Howard Gardner, professor at Harvard University, discovered a new conception of human intelligence and in 1983 presented, in his book Frames of Mind, the "theory of multiple intelligences." According to the author, intelligence is not one-dimensional and determined accurately through test scores and percentages, but rather a complex and multidimensional reality in constant evolution. It consists of several evolving, educable and developable potentialities. This theory invites us to leverage the strengths of each person, to build bridges (bridging) clearing and developing the most deficient intellectual areas. With this pedagogical-didactic theory no one gets left behind. Effectively this is a challenge for teachers, to find the closest approach to pupil's intelligence, in order to a truly inclusive teaching. In fact, in this perspective, students are not evaluated according to their more or less good ability to assimilate contents, but they are valued in their own way of learning. There is no single recipe to teach a language, especially if you think that a teacher's work is directed to a plurality of individuals that have their own personality, different characteristics and needs. For this reason, Howard Gardner's reflections are particularly suitable in the "Theory of Multiple Intelligences" identifying eight types and a half of intelligences. The profile of each of us would be given by their combination. Therefore, in order to be effective and reach all the subjects, teaching should stimulate all types of intelligence for reaching each student's preferred channel and also for giving the opportunity to develop different ways of learning. This theory allows to see students in a new light and provides teachers a key to understand their pupils' strengths and weaknesses. It is a powerful and effective tool for recognizing students' potentialities, for diversifying the training action and for ensuring everyone opportunities for success. This kind of theory boosted methodologies that engage and stimulate different intelligences. These have triggered a deep learning even in weak people. In this educational inclusion path, subjects feel like active participants and inspired in their intellectual characteristics. I designed three different educational paths that involved a second class, three fourth classes and two fifth ones to test the effectiveness of Gardner's insights in teaching English in primary school. The planning of this study began from the need to reformulate my personal way in which I work in the light of the "Theory of Multiple Intelligences" by Gardner. Then I started with rethinking the educational method I use for many years according to this theory, by examining the similarities between my teaching experience and the theoretical part of the intuition of Gardner.
Howard Gardner, professore dell'Università di Harvard, scoprì una nuova concezione dell'intelligenza umana e nel 1983 presentò, nel suo libro Frames of mind, la ¿Teoria delle intelligenze multiple¿. Secondo l'autore, l'intelligenza non è unidimensionale e determinabile con esattezza attraverso test e punteggi percentuali, bensì una realtà complessa e multidimensionale in continuo divenire. Essa è costituita da diverse potenzialità in evoluzione, educabili e sviluppabili. Questa teoria invita a sfruttare i punti di forza di ogni individuo, per costruire dei ponti (bridging) di compensazione e di sviluppo delle aree intellettive più carenti. Con questa teoria pedagogico-didattica nessuno viene lasciato indietro. Vi è semmai la sfida, da parte dell'insegnante, di trovare la metodologia più vicina all'intelligenza dell'alunno, nell'ottica di una didattica realmente personalizzata e inclusiva. Infatti in questa prospettiva, gli alunni non vengono valutati secondo le loro capacità più o meno buone di assimilare contenuti, ma sono valorizzati nel loro proprio modo di apprendere. Non esiste un'unica ricetta per insegnare una lingua, soprattutto se si pensa che il lavoro dell'insegnante sia rivolto ad una pluralità di individui che, in quanto tali, hanno personalità propria, caratteristiche ed esigenze differenti e si distinguono gli uni dagli altri per la loro unicità. A questo proposito risultano particolarmente adatte le riflessioni di Howard Gardner che ha elaborato la ¿Teoria delle Intelligenze Multiple¿ individuando otto tipi di intelligenza e mezza. Il profilo di ciascuno di noi sarebbe dato dalla loro combinazione. L'insegnamento, quindi, per poter essere efficace e raggiungere tutti i soggetti, è bene che stimoli tutti i tipi di intelligenza e questo, non soltanto per essere sicuri di raggiungere il canale preferenziale di ciascun allievo, ma anche per dare a tutti i nostri ragazzi la possibilità di sviluppare diverse modalità di apprendimento e tipi di intelligenza. Questa teoria permette in ambito didattico di vedere gli allievi sotto una luce nuova, fornendo agli insegnanti una chiave di lettura dei loro punti di forza e di debolezza. Essa si pone in questa prospettiva come uno strumento potente ed efficace per riconoscere le potenzialità degli studenti, diversificare l'azione formativa e garantire a ognuno opportunità di successo. Questo tipo di teoria ha avviato metodologie che coinvolgono e stimolano intelligenze diverse. Esse hanno innescato un apprendimento profondo anche in soggetti che normalmente definiremmo deboli. Tale teoria può attivare quindi un percorso didattico d'inclusione, dove i soggetti dell'apprendimento si sentono tutti chiamati come protagonisti attivi e coinvolti da un cammino stimolante per le proprie caratteristiche intellettive. Ho provato quindi ad ideare tre percorsi differenti che hanno coinvolto una classe seconda, tre classi quarte e due quinte per sperimentare l'efficacia delle intuizioni di Gardner nella Didattica della Lingua Inglese nella scuola primaria. La progettazione del presente lavoro è partita dall'esigenza di riformulare il mio modo di lavorare alla luce della ¿Teoria delle Intelligenze Multiple¿ di Gardner. Ho quindi iniziato col ripensare il metodo didattico che utilizzo ormai da molti anni sulla base di questa teoria, prendendo in esame le affinità tra quella che è la mia esperienza didattica e la parte più teorica dell'intuizione di Gardner.
L'efficacia della "Teoria delle Intelligenze Multiple" nella Didattica della Lingua Inglese nella Scuola Primaria
MURTAS, EVA CARMELINA
2014/2015
Abstract
Howard Gardner, professore dell'Università di Harvard, scoprì una nuova concezione dell'intelligenza umana e nel 1983 presentò, nel suo libro Frames of mind, la ¿Teoria delle intelligenze multiple¿. Secondo l'autore, l'intelligenza non è unidimensionale e determinabile con esattezza attraverso test e punteggi percentuali, bensì una realtà complessa e multidimensionale in continuo divenire. Essa è costituita da diverse potenzialità in evoluzione, educabili e sviluppabili. Questa teoria invita a sfruttare i punti di forza di ogni individuo, per costruire dei ponti (bridging) di compensazione e di sviluppo delle aree intellettive più carenti. Con questa teoria pedagogico-didattica nessuno viene lasciato indietro. Vi è semmai la sfida, da parte dell'insegnante, di trovare la metodologia più vicina all'intelligenza dell'alunno, nell'ottica di una didattica realmente personalizzata e inclusiva. Infatti in questa prospettiva, gli alunni non vengono valutati secondo le loro capacità più o meno buone di assimilare contenuti, ma sono valorizzati nel loro proprio modo di apprendere. Non esiste un'unica ricetta per insegnare una lingua, soprattutto se si pensa che il lavoro dell'insegnante sia rivolto ad una pluralità di individui che, in quanto tali, hanno personalità propria, caratteristiche ed esigenze differenti e si distinguono gli uni dagli altri per la loro unicità. A questo proposito risultano particolarmente adatte le riflessioni di Howard Gardner che ha elaborato la ¿Teoria delle Intelligenze Multiple¿ individuando otto tipi di intelligenza e mezza. Il profilo di ciascuno di noi sarebbe dato dalla loro combinazione. L'insegnamento, quindi, per poter essere efficace e raggiungere tutti i soggetti, è bene che stimoli tutti i tipi di intelligenza e questo, non soltanto per essere sicuri di raggiungere il canale preferenziale di ciascun allievo, ma anche per dare a tutti i nostri ragazzi la possibilità di sviluppare diverse modalità di apprendimento e tipi di intelligenza. Questa teoria permette in ambito didattico di vedere gli allievi sotto una luce nuova, fornendo agli insegnanti una chiave di lettura dei loro punti di forza e di debolezza. Essa si pone in questa prospettiva come uno strumento potente ed efficace per riconoscere le potenzialità degli studenti, diversificare l'azione formativa e garantire a ognuno opportunità di successo. Questo tipo di teoria ha avviato metodologie che coinvolgono e stimolano intelligenze diverse. Esse hanno innescato un apprendimento profondo anche in soggetti che normalmente definiremmo deboli. Tale teoria può attivare quindi un percorso didattico d'inclusione, dove i soggetti dell'apprendimento si sentono tutti chiamati come protagonisti attivi e coinvolti da un cammino stimolante per le proprie caratteristiche intellettive. Ho provato quindi ad ideare tre percorsi differenti che hanno coinvolto una classe seconda, tre classi quarte e due quinte per sperimentare l'efficacia delle intuizioni di Gardner nella Didattica della Lingua Inglese nella scuola primaria. La progettazione del presente lavoro è partita dall'esigenza di riformulare il mio modo di lavorare alla luce della ¿Teoria delle Intelligenze Multiple¿ di Gardner. Ho quindi iniziato col ripensare il metodo didattico che utilizzo ormai da molti anni sulla base di questa teoria, prendendo in esame le affinità tra quella che è la mia esperienza didattica e la parte più teorica dell'intuizione di Gardner.File | Dimensione | Formato | |
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