I conferimenti nella Start up

This work addresses the issue of "innovative start-ups", a category of companies introduced into the Italian legislative landscape with the law decree of 18 October 2012, converted into law on 17 December, no. 221. These companies represent a new business model aimed at promoting innovation and technological development. Recognizing their importance, the legislator has introduced an ad hoc body of legislation, aimed at promoting the growth and development of these new entities. Initially, this research examines the evolution of the legislation, retracing the changes made over the years, with the aim of drawing a clear picture of the reference context. Subsequently, an analysis of the requirements set by art. 25 et seq. of law decree 179/2012 is carried out, examining the substantial and formal prerequisites that a company must possess to be classified as a start up and, consequently, benefit from the facilitated regime. Similarly, it explores the area concerning the exemptions from corporate law recognized to start ups. The focus of this Thesis is the topic of contributions, i.e. the contributions made in favor of the company. In particular, attention is paid to the contribution of cryptocurrencies and the contribution of a company, forms of contribution that have raised legal questions. With regard to the contribution of cryptocurrencies, an in-depth analysis is conducted by examining the two rulings issued by the Court of Brescia, 18 July 2018, n. 7556 and by the Court of Appeal of Brescia, 30 October 2018, n. 26. The analysis shows that both Courts, while reaching the same conclusion, diverge in the reasons adopted. In the final part of the research, the contribution of a company is examined, with particular analysis of the opinions adopted by the Ministry of Economic Development and the prohibition set by art. 25, paragraph 2, letter g) of the law decree179/2012, which prevents the start up from being established through mergers, corporate spin-offs, transfer of a company or branch of a company. This impossibility responds to the need to preserve the start up as a new entrepreneurial reality, avoiding that it is the result of already existing activities. Ultimately, particular attention is paid to the current legislation, which aims to encourage the creation of new companies capable of bringing innovation and development within the economic landscape. Finally, the study concludes with an examination of the ruling issued by the Court of Milan, 8 April 2021, n. 241, which excludes the possibility of obtaining the innovative qualification following the transfer of a company from a pre-existing reality.

Il presente lavoro affronta il tema riguardante le "start up innovative", una categoria di società introdotte nel panorama legislativo italiano con il d.l. 18 ottobre 2012, convertito con l. 17 dicembre, n. 221. Queste società rappresentano un nuovo modello imprenditoriale diretto a favorire l'innovazione e lo sviluppo tecnologico. Riconoscendone l'importanza, il legislatore ha introdotto un corpus normativo ad hoc, volto a promuovere la crescita e lo sviluppo di queste nuove realtà. Inizialmente, questa ricerca esamina l'evoluzione della normativa, ripercorrendo le modifiche apportate negli anni, con l'obiettivo di tracciare un quadro chiaro del contesto di riferimento. In seguito, viene effettuata un'analisi dei requisiti posti dall'art 25 e ss. del d.l. 179/2012, esaminando i presupposti sostanziali e formali che una società deve possedere per essere qualificata start up e, di conseguenza, beneficiare del regime agevolato. Allo stesso modo, esplora l'ambito riguardante le deroghe al diritto societario riconosciute alle start up. Il focus di questa Tesi è il tema dei conferimenti, ossia gli apporti effettuati a favore della società. In particolare, viene dedicata attenzione al conferimento di criptovalute e al conferimento di azienda, forme di apporto che hanno sollevato questioni giuridiche. Per quanto attiene al conferimento di criptovalute è condotto un approfondimento esaminando le due pronunce emesse dal Tribunale di Brescia, 18 luglio 2018, n. 7556 e dalla Corte d'Appello di Brescia, 30 ottobre 2018, n. 26. Dall'analisi emerge come entrambe le Corti, pur giungendo alla medesima conclusione, divergono nelle motivazioni adottate. Nella parte conclusiva della ricerca viene esaminato il conferimento di azienda, con particolare analisi dei pareri adottati dal Ministero dello Sviluppo economico e al divieto posto dall'art. 25, comma 2, lett. g) del d.l. 179/2012, che preclude alla start up di essere costituita tramite operazioni di fusione, scissione societaria, cessione di azienda o ramo di azienda. Questa impossibilità risponde alla necessità di preservare la start up come nuova realtà imprenditoriale, evitando che sia il risultato di attività già esistenti. In ultima analisi viene posta particolare attenzione alla normativa vigente, che mira a favorire la creazione di new company in grado di apportare innovazione e sviluppo all'interno del panorama economico. Infine, lo studio si conclude con la disamina della sentenza emessa dal Tribunale di Milano, 8 aprile 2021, n. 241, che esclude la possibilità di ottenere la qualifica innovativa a seguito del conferimento di un'azienda di una realtà preesistente.