dementia patients also appears evident.  

Con l’invecchiamento della popolazione la percentuale di individui di età superiore ai 65 anni è in costante aumento e in questa fascia di popolazione è stato riscontrata una prevalenza combinata di ipoacusia e demenza superiore al 10%. Studi epidemiologici hanno identificato nel calo dell’udito legato all’età (ARHL – Age Related Hearing Loss) un fattore di rischio indipendente per la demenza, rendendo rilevante la ricerca sia sulle correlazioni tra i due disturbi sia sul’impatto di interventi di riabilitazione uditiva sulla funzione cognitiva. È stata eseguita una ricerca nei principali database di letteratura (PubMed, Embase) utilizzando come stringhe di ricerca associazioni di parole chiave specifiche, selezionando successivamente i risultati in base alla loro rilevanza, al livello di evidenza e alla qualità metodologica degli articoli considerati. A partire dalla ricerca in letteratura sono stati selezionati 20 articoli. Il dato riscontrato da studi epidemiologici è la conferma della e ettiva associazione tra ARHL e riduzione della funzione cognitiva, con aumento sia del rischio di sviluppare demenza, sia riduzione del tempo medio per sviluppare demenza in pazienti a etti da ARHL, con inoltre conferma anche della presenza in questi pazienti di danni e alterazioni a livello corticale. Appare inoltre interessante come le evidenze suggeriscano che la disfunzione uditiva nei pazienti con ARHL non dipenda solo dalla degenerazioni a livello cocleare, ma preveda un coinvolgimento anche di processi uditivi centrali (CAP) nella patogenesi del disturbo. Vista l’associazione tra ARHL e demenza, alcuni studi si sono interrogati sull’impatto della riabilitazione uditiva sul miglioramento della performance cognitiva, producendo risultati promettenti sia sulla performance dei pazienti sia sulla loro soddisfazione generale. L’analisi della letteratura condotta in questa tesi suggerisce che vi sia una correlazione importante tra la funzione uditiva e quella cognitiva e che questa correlazione sia a volte sottostimata dal ridotto utilizzo di prove dell’udito in pazienti a etti da demenza. Questa correlazione e la prevalenza della patologia rende particolarmente interessanti gli studi riguardanti l’impatto della riabilitazione uditiva sulla performance cognitiva, che forniscono prove a supporto dell’utilità dell’utilizzo di protesi acustiche per limitare la progressione della demenza. Nonostante esistano dunque risultati promettenti, la ricerca attuale non permette ancora di trarre conclusioni definitive sull’impatto della riabilitazione uditiva sul decorso della demenza. L’invecchiamento della popolazione e l’alta prevalenza di demenza e ARHL sono forti stimoli a perseguire una ricerca mirata a comprendere ulteriormente il legame tra ARHL e demenza, come a comprendere meglio l’impatto delle tecniche di riabilitazione uditiva nei pazienti a etti da demenza. Per quanto non ci siano ancora certezze definitive sull’impatto a lungo termine della riabilitazione uditiva in pazienti con demenza, alla luce delle evidenze presentate, , è evidente che un approccio interdisciplinare, che coinvolga professionisti come otorinolaringoiatri e neuropsicologi, sia cruciale nella gestione dei pazienti anziani con perdita uditiva, così come appare chiaro il potenziale impatto che apparecchi acustici e impianti cocleari possono avere nei pazienti a etti da demenza.  

Ipoacusia e demenza: Revisione della Letteratura sugli Effetti degli Interventi Audioprotesici sul Declino Cognitivo

MOMO, SIMONA
2023/2024

Abstract

Con l’invecchiamento della popolazione la percentuale di individui di età superiore ai 65 anni è in costante aumento e in questa fascia di popolazione è stato riscontrata una prevalenza combinata di ipoacusia e demenza superiore al 10%. Studi epidemiologici hanno identificato nel calo dell’udito legato all’età (ARHL – Age Related Hearing Loss) un fattore di rischio indipendente per la demenza, rendendo rilevante la ricerca sia sulle correlazioni tra i due disturbi sia sul’impatto di interventi di riabilitazione uditiva sulla funzione cognitiva. È stata eseguita una ricerca nei principali database di letteratura (PubMed, Embase) utilizzando come stringhe di ricerca associazioni di parole chiave specifiche, selezionando successivamente i risultati in base alla loro rilevanza, al livello di evidenza e alla qualità metodologica degli articoli considerati. A partire dalla ricerca in letteratura sono stati selezionati 20 articoli. Il dato riscontrato da studi epidemiologici è la conferma della e ettiva associazione tra ARHL e riduzione della funzione cognitiva, con aumento sia del rischio di sviluppare demenza, sia riduzione del tempo medio per sviluppare demenza in pazienti a etti da ARHL, con inoltre conferma anche della presenza in questi pazienti di danni e alterazioni a livello corticale. Appare inoltre interessante come le evidenze suggeriscano che la disfunzione uditiva nei pazienti con ARHL non dipenda solo dalla degenerazioni a livello cocleare, ma preveda un coinvolgimento anche di processi uditivi centrali (CAP) nella patogenesi del disturbo. Vista l’associazione tra ARHL e demenza, alcuni studi si sono interrogati sull’impatto della riabilitazione uditiva sul miglioramento della performance cognitiva, producendo risultati promettenti sia sulla performance dei pazienti sia sulla loro soddisfazione generale. L’analisi della letteratura condotta in questa tesi suggerisce che vi sia una correlazione importante tra la funzione uditiva e quella cognitiva e che questa correlazione sia a volte sottostimata dal ridotto utilizzo di prove dell’udito in pazienti a etti da demenza. Questa correlazione e la prevalenza della patologia rende particolarmente interessanti gli studi riguardanti l’impatto della riabilitazione uditiva sulla performance cognitiva, che forniscono prove a supporto dell’utilità dell’utilizzo di protesi acustiche per limitare la progressione della demenza. Nonostante esistano dunque risultati promettenti, la ricerca attuale non permette ancora di trarre conclusioni definitive sull’impatto della riabilitazione uditiva sul decorso della demenza. L’invecchiamento della popolazione e l’alta prevalenza di demenza e ARHL sono forti stimoli a perseguire una ricerca mirata a comprendere ulteriormente il legame tra ARHL e demenza, come a comprendere meglio l’impatto delle tecniche di riabilitazione uditiva nei pazienti a etti da demenza. Per quanto non ci siano ancora certezze definitive sull’impatto a lungo termine della riabilitazione uditiva in pazienti con demenza, alla luce delle evidenze presentate, , è evidente che un approccio interdisciplinare, che coinvolga professionisti come otorinolaringoiatri e neuropsicologi, sia cruciale nella gestione dei pazienti anziani con perdita uditiva, così come appare chiaro il potenziale impatto che apparecchi acustici e impianti cocleari possono avere nei pazienti a etti da demenza.  
Hearing Loss and Dementia: Literature Review on the Effects of Hearing Aid Interventions on Cognitive Decline
Global population is ageing as the percentage of individuals over 65 is steadily increasing and within this demographic a combined prevalence of hearing loss and dementia of over 10% has been observed. Epidemiological studies have identified age-related hearing loss (ARHL) as an independent risk factor for dementia, highlighting the importance of research on the correlations between these two conditions and on the impact of auditory rehabilitation interventions on cognitive function. I conducted a search in major literature databases (PubMed, Embase) using specific keyword associations and results were selected based on their relevance, level of evidence and quality. I then selected twenty articles from the literature search. Epidemiological studies confirmed the association between ARHL and cognitive decline, showing an increased risk of dementia and a shorter average time to dementia onset in patients with ARHL. These studies also highlighted the presence of cortical alterations in these patients. Interestingly, evidence suggests that hearing dysfunction in ARHL patients is not only due to cochlear degeneration but also involves modifications in central auditory processes (CAP) in the pathogenesis of the disorder. Given the association between ARHL and dementia, some studies investigated the impact of auditory rehabilitation on cognitive performance, producing promising results both in terms of patient performance and overall satisfaction. The literature review conducted in this dissertation suggests a significant correlation between auditory and cognitive functions, which may sometimes be underestimated due to the limited use of hearing assessments in dementia patients. This correlation and the high prevalence of both conditions make studies on the impact of auditory rehabilitation on cognitive performance particularly interesting, also providing evidence that supports the use of hearing aids to limit dementia progression. Although promising results exist, current research does nas not yet produced definitive conclusions regarding the impact of auditory rehabilitation on the progression of dementia. The aging population and the high prevalence of both dementia and ARHL strongly motivate research aimed at further understanding the link between those two disease as well as the impact of auditory rehabilitation on patients with dementia. While there are no definitive long-term findings yet on the impact of auditory rehabilitation in dementia patients, the presented evidence suggests that an interdisciplinary approach involving muliple medical professionals is crucial for managing elderly patients with hearing loss. The potential impact of hearing aids and cochlear implants on dementia patients also appears evident.  
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