Amedeo Peyron, un sindaco per le politiche sociali a Torino.

Amedeo Peyron, figura di spicco della politica torinese e nei contesti politici europei degli anni sessanta, sindaco della città di Torino dal 1951 al 1962. Cattolico impegnato, professionista colto, uomo pacato e corretto. La tesi è strutturata in quattro parti. Nel primo capitolo si ripercorrono brevemente le principali tappe della vita di Amedeo Peyron, soffermandosi dapprima sui successi scolastici ed accademici, giungendo poi ai prestigiosi incarichi professionali, nelle opere pie della città di Torino ed al suo impegno nel mondo cattolico sino ad arrivare alla prima elezione a sindaco della città di Torino. Il capitolo si articola lungo il corso delle tre amministrazioni comunali guidate dalla DC e termina con un Peyron dimissionario, non più sindaco, che torna ad esserti are come avvocato e professionista affermato che a ricoprire importanti incarichi in ambito torinese ed internazionale. Nel secondo capitolo ci si addentra nel vivo della vita amministrativa di Peyron, analizzandone il primo mandato legislativo. Se ne ripercorrono i tratti distintivi, tra cui le politiche sociali, la gestione da ¿buon padre di famiglia¿ della città ed il rapporto con le elettrici. Nel terzo capitolo ci si sofferma su di una Torino in piena trasformazione, in evoluzione, pronta ad adottare un nuovo piano regolatore, e nella quale il sindaco Peyron si trova a dover fronteggiare un flusso migratorio senza precedenti strettamente legato al ¿boom¿ dell'industria automobilistica e metalmeccanica di quegli anni. Nel quarto ed ultimo capitolo, dedicato agli ultimi anni di Peyron, si raccontano le vicende di Italia 61, l'esposizione universale approdata a Torino, prima capitale d'Italia, proprio nel centenario dell'unità nazionale. La dissertazione termina con un Peyron sempre presente negli scenari europei ed internazionali e che ricopre prestigiosi incarichi nell'ambito del Consiglio dei Comuni d'Europa e della Conferenza europea dei Poteri Locali.