Secondo la Legge 1 aprile 1999, n° 91 (Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti) le funzioni di coordinamento delle strutture per i prelievi sono demandate a medici (coordinatori locali) che ¿possono avvalersi di collaboratori scelti tra il personale sanitario¿ (art. 12 comma 3). Tra le figure professionali che il coordinatore locale è chiamato a valorizzare vi è quella dell'infermiere che, grazie alla costante presenza assistenziale, riveste un ruolo cruciale in: identificazione e mantenimento del potenziale donatore; valutazione dell'idoneità alla donazione; relazione con la famiglia per la raccolta dei dati anamnestici e verifica del consenso al prelievo. In questo lavoro si è esaminato il modello organizzativo sviluppato negli anni presso il Presidio Ospedaliero San Giovanni Bosco di Torino, che prevede le figure di infermiere di Coordinamento Ospedaliero per l'attività di prelievo di organi e tessuti e di infermiere del Gruppo di Coordinamento, che coadiuvano (e in parte sostituiscono) il personale medico nelle fasi di segnalazione del potenziale donatore, procurement e prelievo. Viene infine descritto un caso paradigmatico nel quale l'Infermiere di Coordinamento Ospedaliero si è rivelato decisivo per l'accoglimento da parte dei familiari della proposta di donazione multi-tessuto da donatore a cuore fermo.

il ruolo dell'infermiere nel procurement di tessuti dal passato al futuro

KARAMOKO, ABOU
2014/2015

Abstract

Secondo la Legge 1 aprile 1999, n° 91 (Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti) le funzioni di coordinamento delle strutture per i prelievi sono demandate a medici (coordinatori locali) che ¿possono avvalersi di collaboratori scelti tra il personale sanitario¿ (art. 12 comma 3). Tra le figure professionali che il coordinatore locale è chiamato a valorizzare vi è quella dell'infermiere che, grazie alla costante presenza assistenziale, riveste un ruolo cruciale in: identificazione e mantenimento del potenziale donatore; valutazione dell'idoneità alla donazione; relazione con la famiglia per la raccolta dei dati anamnestici e verifica del consenso al prelievo. In questo lavoro si è esaminato il modello organizzativo sviluppato negli anni presso il Presidio Ospedaliero San Giovanni Bosco di Torino, che prevede le figure di infermiere di Coordinamento Ospedaliero per l'attività di prelievo di organi e tessuti e di infermiere del Gruppo di Coordinamento, che coadiuvano (e in parte sostituiscono) il personale medico nelle fasi di segnalazione del potenziale donatore, procurement e prelievo. Viene infine descritto un caso paradigmatico nel quale l'Infermiere di Coordinamento Ospedaliero si è rivelato decisivo per l'accoglimento da parte dei familiari della proposta di donazione multi-tessuto da donatore a cuore fermo.
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