Introduzione: Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (CSE), che ha come obiettivo la sostituzione di un apparato ematopoietico non più funzionante, è la cura più utilizzata e più efficace per il trattamento di molte patologie onco-ematologiche, tra cui la leucemia mieloide acuta (in circa il 31% dei casi). Tra le varie forme di trapianto la tesi tratta principalmente il trapianto di midollo osseo allogenico, ovvero da donatore volontario compatibile con il richiedente. La principale causa di insuccesso dopo un trapianto è la Graft Versus Host Disease, una patologia molto insidiosa per il ricevente, che sfrutta l'immunodepressione del paziente per aggredirlo. Lo scopo della tesi è di analizzare la letteratura per capire meglio la portata di questa complicanza, da cosa è scatenata e quali sono i fattori di rischio, dando spazio anche alla componente infermieristica nelle fasi di riconoscimento dei sintomi, trattamento della patologia e supporto relazionale al paziente affetto da GVHD. Materiali e Metodi: E' stata effettuata una revisione della letteratura da cui sono stati estrapolati i dati e le argomentazioni scritte nella tesi. In primo luogo la ricerca si è concentrata sulla patologia, la leucemia mieloide acuta, e sul tipo di trapianto, quello allogenico. Successivamente, incrociando le parole chiave, è stata analizzata la complicanza del GVHD calata nel contesto del paziente con leucemia acuta sottoposto ad allotrapianto. La prima ricerca è stata effettuata con il motore di ricerca Google, successivamente sono stati cercati articoli su Pubmed e Cinhal. Inoltre ho effettuato un tirocinio osservativo nel reparto di Ematologia e nel Day Hospital Oncologico del San Luigi, e un tirocinio pratico nel reparto di Oncologia Medica dell'IRCC di Candiolo, con la possibilità di lavorare per alcuni giorni nel Centro Trapianti della struttura. Risultati e Discussione: Dalla letteratura analizzata è stata riscontrata l'alta incidenza del GVHD, nelle forme acuta e cronica, nel periodo successivo al trapianto. Inoltre la mortalità molto elevata di questa complicanza e il grande impatto sulla qualità di vita dei pazienti rendono la prevenzione, l'identificazione precoce e il trattamento con la corretta terapia atti fondamentali che devono essere eseguiti tempestivamente dall'èquipe dei sanitari. In particolare, per quanto concerne l'area più specificatamente infermieristica degli interventi, la letteratura pone molta attenzione sulla relazione d'aiuto. L'abbassamento del tono dell'umore di pazienti e caregiver è infatti una conseguenza molto frequente a causa della sofferenza provocata nella persona malata. Conclusione: Durante tutto il periodo del ricovero e nel follw-up il personale infermieristico ha due compiti fondamentali: da una parte, tra gli aspetti tecnici deve conoscere e saper identificare gli eventuali effetti collaterali della terapia in modo da attuare un rapido intervento. Dall'altra, tra gli aspetti di tipo relazionale deve essere in grado di instaurare un' efficace relazione d'aiuto attraverso un buon dialogo anche su temi difficili e in particolar modo sugli eventuali effetti collaterali dei farmaci somministrati.
Il paziente affetto da leucemia acuta sottoposto a trapianto allogenico di midollo osseo: la complicanza del GVHD (graft versus host disease)
VAUDAGNA, DIEGO
2014/2015
Abstract
Introduzione: Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (CSE), che ha come obiettivo la sostituzione di un apparato ematopoietico non più funzionante, è la cura più utilizzata e più efficace per il trattamento di molte patologie onco-ematologiche, tra cui la leucemia mieloide acuta (in circa il 31% dei casi). Tra le varie forme di trapianto la tesi tratta principalmente il trapianto di midollo osseo allogenico, ovvero da donatore volontario compatibile con il richiedente. La principale causa di insuccesso dopo un trapianto è la Graft Versus Host Disease, una patologia molto insidiosa per il ricevente, che sfrutta l'immunodepressione del paziente per aggredirlo. Lo scopo della tesi è di analizzare la letteratura per capire meglio la portata di questa complicanza, da cosa è scatenata e quali sono i fattori di rischio, dando spazio anche alla componente infermieristica nelle fasi di riconoscimento dei sintomi, trattamento della patologia e supporto relazionale al paziente affetto da GVHD. Materiali e Metodi: E' stata effettuata una revisione della letteratura da cui sono stati estrapolati i dati e le argomentazioni scritte nella tesi. In primo luogo la ricerca si è concentrata sulla patologia, la leucemia mieloide acuta, e sul tipo di trapianto, quello allogenico. Successivamente, incrociando le parole chiave, è stata analizzata la complicanza del GVHD calata nel contesto del paziente con leucemia acuta sottoposto ad allotrapianto. La prima ricerca è stata effettuata con il motore di ricerca Google, successivamente sono stati cercati articoli su Pubmed e Cinhal. Inoltre ho effettuato un tirocinio osservativo nel reparto di Ematologia e nel Day Hospital Oncologico del San Luigi, e un tirocinio pratico nel reparto di Oncologia Medica dell'IRCC di Candiolo, con la possibilità di lavorare per alcuni giorni nel Centro Trapianti della struttura. Risultati e Discussione: Dalla letteratura analizzata è stata riscontrata l'alta incidenza del GVHD, nelle forme acuta e cronica, nel periodo successivo al trapianto. Inoltre la mortalità molto elevata di questa complicanza e il grande impatto sulla qualità di vita dei pazienti rendono la prevenzione, l'identificazione precoce e il trattamento con la corretta terapia atti fondamentali che devono essere eseguiti tempestivamente dall'èquipe dei sanitari. In particolare, per quanto concerne l'area più specificatamente infermieristica degli interventi, la letteratura pone molta attenzione sulla relazione d'aiuto. L'abbassamento del tono dell'umore di pazienti e caregiver è infatti una conseguenza molto frequente a causa della sofferenza provocata nella persona malata. Conclusione: Durante tutto il periodo del ricovero e nel follw-up il personale infermieristico ha due compiti fondamentali: da una parte, tra gli aspetti tecnici deve conoscere e saper identificare gli eventuali effetti collaterali della terapia in modo da attuare un rapido intervento. Dall'altra, tra gli aspetti di tipo relazionale deve essere in grado di instaurare un' efficace relazione d'aiuto attraverso un buon dialogo anche su temi difficili e in particolar modo sugli eventuali effetti collaterali dei farmaci somministrati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/75209