Negli ultimi vent'anni il fenomeno del burnout si è imposto in maniera sempre più consistente all'attenzione degli studiosi. Diversi ricercatori hanno cercato di spiegare in che cosa consisteva questa particolare sindrome e quali erano gli strumenti che potevano valutare la sua insorgenza; si è cercato di trovare dei rimedi per combattere questa sindrome e di spiegare quali erano i sistemi di prevenzione della stessa. La bibliografia su questo tema è andata sempre più crescendo, esistono però ancora delle perplessità sul tema. Lavorando in contesti che sono maggiormente colpiti da questo tipo di sindrome ci si accorge di come gli operatori, spesso, siano lasciati da soli ad affrontare tutti i disagi che la loro professione comporta. Inoltre, la grave situazione lavorativa che stiamo affrontando tende a portare gli operatori ad una condizione di stress sempre maggiore. La globalizzazione dell'economia, infatti, ha dato luogo a mutamenti importanti della natura del lavoro ed intensificato la pressione esercitata sui lavoratori. In un ampio ventaglio di occupazioni, il lavoratore deve far fronte ad una crescente incertezza, ad esigenze sempre pressanti di maggiore produttività, flessibilità ed adattabilità. La crisi del lavoro e l'approvvigionamento esterno riducono il numero di posti di lavoro ed aumentano le esigenze nei confronti dei lavoratori, in termini tanto di qualità che di quantità di produzione. I lavoratori devono produrre di più, in meno tempo ed in qualsiasi momento. Date le esigenze concorrenziali, le aziende oggi sono diventate vere e proprie fabbriche di stress. Oggi, il burnout, colpisce tutte le professioni e tutte le categorie di lavoratori, anche gli stessi dirigenti di azienda che, spesso, valutano superficialmente il problema del burnout, possono essere colpiti da questa sindrome. Nella nostra cultura quello che conta è portare avanti i progetti ed ottenere risultati. Lo stress e il conseguente burnout hanno un costo elevato, non solo umano ma anche finanziario. Da un certo numero di studi risulta che i costi dello stress per la società sono in costante aumento. Il fattore costo è di per sé una ragione valida e sufficiente perché i governi ed i datori di lavoro agiscano e prendano iniziative concrete per migliorare la situazione. Lo stress ha effetti deleteri non solo sulla salute dei lavoratori ma anche sui risultati delle aziende. Tutto questo dimostra come il burnout sia sempre più un problema attuale e spiega i motivi della nascita di questa ricerca. In questa ricerca verrà valutato il burnout relativamente agli operatori sanitari. Il campione preso in esame è composto da infermieri e operatori socio sanitari che lavorano all'interno di un ospedale torinese. L'ipotesi di ricerca identificata in questo lavoro consiste nel valutare il livello di burnout degli operatori effettuando una valutazione comparativa tra le tre sottoscale del M.B.I e le sei aree della vita lavorativa (carico lavorativo, controllo, riconoscimento, integrazione sociale, equità, valori); ponendo attenzione su come la disorganizzazione delle strutture lavorative sia una componente importante nell'insorgere del burnout.
job burnout e check up organizzativo in un ospedale torinese
DI VITO, SERENA
2008/2009
Abstract
Negli ultimi vent'anni il fenomeno del burnout si è imposto in maniera sempre più consistente all'attenzione degli studiosi. Diversi ricercatori hanno cercato di spiegare in che cosa consisteva questa particolare sindrome e quali erano gli strumenti che potevano valutare la sua insorgenza; si è cercato di trovare dei rimedi per combattere questa sindrome e di spiegare quali erano i sistemi di prevenzione della stessa. La bibliografia su questo tema è andata sempre più crescendo, esistono però ancora delle perplessità sul tema. Lavorando in contesti che sono maggiormente colpiti da questo tipo di sindrome ci si accorge di come gli operatori, spesso, siano lasciati da soli ad affrontare tutti i disagi che la loro professione comporta. Inoltre, la grave situazione lavorativa che stiamo affrontando tende a portare gli operatori ad una condizione di stress sempre maggiore. La globalizzazione dell'economia, infatti, ha dato luogo a mutamenti importanti della natura del lavoro ed intensificato la pressione esercitata sui lavoratori. In un ampio ventaglio di occupazioni, il lavoratore deve far fronte ad una crescente incertezza, ad esigenze sempre pressanti di maggiore produttività, flessibilità ed adattabilità. La crisi del lavoro e l'approvvigionamento esterno riducono il numero di posti di lavoro ed aumentano le esigenze nei confronti dei lavoratori, in termini tanto di qualità che di quantità di produzione. I lavoratori devono produrre di più, in meno tempo ed in qualsiasi momento. Date le esigenze concorrenziali, le aziende oggi sono diventate vere e proprie fabbriche di stress. Oggi, il burnout, colpisce tutte le professioni e tutte le categorie di lavoratori, anche gli stessi dirigenti di azienda che, spesso, valutano superficialmente il problema del burnout, possono essere colpiti da questa sindrome. Nella nostra cultura quello che conta è portare avanti i progetti ed ottenere risultati. Lo stress e il conseguente burnout hanno un costo elevato, non solo umano ma anche finanziario. Da un certo numero di studi risulta che i costi dello stress per la società sono in costante aumento. Il fattore costo è di per sé una ragione valida e sufficiente perché i governi ed i datori di lavoro agiscano e prendano iniziative concrete per migliorare la situazione. Lo stress ha effetti deleteri non solo sulla salute dei lavoratori ma anche sui risultati delle aziende. Tutto questo dimostra come il burnout sia sempre più un problema attuale e spiega i motivi della nascita di questa ricerca. In questa ricerca verrà valutato il burnout relativamente agli operatori sanitari. Il campione preso in esame è composto da infermieri e operatori socio sanitari che lavorano all'interno di un ospedale torinese. L'ipotesi di ricerca identificata in questo lavoro consiste nel valutare il livello di burnout degli operatori effettuando una valutazione comparativa tra le tre sottoscale del M.B.I e le sei aree della vita lavorativa (carico lavorativo, controllo, riconoscimento, integrazione sociale, equità, valori); ponendo attenzione su come la disorganizzazione delle strutture lavorative sia una componente importante nell'insorgere del burnout.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/74756