Maschilità e MTB: studio sulla costruzione del genere in uno sport alternativo

The present research aims to analyze how gender is constructed in an alternative sport such as MTB. The focus is on the construction of masculinity within male homosocial groups constituted by sports teams, membership of which is a necessary requirement to participate in sports competitions in Italy. The first chapters deal respectively with the construction of gender (with attention to the cultural development of masculinity) and MTB cycling (with a particular focus on the gendering of means, practices and attitudes in this sport). Subsequently, the method used in carrying out the research is presented together with portions of commented interviews, to conclude with a discussion of the results obtained. The method used is that of qualitative research conducted through semi-structured interviews addressed to 21 athletes: male, mainly practicing MTB, currently or in the past registered with sports clubs. The sample is composed of: 7 athletes under-18, 7 athletes aged between 18 and 30, 7 athletes over-30 all resident in Piedmont. The analysis of the material was based on the model of Thematic Analysis, using 3 themes: the meaning attributed to MTB by the participants, how gender is perceived and staged in the relationship with male teammates, the perception of female participation within this sport. The research allow us to say that, even with a lower presence of the model of hegemonic masculinity, it is not possible to affirm the greater presence of models of masculinity that can be considered as alternative. Even with lesser manifest homohysteria, homophobia and sexism (elements that, according to the IMT, would allow the flourishing of alternative masculinities) forms of the same remain, in a latent way, within male homosocial groups. Having rejected the idea that there is a clear opposition between hegemonic masculinity and alternative masculinities, the perspective of D. Z. Demetriou was embraced, which supports the idea according to which there is a ‘hybrid block’ that over time changes and incorporates the characteristics attributable to ‘other’ masculinities.

Il presente elaborato si pone l’obiettivo di analizzare come si costruisca il genere in uno sport alternativo quale la MTB. Il focus è stato posto sulla costruzione della maschilità all’interno di gruppi omosociali maschili costituiti dalle squadre sportive, l’iscrizione alle quali è un requisito necessario per poter partecipare a competizioni sportive in Italia. I primi capitoli trattano rispettivamente della costruzione del genere (con attenzione allo sviluppo culturale della maschilità) e del ciclismo MTB (con un focus particolare sul gendering di mezzi, pratiche e atteggiamenti in questo sport). Successivamente viene esposto il metodo utilizzato nello svolgimento della ricerca unitamente a porzioni di interviste commentate, per concludere con una discussione dei risultati ottenuti. Il metodo utilizzato è stato quello della ricerca qualitativa condotta attraverso interviste semistrutturate rivolte a 21 atleti: di genere maschile, praticanti prevalentemente MTB, iscritti attualmente o in passato a società sportive. Il campione è risultato composto da: 7 atleti under-18, 7 atleti di età compresa tra i 18 e i 30 anni, 7 atleti over-30 tutti residenti in Piemonte. Per l’analisi del materiale ci si è serviti del modello della Thematic Analysis utilizzando 3 temi: il significato attribuito alla MTB dai partecipanti, come viene percepito e inscenato il genere nel rapporto con i propri compagni maschi, la percezione della partecipazione femminile all’interno di questo sport. La ricerca ha permesso di evidenziare come in quest’ultimo, al netto di una minore presenza del modello della maschilità egemone, non sia comunque possibile affermare la maggiore presenza di modelli di maschilità considerabili alternativi. Al netto di minori omoisteria, omofobia e sessismo manifesti (elementi che, secondo la IMT, permetterebbero il fiorire di maschilità alternative) permangono, in modo latente, forme degli stessi all’interno dei gruppi omosociali maschili. Rifiutata l’idea che esista una opposizione netta tra maschilità egemone e maschilità alternative, viene abbracciava la prospettiva di D. Z. Demetriou che sostiene l’idea secondo la quale esista un ‘blocco ibrido’ che nel corso del tempo muta e incorpora le caratteristiche attribuibili a maschilità ‘altre’.