Luzzara, paese natale di Cesare Zavattini, è una sorta di microcosmo, preso come modello per riflettere su alcuni aspetti della storia italiana. Luzzara non è soltanto oggetto di una celebrazione, ma un luogo reale che testimonia la vita di un piccolo borgo italiano, ripercorrendo i luoghi e le persone, le tradizioni e le innovazioni. Tre grandi autori hanno dato voce e immagine a questo paese, ognuno con i suoi mezzi, arrivando a concepire due opere di straordinaria importanza: Un paese e Un paese vent'anni dopo. Due lavori concepiti in contesti differenti: uno testimonia un paese italiano del dopoguerra , l'altro ritrae un paese in fase di trasformazione. Entrambe le opere nascono dal lavoro di due maestri della fotografia: l'americano Paul Strand e l'italiano Gianni Berengo Gardin. Cesare Zavattini assume il ruolo di anello di congiunzione tra i due fotografi: con il primo collabora per la realizzazione di Un paese e con il secondo per Un paese vent'anni dopo. In particolare, il rapporto tra Zavattini e Strand genera un'opera d'avanguardia, in cui testo e fotografie si intrecciano creando un nuovo tipo di linguaggio, un nuovo modello narrativo dove le parole e le immagini si commentano reciprocamente. Attraverso questa ricerca è possibile seguire il percorso di un progetto innovativo, conoscere i soggetti e gli elementi del piano di lavorazione e le difficoltà nella realizzazione. Nel corso del primo capitolo, sono presi in esame i due ¿testi¿ fotografici, che descrivono lo stesso paese in modo differente: Paul Strand crea un'immagine bucolica di Luzzara, mentre Gianni Berengo Gardin riporta gli effetti del trascorrere del tempo attraverso un reportage più urbanistico e sociale. Le differenze si colgono anche nei formati editoriali, che esprimono due tipi di finalità: un' edizione presta più attenzione alla qualità, mentre l'altra ha una veste più economica e divulgativa. Proprio per questo, è rilevante il ruolo rivestito dagli editori Giulio Einaudi e Vanni Scheiwiller. Le altre sezioni dell'analisi, sono dedicate ai tre protagonisti di questa storia. Il secondo capitolo è totalmente dedicato alla figura di Paul Strand ed è possibile seguire il piano di lavoro di Un paese attraverso il carteggio epistolare tra il fotografo e Zavattini. Nell'ultimo paragrafo, si sottolinea l'importanza di Hazel Kingsbury, la moglie di Strand, la quale ha contribuito in modo incisivo alla realizzazione dell'opera. Nel terzo capitolo viene presentato il progetto iniziale di Zavattini, Italia mia, che si concretizza in Un paese.Si rende omaggio alla figura dell'eclettico personaggio, al suo ruolo di redattore ed è riportata la corrispondenza tra lo scrittore e l'editore Giulio Einaudi. Il quarto capitolo, si concentra sul fotografo Gianni Berengo Gardin: sono riportate alcune note sulla sua vita, oltre che alcune lettere in cui il grande fotografo e Zavattini discutono sui diversi punti che porteranno alla nascita di Un paese vent'anni dopo. La trattazione si conclude con un'intervista a Gianni Berengo Gardin, rilasciatami il 30 maggio 2009, in quest'occasione scattò il meccanismo alla base del progetto, rivelatosi così intenso e gratificante.
1+1+1= 2 Tre autori e due modi di raccontare lo stesso paese.
BONOMO, SEFORA
2009/2010
Abstract
Luzzara, paese natale di Cesare Zavattini, è una sorta di microcosmo, preso come modello per riflettere su alcuni aspetti della storia italiana. Luzzara non è soltanto oggetto di una celebrazione, ma un luogo reale che testimonia la vita di un piccolo borgo italiano, ripercorrendo i luoghi e le persone, le tradizioni e le innovazioni. Tre grandi autori hanno dato voce e immagine a questo paese, ognuno con i suoi mezzi, arrivando a concepire due opere di straordinaria importanza: Un paese e Un paese vent'anni dopo. Due lavori concepiti in contesti differenti: uno testimonia un paese italiano del dopoguerra , l'altro ritrae un paese in fase di trasformazione. Entrambe le opere nascono dal lavoro di due maestri della fotografia: l'americano Paul Strand e l'italiano Gianni Berengo Gardin. Cesare Zavattini assume il ruolo di anello di congiunzione tra i due fotografi: con il primo collabora per la realizzazione di Un paese e con il secondo per Un paese vent'anni dopo. In particolare, il rapporto tra Zavattini e Strand genera un'opera d'avanguardia, in cui testo e fotografie si intrecciano creando un nuovo tipo di linguaggio, un nuovo modello narrativo dove le parole e le immagini si commentano reciprocamente. Attraverso questa ricerca è possibile seguire il percorso di un progetto innovativo, conoscere i soggetti e gli elementi del piano di lavorazione e le difficoltà nella realizzazione. Nel corso del primo capitolo, sono presi in esame i due ¿testi¿ fotografici, che descrivono lo stesso paese in modo differente: Paul Strand crea un'immagine bucolica di Luzzara, mentre Gianni Berengo Gardin riporta gli effetti del trascorrere del tempo attraverso un reportage più urbanistico e sociale. Le differenze si colgono anche nei formati editoriali, che esprimono due tipi di finalità: un' edizione presta più attenzione alla qualità, mentre l'altra ha una veste più economica e divulgativa. Proprio per questo, è rilevante il ruolo rivestito dagli editori Giulio Einaudi e Vanni Scheiwiller. Le altre sezioni dell'analisi, sono dedicate ai tre protagonisti di questa storia. Il secondo capitolo è totalmente dedicato alla figura di Paul Strand ed è possibile seguire il piano di lavoro di Un paese attraverso il carteggio epistolare tra il fotografo e Zavattini. Nell'ultimo paragrafo, si sottolinea l'importanza di Hazel Kingsbury, la moglie di Strand, la quale ha contribuito in modo incisivo alla realizzazione dell'opera. Nel terzo capitolo viene presentato il progetto iniziale di Zavattini, Italia mia, che si concretizza in Un paese.Si rende omaggio alla figura dell'eclettico personaggio, al suo ruolo di redattore ed è riportata la corrispondenza tra lo scrittore e l'editore Giulio Einaudi. Il quarto capitolo, si concentra sul fotografo Gianni Berengo Gardin: sono riportate alcune note sulla sua vita, oltre che alcune lettere in cui il grande fotografo e Zavattini discutono sui diversi punti che porteranno alla nascita di Un paese vent'anni dopo. La trattazione si conclude con un'intervista a Gianni Berengo Gardin, rilasciatami il 30 maggio 2009, in quest'occasione scattò il meccanismo alla base del progetto, rivelatosi così intenso e gratificante.File | Dimensione | Formato | |
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