Abstract Introduction: A diagnosis of breast neoplasm, for a woman, is psychologically difficult to be accepted because the breast is a symbol of femininity, maternity and object of desire: for these reasons cancer and its treatments can lead to alterations of the identity, self-esteem, body image and sexuality. During diagnosis, often, the woman is confused and stunned and all certainties disappear. The nurse must consider the subjective dimension, social and clinical disease because the cancer affects the overall health of the woman. Objective: To investigate and describe perceptions, fears and necessities of the woman at the time of diagnosis of breast cancer, in order to evaluate methods to satisfy the needs identified by them. Materials and methods: An ethnographic type qualitative study has been adopted. For the data collection, an observing training has been carried out within ASO (Azienda Sanitaria Ospedaliera) of Cuneo's S. Croce and Carle Hospital, from Nov. 9th to Dec. 11th 2015, plus at the ¿Donna per Donna¿ (Woman for Woman) Association, followed by attending a meeting organized by its members "Let's write about¿life goes on"(¿Scriviamoci su¿la vita continua¿), concluded by a training course for volunteers. In November 2015, as a tool, a semi-structured interview has been used, during which 15 women were involved, after having been recommended by the president of the association, who acted as privileged informant. The interviews were recorded and subjected to transcription, coding and analysis on electronic media. For data analysis, the method discovered by Lyn Richards and Janice M. Morse was used. Results: The shared life experiences have enabled us to observe that at the diagnostic moment the main feelings were fear, disbelief and helplessness that led not to accept all the information provided. The support and closeness with family, friends, Donna-per-Donna (Woman-for-Woman) Association and health workers is essential. During the days following diagnosis, for some women despair continued but others reacted positevely by thinking at family, work and hope. Discussion/Conclusion: From the experiences narrated showed that their families and friends have given courage and permitted to distract, the association has transferred advices and hope, the doctor has acted with a careful touch and the nurse has offered a closeness and availability in the following days to diagnosis. The equipe has established a good relationship with the patient contributing to a growing reciprocal trust and improving the quality of life. The emerged themes were identified in the literature. This elaborate will be followed by the formation of brochure on breast cancer to be given at the time of diagnosis and investigation of the needs of women in the other stages of the disease. Keywords: Breast cancer, diagnosis, nursing, quality of life, body image, sexuality, needs, social support, experience.
Abstract Introduzione: La diagnosi di neoplasia mammaria, per una donna, è psicologicamente difficile da accettare in quanto il seno è simbolo di femminilità, di maternità e oggetto di desiderio e per questo il tumore e i suoi trattamenti possono portare ad alterazioni dell'identità, dell'autostima, dell'immagine corporea e della sessualità. Nel momento diagnostico la donna spesso è confusa e frastornata e tutte le certezze vengono meno. L'infermiere deve tener conto della dimensione soggettiva, sociale e clinica della malattia in quanto il cancro incide sul benessere totale della donna. Obiettivo: Indagare e descrivere le percezioni, le paure e i bisogni delle donne al momento della diagnosi di neoplasia mammaria, al fine di valutare i metodi per soddisfare le necessità da loro identificate. Materiali e metodi: È stato adottato un disegno di studio qualitativo di tipo etnografico. Per la raccolta dati sono stati effettuati un tirocinio osservazionale nell'ambulatorio di senologia dell'ASO (Azienda sanitaria ospedaliera) S. Croce e Carle di Cuneo, dal 9 novembre 2015 al 11 dicembre 2015 e presso l'Associazione Donna per Donna di Cuneo, con la partecipazione a un incontro organizzato dalle associate, ¿Scriviamoci su¿la vita continua¿, e al corso di formazione per le volontarie. Come strumento di indagine è stata utilizzata l'intervista semi-strutturata, in cui sono state coinvolte, nel mese di novembre 2015, 15 donne, consigliate dalla presidente dell'associazione scelta come informatrice privilegiata. Le interviste sono state registrate e sottoposte a trascrizione, analisi e codifica su supporto informatico. Per l'analisi dei dati è stato utilizzato il metodo individuato da Lyn Richards e Janice M. Morse. Risultati: Le esperienze di vita condivise hanno permesso di osservare che, nel momento diagnostico, i sentimenti principali sono stati di paura, incredulità, impotenza, che hanno portato a non recepire tutte le informazioni fornite. Fondamentale, è stato un supporto da parte dei familiari, degli amici, dell'Associazione Donna per Donna e degli operatori sanitari. Alcune donne hanno riferito che i giorni successivi alla diagnosi lo sconforto è continuato, altre hanno reagito positivamente pensando alla famiglia, al lavoro e alla speranza. Discussione/Conclusione: Dalle esperienze raccontate è emerso che i familiari e amici hanno dato coraggio e permesso di distrarsi, l'Associazione ha dato consigli e trasmesso speranza, il medico ha utilizzato una comunicazione sensibile e l'infermiere ha offerto vicinanza e disponibilità anche nei giorni successivi alla diagnosi. L'equipe curante ha instaurato una buona relazione con il paziente, contribuendo all'instaurarsi di fiducia reciproca e al miglioramento della qualità di vita della donna. I temi emersi sono stati riscontrati nella letteratura di riferimento. Questo elaborato potrà avere un seguito con la formazione di un opuscolo informativo sul tumore mammario da fornire al momento della diagnosi e un indagine sui bisogni della donna nelle altre fasi di malattia. Parole chiave: Neoplasia mammaria, diagnosi, nursing, qualità di vita, immagine corporea, sessualità, bisogni, supporto sociale, esperienza.
PERCEZIONI, PAURE E BISOGNI DELLA DONNA ALLA DIAGNOSI DI NEOPLASIA MAMMARIA NELLA PRESA IN CARICO INFERMIERISTICA: UN'INDAGINE ETNO-ANTROPOLOGICA
DOMPE', LAURA
2014/2015
Abstract
Abstract Introduzione: La diagnosi di neoplasia mammaria, per una donna, è psicologicamente difficile da accettare in quanto il seno è simbolo di femminilità, di maternità e oggetto di desiderio e per questo il tumore e i suoi trattamenti possono portare ad alterazioni dell'identità, dell'autostima, dell'immagine corporea e della sessualità. Nel momento diagnostico la donna spesso è confusa e frastornata e tutte le certezze vengono meno. L'infermiere deve tener conto della dimensione soggettiva, sociale e clinica della malattia in quanto il cancro incide sul benessere totale della donna. Obiettivo: Indagare e descrivere le percezioni, le paure e i bisogni delle donne al momento della diagnosi di neoplasia mammaria, al fine di valutare i metodi per soddisfare le necessità da loro identificate. Materiali e metodi: È stato adottato un disegno di studio qualitativo di tipo etnografico. Per la raccolta dati sono stati effettuati un tirocinio osservazionale nell'ambulatorio di senologia dell'ASO (Azienda sanitaria ospedaliera) S. Croce e Carle di Cuneo, dal 9 novembre 2015 al 11 dicembre 2015 e presso l'Associazione Donna per Donna di Cuneo, con la partecipazione a un incontro organizzato dalle associate, ¿Scriviamoci su¿la vita continua¿, e al corso di formazione per le volontarie. Come strumento di indagine è stata utilizzata l'intervista semi-strutturata, in cui sono state coinvolte, nel mese di novembre 2015, 15 donne, consigliate dalla presidente dell'associazione scelta come informatrice privilegiata. Le interviste sono state registrate e sottoposte a trascrizione, analisi e codifica su supporto informatico. Per l'analisi dei dati è stato utilizzato il metodo individuato da Lyn Richards e Janice M. Morse. Risultati: Le esperienze di vita condivise hanno permesso di osservare che, nel momento diagnostico, i sentimenti principali sono stati di paura, incredulità, impotenza, che hanno portato a non recepire tutte le informazioni fornite. Fondamentale, è stato un supporto da parte dei familiari, degli amici, dell'Associazione Donna per Donna e degli operatori sanitari. Alcune donne hanno riferito che i giorni successivi alla diagnosi lo sconforto è continuato, altre hanno reagito positivamente pensando alla famiglia, al lavoro e alla speranza. Discussione/Conclusione: Dalle esperienze raccontate è emerso che i familiari e amici hanno dato coraggio e permesso di distrarsi, l'Associazione ha dato consigli e trasmesso speranza, il medico ha utilizzato una comunicazione sensibile e l'infermiere ha offerto vicinanza e disponibilità anche nei giorni successivi alla diagnosi. L'equipe curante ha instaurato una buona relazione con il paziente, contribuendo all'instaurarsi di fiducia reciproca e al miglioramento della qualità di vita della donna. I temi emersi sono stati riscontrati nella letteratura di riferimento. Questo elaborato potrà avere un seguito con la formazione di un opuscolo informativo sul tumore mammario da fornire al momento della diagnosi e un indagine sui bisogni della donna nelle altre fasi di malattia. Parole chiave: Neoplasia mammaria, diagnosi, nursing, qualità di vita, immagine corporea, sessualità, bisogni, supporto sociale, esperienza.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/74695