La tesi è divisa 3 capitoli suddivisi a loro volta in 3 paragrafi ad eccezione del primo che spiega brevemente cosa sia la Cannabis dal punto di vista botanico. Il secondo narra in modo approssimativo il ruolo che ha avuto questa pianta nella Storia, la scomparsa con l'avvio delle politiche proibizionistiche ed il suo ritorno sulla scena internazionale degli ultimi decenni, infine, il terzo capitolo vorrebbe fare un analisi comparata delle tendenze normative in vigore (evoluzioni nazionali e internazionali a confronto) evidenziando le conseguenti potenzialità di crescita e ricerca future (nuovi impieghi della fibra e nuovi studi sui principi attivi per esempio) per poi entrare nello specifico degli studi di settore avviati suddividendoli per finalità d'uso (industriale, terapeutico e quella destinata al mercato per le più disparate finalità non riconosciute quindi ritenute illegali). L'ultimo paragrafo consiste nelle conclusioni da me tratte. Infine si allega una lista aggiuntiva di link a studi ed articoli scientifici che sono a supporto della tesi in primo piano: la Cannabis ha molteplici potenzialità inespresse, soprattutto dal punto di vista terapeutico. La tesi di fondo è che ad oggi non abbiamo sufficienti informazioni sulle potenzialità della cannabis per le diverse varietà di pianta e differenti destinazioni d'uso a causa di una campagna di demonizzazione che ha manipolato la realtà legislativa, sociale e economica di intere nazioni allo scopo di favorire alcuni prodotti concorrenti ed un sistema produttivo mondiale imperniato sul petrolio. Per fare ciò è stata messa in atto un opera di manipolazione informativa che è arrivata a cambiare il nome di una pianta usata e conosciuta da sempre, usando una sola varietà (indica) e un solo principio attivo (THC) per renderne illegale ogni tipo di lavorazione e di varietà. Obiettivo di questo lavoro è di mettere in luce le contraddizioni che il sistema proibizionista ha fatto emergere su larga scala, quanto questa impostazione politica sia stata la causa della mancata industrializzazione nei processi di lavorazione della cannabis e quanto sembra essere effetto di interessi particolari che prediligono sistemi produttivi basati sulla dipendenza piuttosto che sull'autosufficienza. Infine vorrei portare all'attenzione, senza entrare nello specifico di ogni variabile, quanto si noti una relazione tra il ritorno della canapa e il modificarsi degli equilibri economici internazionali degli ultimi anni come la crescita dei così detti BRICS, calo petrolio, nuove energie, crisi finanziaria, recessione europea, ecc. (influenzando le legislazioni, in particolare negli USA, cambiando impostazione e riscoprendone i benefici in primis sul piano terapeutico). Mi ha colpito osservare che come in passato venne usata la Cannabis ad alto THC per rendere illegale l'intera pianta, oggi vi sono da un lato qualità di Cannabis a basso THC che sono impiegate per qualsiasi finalità d'uso e dall'altro qualità ad elevato THC utilizzate dai più autorevoli sistemi sanitari dei Paesi occidentali affermandone l'utilità, la versatilità e l'assenza di gravi effetti collaterali. Tesi di fondo è che la storia della canapa possa essere emblema di un ¿modus operandi¿ applicato sistematicamente da alcuni potentati internazionali al solo fine di rendere le persone schiave e dipendenti dal loro operare a fini di profitto. Condizione essenziale per l'attuazione di queste costrizioni è, però, il consenso, che qui propongo di negare.
CANAPA: STORIA E POTENZIALITÀ FUTURE DI UN SISTEMA PRODUTTIVO ALTERNATIVO. Nuove frontiere di sviluppo della canapa ad uso industriale per fini terapeutici.
CILLERAI, FRANCESCO
2015/2016
Abstract
La tesi è divisa 3 capitoli suddivisi a loro volta in 3 paragrafi ad eccezione del primo che spiega brevemente cosa sia la Cannabis dal punto di vista botanico. Il secondo narra in modo approssimativo il ruolo che ha avuto questa pianta nella Storia, la scomparsa con l'avvio delle politiche proibizionistiche ed il suo ritorno sulla scena internazionale degli ultimi decenni, infine, il terzo capitolo vorrebbe fare un analisi comparata delle tendenze normative in vigore (evoluzioni nazionali e internazionali a confronto) evidenziando le conseguenti potenzialità di crescita e ricerca future (nuovi impieghi della fibra e nuovi studi sui principi attivi per esempio) per poi entrare nello specifico degli studi di settore avviati suddividendoli per finalità d'uso (industriale, terapeutico e quella destinata al mercato per le più disparate finalità non riconosciute quindi ritenute illegali). L'ultimo paragrafo consiste nelle conclusioni da me tratte. Infine si allega una lista aggiuntiva di link a studi ed articoli scientifici che sono a supporto della tesi in primo piano: la Cannabis ha molteplici potenzialità inespresse, soprattutto dal punto di vista terapeutico. La tesi di fondo è che ad oggi non abbiamo sufficienti informazioni sulle potenzialità della cannabis per le diverse varietà di pianta e differenti destinazioni d'uso a causa di una campagna di demonizzazione che ha manipolato la realtà legislativa, sociale e economica di intere nazioni allo scopo di favorire alcuni prodotti concorrenti ed un sistema produttivo mondiale imperniato sul petrolio. Per fare ciò è stata messa in atto un opera di manipolazione informativa che è arrivata a cambiare il nome di una pianta usata e conosciuta da sempre, usando una sola varietà (indica) e un solo principio attivo (THC) per renderne illegale ogni tipo di lavorazione e di varietà. Obiettivo di questo lavoro è di mettere in luce le contraddizioni che il sistema proibizionista ha fatto emergere su larga scala, quanto questa impostazione politica sia stata la causa della mancata industrializzazione nei processi di lavorazione della cannabis e quanto sembra essere effetto di interessi particolari che prediligono sistemi produttivi basati sulla dipendenza piuttosto che sull'autosufficienza. Infine vorrei portare all'attenzione, senza entrare nello specifico di ogni variabile, quanto si noti una relazione tra il ritorno della canapa e il modificarsi degli equilibri economici internazionali degli ultimi anni come la crescita dei così detti BRICS, calo petrolio, nuove energie, crisi finanziaria, recessione europea, ecc. (influenzando le legislazioni, in particolare negli USA, cambiando impostazione e riscoprendone i benefici in primis sul piano terapeutico). Mi ha colpito osservare che come in passato venne usata la Cannabis ad alto THC per rendere illegale l'intera pianta, oggi vi sono da un lato qualità di Cannabis a basso THC che sono impiegate per qualsiasi finalità d'uso e dall'altro qualità ad elevato THC utilizzate dai più autorevoli sistemi sanitari dei Paesi occidentali affermandone l'utilità, la versatilità e l'assenza di gravi effetti collaterali. Tesi di fondo è che la storia della canapa possa essere emblema di un ¿modus operandi¿ applicato sistematicamente da alcuni potentati internazionali al solo fine di rendere le persone schiave e dipendenti dal loro operare a fini di profitto. Condizione essenziale per l'attuazione di queste costrizioni è, però, il consenso, che qui propongo di negare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/74741