Da sempre individui che dimostrano un forte attaccamento alle istituzioni sono i prescelti per aiutare i governanti, prima così costituiti per diritto di sangue e poi invece eletti dal popolo, nella conduzione del proprio ruolo di reggenti della Res publica. Sono per tale motivo identificati come degni di avere questo compito, questa funzione che non è solo un onere, ma soprattutto privilegio. Sono questi i ¿Dipendenti pubblici¿ nell'accezione più ampia di servizio reso alla comunità. La condotta del proprio lavoro deve essere quindi necessariamente caratterizzata dalla trasparenza, dal possesso di non comuni doti etiche e dalla osservanza quantomeno puntuale e precisa delle norme dello Stato, secondo criteri di diligenza ed onestà. La domanda sorge spontanea: perché quindi, alla luce di tutto ciò, e consapevoli che il rapporto dello Stato con i suoi diretti dipendenti debba avvenire seguendo determinate e specifiche regole, esiste la triste realtà della corruzione? Perché e in che modo il dipendente pubblico cade in errore nella condotta del proprio lavoro? E' proprio da tali interrogativi che si è ritenuto analizzare il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. La relazione vuole evidenziare quale sia il ¿contesto¿ nel quale è intervenuto il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 sottolineandone le principali innovazioni introdotte e gli effetti auspicati ai fini anticorruzione.
Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici
MAGNAGHI, ALESSANDRO
2014/2015
Abstract
Da sempre individui che dimostrano un forte attaccamento alle istituzioni sono i prescelti per aiutare i governanti, prima così costituiti per diritto di sangue e poi invece eletti dal popolo, nella conduzione del proprio ruolo di reggenti della Res publica. Sono per tale motivo identificati come degni di avere questo compito, questa funzione che non è solo un onere, ma soprattutto privilegio. Sono questi i ¿Dipendenti pubblici¿ nell'accezione più ampia di servizio reso alla comunità. La condotta del proprio lavoro deve essere quindi necessariamente caratterizzata dalla trasparenza, dal possesso di non comuni doti etiche e dalla osservanza quantomeno puntuale e precisa delle norme dello Stato, secondo criteri di diligenza ed onestà. La domanda sorge spontanea: perché quindi, alla luce di tutto ciò, e consapevoli che il rapporto dello Stato con i suoi diretti dipendenti debba avvenire seguendo determinate e specifiche regole, esiste la triste realtà della corruzione? Perché e in che modo il dipendente pubblico cade in errore nella condotta del proprio lavoro? E' proprio da tali interrogativi che si è ritenuto analizzare il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. La relazione vuole evidenziare quale sia il ¿contesto¿ nel quale è intervenuto il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 sottolineandone le principali innovazioni introdotte e gli effetti auspicati ai fini anticorruzione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/75150