Il percorso di studio e di riflessione illustrato nelle pagine che seguono nasce dal potente fascino esercitato dall'età evolutiva, soprattutto nel tentativo di comprendere l'influenza delle relazioni familiari sullo sviluppo psicologico dei bambini, e dall'interesse per un disagio che sembra essere sempre più diffuso, anche in fasce d'età dove è difficile accettarne la presenza. Adottando la prospettiva di una mente che nasce e si sviluppa nell'intersoggettività, il lavoro si prefigge di cogliere nel pensiero di diversi autori e diverse posizioni teoriche gli apporti che possono contribuire a individuare le origini della depressione nelle dinamiche e nelle qualità dell'interazione genitori-figli. In modo particolare si cercherà di evidenziare come distorsioni delle relazioni che non hanno nell'immediatezza la connotazione di abuso e di violenza possano essere considerate traumatiche perchè fautrici di un disconoscimento della soggettività in via di formazione che getta le basi per le dimensioni di svalutazione di sé e di vuoto, centrali nell'esperienza della depressione. Uno dei primi gravi problemi con cui ci si deve confrontare parlando di depressione, e soprattutto di depressione infantile, è la diagnosi. Nonostante l'esplosione di interesse a livello praticamente mondiale per il disturbo, l'identificazione della depressione nei bambini e negli adolescenti è ancora problematica. La pubblicazione del PDM reintroduce prospettive psicoanalitiche e psicodinamiche all'interno del panorama diagnostico e proponendo una diagnosi dimensionale, oltre che categoriale, sembra porsi come strumento elettivo per un momento diagnostico che sia utile all'impostazione del trattamento psicoterapeutico e che colga la complessità della persona. Vengono prese in considerazione le dimensioni scelte dal PDM per l'osservazione del funzionamento mentale e della personalità, per sottolineare come i diversi percorsi nell'acquisizione di tali capacità possano condurre allo sviluppo di vulnerabilità alla depressione, e considerate le posizioni teoriche sostenute dalla diagnosi dimensionale proposta dal manuale, riflettendo sui temi dell'attaccamento, della separazione e dell'individuazione e sull'importanza centrale dell'incontro all'interno della diade madre- bambino. L'itinerario proposto conduce a considerare l'ipotesi dei Modelli Operativi Interni e dei Modelli Operativi Interni Dissociati, come proposti da Albasi, basati sulle esperienze delle interazioni nel corso dello sviluppo, come concetto chiave per la comprensione della formazione del sé e a focalizzare l'attenzione sulle dimensioni procedurali, implicite di tali modelli operativi come fondanti per il funzionamento mentale. La prospettiva da cui viene osservato lo sviluppo, tanto nelle sue caratteristiche di salute quanto di patologia, focalizza la posizione centrale e fondante dell'emozione nell'esperienza interattiva, che rende lo studio dello sviluppo emozionale un tutt'uno con lo studio della costruzione della soggettività e dell'intersoggettività; si tenterà di rintracciare nelle diverse esperienze emotive offerte dalle precoci interazioni le basi delle differenze individuali nello sviluppo della capacità di riconoscere, vivere e comunicare le emozioni.

Una prospettiva evolutiva sulla depressione e il nuovo PDM

CARLINI, CINZIA
2008/2009

Abstract

Il percorso di studio e di riflessione illustrato nelle pagine che seguono nasce dal potente fascino esercitato dall'età evolutiva, soprattutto nel tentativo di comprendere l'influenza delle relazioni familiari sullo sviluppo psicologico dei bambini, e dall'interesse per un disagio che sembra essere sempre più diffuso, anche in fasce d'età dove è difficile accettarne la presenza. Adottando la prospettiva di una mente che nasce e si sviluppa nell'intersoggettività, il lavoro si prefigge di cogliere nel pensiero di diversi autori e diverse posizioni teoriche gli apporti che possono contribuire a individuare le origini della depressione nelle dinamiche e nelle qualità dell'interazione genitori-figli. In modo particolare si cercherà di evidenziare come distorsioni delle relazioni che non hanno nell'immediatezza la connotazione di abuso e di violenza possano essere considerate traumatiche perchè fautrici di un disconoscimento della soggettività in via di formazione che getta le basi per le dimensioni di svalutazione di sé e di vuoto, centrali nell'esperienza della depressione. Uno dei primi gravi problemi con cui ci si deve confrontare parlando di depressione, e soprattutto di depressione infantile, è la diagnosi. Nonostante l'esplosione di interesse a livello praticamente mondiale per il disturbo, l'identificazione della depressione nei bambini e negli adolescenti è ancora problematica. La pubblicazione del PDM reintroduce prospettive psicoanalitiche e psicodinamiche all'interno del panorama diagnostico e proponendo una diagnosi dimensionale, oltre che categoriale, sembra porsi come strumento elettivo per un momento diagnostico che sia utile all'impostazione del trattamento psicoterapeutico e che colga la complessità della persona. Vengono prese in considerazione le dimensioni scelte dal PDM per l'osservazione del funzionamento mentale e della personalità, per sottolineare come i diversi percorsi nell'acquisizione di tali capacità possano condurre allo sviluppo di vulnerabilità alla depressione, e considerate le posizioni teoriche sostenute dalla diagnosi dimensionale proposta dal manuale, riflettendo sui temi dell'attaccamento, della separazione e dell'individuazione e sull'importanza centrale dell'incontro all'interno della diade madre- bambino. L'itinerario proposto conduce a considerare l'ipotesi dei Modelli Operativi Interni e dei Modelli Operativi Interni Dissociati, come proposti da Albasi, basati sulle esperienze delle interazioni nel corso dello sviluppo, come concetto chiave per la comprensione della formazione del sé e a focalizzare l'attenzione sulle dimensioni procedurali, implicite di tali modelli operativi come fondanti per il funzionamento mentale. La prospettiva da cui viene osservato lo sviluppo, tanto nelle sue caratteristiche di salute quanto di patologia, focalizza la posizione centrale e fondante dell'emozione nell'esperienza interattiva, che rende lo studio dello sviluppo emozionale un tutt'uno con lo studio della costruzione della soggettività e dell'intersoggettività; si tenterà di rintracciare nelle diverse esperienze emotive offerte dalle precoci interazioni le basi delle differenze individuali nello sviluppo della capacità di riconoscere, vivere e comunicare le emozioni.
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