La tesi verterà sul rapporto tra alimentare e nutrire nei disturbi alimentari , si esplorerà in particolare l'anoressia nervosa. Lavoro in una comunità educativa residenziale e il mio lavoro prende spunto dal contesto in cui mi trovo ad operare. I progetti educativi in cui sono stata coinvolta hanno come comun denominatore la relazione con il corpo , il corpo come mio principale strumento di lavoro e attraverso cui incontro altri corpi portatori di storie che raccontano a volte attraverso cicatrici visibili e non. L'anoressia nervosa si presenta come un urlo silenzioso del corpo ; noi educatori siamo chiamati a prenderci cura delle persone ,non possiamo che prenderci cura di quei corpi portatori di un linguaggio da ascoltare affinchè possa trasformarsi in parole . La tesi si svilupperà attraverso tre fasi : nella prima fase si è cercato di trovare le concettualizzazioni per analizzare gli aspetti bio-fisici delle due facce della medaglia che ruotano attorno all'anoressia nervosa. Molte volte si cerca di trattare l'anoressia attraverso l'alimentazione ,che nei casi più estremi diventa un'alimentazione forzata attraverso ricoveri in ospedale flebo e sondino.Molte volte però la dimensione ¿alimentare ¿ non basta sarà necessario considerare l'altra faccia della medaglia ovvero il ¿nutrimento¿ inteso come nutrimento affettivo e relazionale ; La relazione educativa si inserisce nella frattura tra alimentare e nutrire in questo senso l'educatore dovrà accogliere la fatica del cambiamento e la gestione del quotidiano. La relazione educativa segue diverse tappe ,è un processo lento e graduale ,non lineare che procede a salti per questo non è sempre semplice ,anzi ,il limite è molto sottile e si può presentare la paura di non farcela ,di non essere adeguati,il lavoro d'equipe aiuta i singoli professionisti a mettere in campo le risorse di ognuno in un lavoro sinergico con la persona di cui ci si prende cura ,partendo dalla nutrizione della parte ¿sana¿ . L'educatore è un ricercatore alla continua di ricerca di risorse che a volte sono nascoste o non si conoscono . La cura e il nutrimento stanno proprio in uno scambio in cui si permette alle persone di essere anche altro dal loro sintomo . Stella oggi dice : ho capito che posso indossare altri abiti diversi da quelli dell'anoressia.
Alimentare e Nutrire: una metafora generativa nella relazione educativa
DE BENEDITTIS, MICHELA
2014/2015
Abstract
La tesi verterà sul rapporto tra alimentare e nutrire nei disturbi alimentari , si esplorerà in particolare l'anoressia nervosa. Lavoro in una comunità educativa residenziale e il mio lavoro prende spunto dal contesto in cui mi trovo ad operare. I progetti educativi in cui sono stata coinvolta hanno come comun denominatore la relazione con il corpo , il corpo come mio principale strumento di lavoro e attraverso cui incontro altri corpi portatori di storie che raccontano a volte attraverso cicatrici visibili e non. L'anoressia nervosa si presenta come un urlo silenzioso del corpo ; noi educatori siamo chiamati a prenderci cura delle persone ,non possiamo che prenderci cura di quei corpi portatori di un linguaggio da ascoltare affinchè possa trasformarsi in parole . La tesi si svilupperà attraverso tre fasi : nella prima fase si è cercato di trovare le concettualizzazioni per analizzare gli aspetti bio-fisici delle due facce della medaglia che ruotano attorno all'anoressia nervosa. Molte volte si cerca di trattare l'anoressia attraverso l'alimentazione ,che nei casi più estremi diventa un'alimentazione forzata attraverso ricoveri in ospedale flebo e sondino.Molte volte però la dimensione ¿alimentare ¿ non basta sarà necessario considerare l'altra faccia della medaglia ovvero il ¿nutrimento¿ inteso come nutrimento affettivo e relazionale ; La relazione educativa si inserisce nella frattura tra alimentare e nutrire in questo senso l'educatore dovrà accogliere la fatica del cambiamento e la gestione del quotidiano. La relazione educativa segue diverse tappe ,è un processo lento e graduale ,non lineare che procede a salti per questo non è sempre semplice ,anzi ,il limite è molto sottile e si può presentare la paura di non farcela ,di non essere adeguati,il lavoro d'equipe aiuta i singoli professionisti a mettere in campo le risorse di ognuno in un lavoro sinergico con la persona di cui ci si prende cura ,partendo dalla nutrizione della parte ¿sana¿ . L'educatore è un ricercatore alla continua di ricerca di risorse che a volte sono nascoste o non si conoscono . La cura e il nutrimento stanno proprio in uno scambio in cui si permette alle persone di essere anche altro dal loro sintomo . Stella oggi dice : ho capito che posso indossare altri abiti diversi da quelli dell'anoressia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/74990