Il riso è una delle più importanti fonti di cibo al mondo e l'infezione del fungo patogeno Magnaporthe grisea, causa del cosiddetto ¿brusone¿, è una costante minaccia per l'intera produzione mondiale. Le strategie di controllo tradizionali sono basate sull'utilizzo di varietà resistenti e sull'applicazione di fungicidi, ma come spesso accade in questi casi, tali mezzi non sono risolutivi a causa della forte capacità di adattamento del patogeno. Proporre strategie efficaci ed innovative dipende in primo luogo dalla migliore conoscenza della biologia del fungo. Il lavoro di questa tesi si svolge nell'ambito di un vasto progetto che vuole meglio comprendere le dinamiche legate al brusone per proteggere il riso. L'obiettivo che ci si è posti è quello di appurare la presenza nella rizosfera del riso del fungo patogeno agente del brusone fogliare. Il progetto ha il suo razionale in un lavoro pubblicato da Sesma e Osbourn nel 2004; secondo queste autrici, l'ascomicete M.grisea colonizza le radici e non solo le foglie ed è in grado di aggredire le piante di riso proprio a partire dall'apparato radicale, con modalità tipiche dei patogeni radicali. Come secondo obiettivo, si è verificata la presenza di funghi simbionti benefici nello stesso ambiente. La sperimentazione è avvenuta su campioni forniti dall'Unità di Ricerca per la risicoltura (CRA-RIS) di Vercelli. Si è proceduto mettendo a punto un metodo sperimentale basato sulla Polymerase Chain Reaction in grado di individuare la presenza di propaguli fungini liberi nel suolo. Dai risultati ottenuti non si è dimostrata alcuna presenza di M.grisea sotto la forma ricercata, nel suolo, suggerendo che l'ipotesi di lavoro non fosse corretta. Al contrario, si è avuta conferma della presenza di funghi micorrizici arbuscolari, oltre che di altri funghi endofiti. I dati ottenuti dimostrano che l'ambiente rizosfera di risaia è un complesso ecosistema nel quale si deve bilanciare l'azione di svariati microorganismi, che a loro volta influenzano lo sviluppo della parte epigea della piante in modo positivo o negativo. Si può quindi affermare che la produttività di questa coltura è condizionata in modo non secondario dall'azione dei microorganismi presenti nel suolo e dai loro equilibri

Detection di microorganismi patogenici e benefici nella rizosfera di riso

ADAMO, MARTINO
2009/2010

Abstract

Il riso è una delle più importanti fonti di cibo al mondo e l'infezione del fungo patogeno Magnaporthe grisea, causa del cosiddetto ¿brusone¿, è una costante minaccia per l'intera produzione mondiale. Le strategie di controllo tradizionali sono basate sull'utilizzo di varietà resistenti e sull'applicazione di fungicidi, ma come spesso accade in questi casi, tali mezzi non sono risolutivi a causa della forte capacità di adattamento del patogeno. Proporre strategie efficaci ed innovative dipende in primo luogo dalla migliore conoscenza della biologia del fungo. Il lavoro di questa tesi si svolge nell'ambito di un vasto progetto che vuole meglio comprendere le dinamiche legate al brusone per proteggere il riso. L'obiettivo che ci si è posti è quello di appurare la presenza nella rizosfera del riso del fungo patogeno agente del brusone fogliare. Il progetto ha il suo razionale in un lavoro pubblicato da Sesma e Osbourn nel 2004; secondo queste autrici, l'ascomicete M.grisea colonizza le radici e non solo le foglie ed è in grado di aggredire le piante di riso proprio a partire dall'apparato radicale, con modalità tipiche dei patogeni radicali. Come secondo obiettivo, si è verificata la presenza di funghi simbionti benefici nello stesso ambiente. La sperimentazione è avvenuta su campioni forniti dall'Unità di Ricerca per la risicoltura (CRA-RIS) di Vercelli. Si è proceduto mettendo a punto un metodo sperimentale basato sulla Polymerase Chain Reaction in grado di individuare la presenza di propaguli fungini liberi nel suolo. Dai risultati ottenuti non si è dimostrata alcuna presenza di M.grisea sotto la forma ricercata, nel suolo, suggerendo che l'ipotesi di lavoro non fosse corretta. Al contrario, si è avuta conferma della presenza di funghi micorrizici arbuscolari, oltre che di altri funghi endofiti. I dati ottenuti dimostrano che l'ambiente rizosfera di risaia è un complesso ecosistema nel quale si deve bilanciare l'azione di svariati microorganismi, che a loro volta influenzano lo sviluppo della parte epigea della piante in modo positivo o negativo. Si può quindi affermare che la produttività di questa coltura è condizionata in modo non secondario dall'azione dei microorganismi presenti nel suolo e dai loro equilibri
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