Il proliferare di nuove tecnologie e di smartphone sempre più avanzati ha determinato non solo un radicale mutamento della società odierna, ma anche la necessità di ridefinire il concetto di identità e di spazio. Questa Tesi mette in luce le dinamiche che hanno portato l'individuo a riconsiderare e reinventare se stesso e le sue relazioni sociali nell'ambiente mediatico dando, in tempi più recenti, molta importanza all'autopresentazione su piattaforme social. In particolare, nonostante la precocità del fenomeno, si indaga sulla diffusione di un comportamento sempre più narcisista in rete, volto all'affermazione dell'io tramite gli autoscatti, più noti in quest'era come selfie. Partendo dalle teorie sociologiche di Charles Horton Cooley, George Herbert Mead ed Erving Goffman e dalla loro analisi sul processo di costruzione identitaria nella sfera sociale e passando, grazie alle teorie di Sherry Turkle, all'indagine sulla costruzione di un'identità digitale, si analizza, con il contributo di Christopher Lasch, il fenomeno del narcisismo. A tal proposito si pone l'accento sul narcisismo digitale, inteso come un atteggiamento di compiaciuta ed eccessiva ammirazione di se stessi che viene esibito nel cyberspazio in senso lato e che sfocia nella pratica dell'autoscatto. L'attenzione di questa dissertazione è volta all'autoritratto fotografico e alla relativa condivisione sui siti di relazioni sociali o su applicazioni come Instagram. Si studia quindi il selfie e il suo effetto virale sui social, utilizzando dati di supporto atti a inquadrare la recente portata del fenomeno e si mostrano e si commentano esempi e tipi diversi di selfie. L'obiettivo posto è quello di comprendere se la necessità di mostrarsi sia solo un modo per conformarsi alla massa oppure nasca da una vera e propria esigenza personale.

IL MITO DI NARCISO IN UNA SOCIETA' NETDIPENDENTE. QUANDO LA RETE DIVENTA SPECCHIO.

MARANGONI, CLAUDIA
2014/2015

Abstract

Il proliferare di nuove tecnologie e di smartphone sempre più avanzati ha determinato non solo un radicale mutamento della società odierna, ma anche la necessità di ridefinire il concetto di identità e di spazio. Questa Tesi mette in luce le dinamiche che hanno portato l'individuo a riconsiderare e reinventare se stesso e le sue relazioni sociali nell'ambiente mediatico dando, in tempi più recenti, molta importanza all'autopresentazione su piattaforme social. In particolare, nonostante la precocità del fenomeno, si indaga sulla diffusione di un comportamento sempre più narcisista in rete, volto all'affermazione dell'io tramite gli autoscatti, più noti in quest'era come selfie. Partendo dalle teorie sociologiche di Charles Horton Cooley, George Herbert Mead ed Erving Goffman e dalla loro analisi sul processo di costruzione identitaria nella sfera sociale e passando, grazie alle teorie di Sherry Turkle, all'indagine sulla costruzione di un'identità digitale, si analizza, con il contributo di Christopher Lasch, il fenomeno del narcisismo. A tal proposito si pone l'accento sul narcisismo digitale, inteso come un atteggiamento di compiaciuta ed eccessiva ammirazione di se stessi che viene esibito nel cyberspazio in senso lato e che sfocia nella pratica dell'autoscatto. L'attenzione di questa dissertazione è volta all'autoritratto fotografico e alla relativa condivisione sui siti di relazioni sociali o su applicazioni come Instagram. Si studia quindi il selfie e il suo effetto virale sui social, utilizzando dati di supporto atti a inquadrare la recente portata del fenomeno e si mostrano e si commentano esempi e tipi diversi di selfie. L'obiettivo posto è quello di comprendere se la necessità di mostrarsi sia solo un modo per conformarsi alla massa oppure nasca da una vera e propria esigenza personale.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
716850_tesidefinitiva.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 2.68 MB
Formato Adobe PDF
2.68 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/75217