Background: percutaneous breast biopsy is a valid tool for investigating the nature of suspected lesions. Of particular interest is the outcome B3: lesions with uncertain potential for malignancy. It is a very heterogeneous group of lesions whose nomenclature has undergone numerous reclassifications over time and whose clinical management is still controversial. Currently belong to this category: typical and atypical papillomas (LPt/a), phylloid tumors (PT), radial scar (RS), flat epithelial atypia (FEA), atypical ductal hyperplasia (ADH) and atypical lobular hyperplasia (ALH). On average, the VPP for associated malignancy is around 20%, however there is a great variability between the different lesions. Although some guidelines always recommend surgical excision, a conservative treatment, which still involves the complete removal of the lesion with VAB methods, seems to be reasonable for many lesions except for LPa, PT and ADH. Objective: the purpose of this thesis is to analyze the complex category B3 evaluating the risk of malignancy associated with the various lesions and researching the clinical and anatomo-pathological aspects, identified by biopsy, in order to predict the contextual presence of neoplastic lesion. Materials and Methods: a multicenter retrospective study was performed on patients diagnosed with B3 lesion on core biopsy at the ASO Mauriziano and the IRCC of Candiolo and treated surgically from 2012 to today. The availability of the operating piece made it possible to evaluate the presence of associated malignancy (upgrade). The lesions were divided into B3a and B3b based on the absence or absence of atypia by evaluating the upgrade rates in the two different categories. Finally, for B3a lesions, a large low-risk category, several clinical and pathological factors were correlated with the lesion update rate. Results: the study involved 130 B3 lesions divided as follows: typical papillomas 37% (upgrade 16%), fibroepithelial lesions 17% (upgrade 10%), atypical ductal hyperplasia 15% (upgrade 47%), radial scars 14% (upgrade 16 %), flat epithelial lesion 10% (upgrade 0%), atypical lobular hyperplasia 6% (upgrade 50%) and finally the atypical papilloma <1% (upgrade 0%). The upgrade VPP for B3a lesions was 12.6% versus 24.2% for category B3b (p value <0.05). Within category B3a: the average update of the patients who presented the update is 58 years, against 48 years (p value 0.05), lesions> 10mm presented a VPP of 18% (vs 4% if ≤ 10mm, p 0.09), VPP palpable lesions 11% vs 15% for non-palpable ones (p 0.6), the only mammographic visibility of the lesion presents a VPP 33% vs 17% for lesions that can also be identified by ultrasound (p 0.4), the BIRADS category 4 and 5 has 22% VPP vs 7% for BIRADS 3 (p 0.06). Conclusions: The subdivision of lesions with uncertain malignancy potential into B3a and B3b allows the identification of a group of lesions with greater malignancy potential in the second category. Within category B3a it is possible to identify a group of lesions at greater risk of upgrading represented by lesions in older patients, with lesions larger than 1 cm, not palpable, not visible ultrasound and categorized with BIRADS 4-5. This categorization could help the clinician in a better risk assessment and definition of correct surgical or conservative management, even in reality where a VAB method for excision of the lesions is not always available.
Contesto e razionale: La biopsia percutanea mammaria è un valido strumento per approfondire la natura delle lesioni sospette. Di particolare interesse risulta l’esito B3: lesione ad incerto potenziale di malignità. Si tratta di un gruppo molto eterogeneo di lesioni la cui nomenclatura ha subito nel tempo numerose riclassificazioni e la cui gestione clinica risulta tutt’oggi controversa. Attualmente rientrano nella categoria B3: i papillomi tipici e atipici (LPt/a), i tumori filloidi (PT), la cicatrice radiale (RS), l’atipia epiteliale piatta (FEA), l’iperplasia duttale atipica (ADH) e l’iperplasia lobulare atipica (ALH). Mediamente il VPP per malignità associata si attesta intorno al 20%, esiste tuttavia una grande variabilità tra le diverse lesioni. Sebbene alcune linee guida raccomandino sempre l’escissione chirurgica, un trattamento conservativo, che prevede comunque la completa rimozione della lesione con metodiche VAB, sembra essere ragionevole per numerose lesioni ad eccezione di LPa, PT e ADH. Obiettivo: L’obiettivo di questa tesi è stato quello di analizzare la complessa categoria B3 valutando il rischio di malignità associata alle diverse lesioni e ricercando aspetti clinici e anatomo-patologici, identificabili alla biopsia, in grado di predire la presenza contestuale di lesione neoplastica. Materiali e Metodi: è stato eseguito uno studio retrospettivo multicentrico su pazienti con diagnosi di lesione B3 alla core biopsy presso l’ASO Mauriziano e l’IRCC di Candiolo e trattate chirurgicamente dal 2012 ad oggi. La disponibilità del pezzo operatorio ha consentito di valutare la presenza di malignità associata (upgrade). Le lesioni sono state suddivise in B3a e B3b in base all’assenza o meno di atipia valutando i tassi di upgrade nelle due diverse categorie. Infine, per le lesioni B3a, vasta categoria a basso rischio, diversi fattori clinici e anatomo-patologici sono stati correlati con il tasso di upgrade della lesione. Risultati: lo studio ha coinvolto 130 lesioni B3 così suddivise: papillomi tipici 37% (upgrade 16%), lesioni fibroepiteliali 17% (upgrade 10%), iperplasia duttale atipica 15% (upgrade 47%), cicatrici radiali 14% (upgrade 16%), lesione epiteliale piatta 10% (upgrade 0%), iperplasia lobulare atipica 6% (upgrade 50%) ed infine il papilloma atipico <1% (upgrade 0%). Il VPP di upgrade per le lesioni B3a è risultato del 12,6% a fronte di un 24.2% per la categoria B3b (p value<0.05). All’interno della categoria B3a: l’età media delle pazienti che ha presentato upgrade è 58 anni, vs 48 anni (p value 0.05), lesioni >10mm presentano un VPP di 18% (vs 4% se ≤ 10mm, p 0.09), lesioni palpabili VPP 11% vs 15% per quelle non palpabili (p 0.6), la visibilità solo mammografica della lesione presenta un VPP 33% vs 17% per le lesioni identificabili anche ecograficamente (p 0.4), la categoria BIRADS 4 e 5 ha VPP 22% vs 7% per BIRADS 3 (p 0.06). Conclusione: La suddivisione delle lesioni ad incerto potenziale di malignità in B3a e B3b consente di identificare nella seconda categoria un gruppo di lesioni a maggior potenziale di malignità. All’interno della categoria B3a è possibile identificare un gruppo di lesioni a maggior rischio di upgrade rappresentato da lesioni in pazienti meno giovani, con lesioni di dimensioni maggiori a 1 cm, non palpabili, non visibili ecograficamente e categorizzate con BIRADS 4-5. Questa categorizzazione potrebbe aiutare il clinico in una migliore valutazione del rischio e definizione della corretta gestione, chirurgica o conservativa, anche in realtà dove non sempre è disponibile una metodica VAB per l’escissione delle lesioni.
Lesioni B3 della mammella: studio retrospettivo multicentrico sui fattori di rischio oncologico e gestione clinica
ANDRONICO, NOEMI
2019/2020
Abstract
Contesto e razionale: La biopsia percutanea mammaria è un valido strumento per approfondire la natura delle lesioni sospette. Di particolare interesse risulta l’esito B3: lesione ad incerto potenziale di malignità. Si tratta di un gruppo molto eterogeneo di lesioni la cui nomenclatura ha subito nel tempo numerose riclassificazioni e la cui gestione clinica risulta tutt’oggi controversa. Attualmente rientrano nella categoria B3: i papillomi tipici e atipici (LPt/a), i tumori filloidi (PT), la cicatrice radiale (RS), l’atipia epiteliale piatta (FEA), l’iperplasia duttale atipica (ADH) e l’iperplasia lobulare atipica (ALH). Mediamente il VPP per malignità associata si attesta intorno al 20%, esiste tuttavia una grande variabilità tra le diverse lesioni. Sebbene alcune linee guida raccomandino sempre l’escissione chirurgica, un trattamento conservativo, che prevede comunque la completa rimozione della lesione con metodiche VAB, sembra essere ragionevole per numerose lesioni ad eccezione di LPa, PT e ADH. Obiettivo: L’obiettivo di questa tesi è stato quello di analizzare la complessa categoria B3 valutando il rischio di malignità associata alle diverse lesioni e ricercando aspetti clinici e anatomo-patologici, identificabili alla biopsia, in grado di predire la presenza contestuale di lesione neoplastica. Materiali e Metodi: è stato eseguito uno studio retrospettivo multicentrico su pazienti con diagnosi di lesione B3 alla core biopsy presso l’ASO Mauriziano e l’IRCC di Candiolo e trattate chirurgicamente dal 2012 ad oggi. La disponibilità del pezzo operatorio ha consentito di valutare la presenza di malignità associata (upgrade). Le lesioni sono state suddivise in B3a e B3b in base all’assenza o meno di atipia valutando i tassi di upgrade nelle due diverse categorie. Infine, per le lesioni B3a, vasta categoria a basso rischio, diversi fattori clinici e anatomo-patologici sono stati correlati con il tasso di upgrade della lesione. Risultati: lo studio ha coinvolto 130 lesioni B3 così suddivise: papillomi tipici 37% (upgrade 16%), lesioni fibroepiteliali 17% (upgrade 10%), iperplasia duttale atipica 15% (upgrade 47%), cicatrici radiali 14% (upgrade 16%), lesione epiteliale piatta 10% (upgrade 0%), iperplasia lobulare atipica 6% (upgrade 50%) ed infine il papilloma atipico <1% (upgrade 0%). Il VPP di upgrade per le lesioni B3a è risultato del 12,6% a fronte di un 24.2% per la categoria B3b (p value<0.05). All’interno della categoria B3a: l’età media delle pazienti che ha presentato upgrade è 58 anni, vs 48 anni (p value 0.05), lesioni >10mm presentano un VPP di 18% (vs 4% se ≤ 10mm, p 0.09), lesioni palpabili VPP 11% vs 15% per quelle non palpabili (p 0.6), la visibilità solo mammografica della lesione presenta un VPP 33% vs 17% per le lesioni identificabili anche ecograficamente (p 0.4), la categoria BIRADS 4 e 5 ha VPP 22% vs 7% per BIRADS 3 (p 0.06). Conclusione: La suddivisione delle lesioni ad incerto potenziale di malignità in B3a e B3b consente di identificare nella seconda categoria un gruppo di lesioni a maggior potenziale di malignità. All’interno della categoria B3a è possibile identificare un gruppo di lesioni a maggior rischio di upgrade rappresentato da lesioni in pazienti meno giovani, con lesioni di dimensioni maggiori a 1 cm, non palpabili, non visibili ecograficamente e categorizzate con BIRADS 4-5. Questa categorizzazione potrebbe aiutare il clinico in una migliore valutazione del rischio e definizione della corretta gestione, chirurgica o conservativa, anche in realtà dove non sempre è disponibile una metodica VAB per l’escissione delle lesioni.File | Dimensione | Formato | |
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