Il senso dell'orientamento nella ricerca si è dato attorno a quattro punti-cardine su cui spostare ricorsivamente il focus: il soggetto-individuo, bambino e non solo; il contesto-scuola, a vocazione formativa ed educativa di soggetti in certa società e certo ambiente; il contesto-società locale e globale, nei suoi valori storico-culturali, indirizzi geo-politici e priorità di sviluppo; l'ambiente-montagna per sé, tra sostenibilità, territorialità ed educazione ad esso o in esso. Questa l'orogenesi della ricerca. L'ecosistema-tesi si struttura in una triangolazione dinamica tra concetti teorici di educazione all'ambiente, realtà in essere di un territorio e indagine empirica in un gruppo-classe e gruppo-scuola. Nel primo capitolo, ampio e variegato negli approcci, si tratta dunque lo spazio d'azione dell'analisi [1.1], ripercorrendo in primis l'impianto teorico e l'implementazione internazionale e contestuale del concetto, oggi privilegiato, di educazione alla sostenibilità [1.1.1], cui si affianca l'idea ancora embrionale nella prassi di una pedagogia ecologica, dell'io nel luogo e del territorio nel mondo [1.1.2]. Si ricompone poi una veduta grandangolare a zoom progressivo delle nostre terre [1.2]: le generalità di quelle ¿alte¿ [1.2.1], la specificità di quelle alpine [1.2.2], la loro visione, percezione e addomesticazione nel corso del tempo da parte della città [1.2.3] e il legame attuale reale e percepito città-montagna [1.2.4], che si concretizza in una certa auto-rappresentazione e caratterizzazione della ¿terra di mezzo¿ pinerolese [1.2.5]. Nel secondo capitolo, più compatto attorno al suo asse, si presenta il nucleo della ricerca sperimentale: l'indagine empirica ¿La montagna vissuta ¿ il vissuto della montagna¿ in bambini, famiglie e docenti di una classe e scuola di Pinerolo, declinandone l'itinerario e le basi di partenza del progetto di ricerca (ipotesi, obiettivi, contesto, piano) [2.1], strutturandone l'oggetto su riferimenti teorici metodologici, concettuali e metacognitivi [2.2] e delineandone infine il dettaglio della raccolta dati (campione, strumenti, tappe) [2.3]. Il terzo capitolo entra nel cuore della lettura, estrapolazione e interpretazione dei dati significativi raccolti, muovendosi sulla falsa riga delle variabili di definizione dell'oggetto precedentemente identificate e strutturanti gli strumenti stessi utilizzati: immagini e vocabolario che definiscono, ¿significano¿, un modo di concettualizzare e rappresentare mentalmente la montagna [3.1], un certo tipo di esperienzialità, emotività, attaccamento e socialità che fanno entrare in (contatto con) questa nostra montagna vissuta [3.2], un modo di ¿essere in¿ e ¿attribuire senso a¿ questo territorio, questo ambiente, questa montagna [3.3] e infine i discorsi, le storie e le narrazioni che ci appartengono e che creano un immaginario storico e fantastico in cui la sua immagine e la nostra fantasia sono in dialogo [3.4]. Le conclusioni sono questo stesso percorso di un camminante senza il vincolo di una meta da dimostrare ma che si è aggirato libero in terre alt(r)e verticalizzanti e linee d'orizzonte vicino e vede infine nelle sue orme il senso di questo andare.

Ai piedi delle montagne: rappresentazioni mentali, orizzonti alpini, sentimenti cittadini. Un percorso di riflessione ambientale sul territorio.

BIGLIA, FRANCESCA
2014/2015

Abstract

Il senso dell'orientamento nella ricerca si è dato attorno a quattro punti-cardine su cui spostare ricorsivamente il focus: il soggetto-individuo, bambino e non solo; il contesto-scuola, a vocazione formativa ed educativa di soggetti in certa società e certo ambiente; il contesto-società locale e globale, nei suoi valori storico-culturali, indirizzi geo-politici e priorità di sviluppo; l'ambiente-montagna per sé, tra sostenibilità, territorialità ed educazione ad esso o in esso. Questa l'orogenesi della ricerca. L'ecosistema-tesi si struttura in una triangolazione dinamica tra concetti teorici di educazione all'ambiente, realtà in essere di un territorio e indagine empirica in un gruppo-classe e gruppo-scuola. Nel primo capitolo, ampio e variegato negli approcci, si tratta dunque lo spazio d'azione dell'analisi [1.1], ripercorrendo in primis l'impianto teorico e l'implementazione internazionale e contestuale del concetto, oggi privilegiato, di educazione alla sostenibilità [1.1.1], cui si affianca l'idea ancora embrionale nella prassi di una pedagogia ecologica, dell'io nel luogo e del territorio nel mondo [1.1.2]. Si ricompone poi una veduta grandangolare a zoom progressivo delle nostre terre [1.2]: le generalità di quelle ¿alte¿ [1.2.1], la specificità di quelle alpine [1.2.2], la loro visione, percezione e addomesticazione nel corso del tempo da parte della città [1.2.3] e il legame attuale reale e percepito città-montagna [1.2.4], che si concretizza in una certa auto-rappresentazione e caratterizzazione della ¿terra di mezzo¿ pinerolese [1.2.5]. Nel secondo capitolo, più compatto attorno al suo asse, si presenta il nucleo della ricerca sperimentale: l'indagine empirica ¿La montagna vissuta ¿ il vissuto della montagna¿ in bambini, famiglie e docenti di una classe e scuola di Pinerolo, declinandone l'itinerario e le basi di partenza del progetto di ricerca (ipotesi, obiettivi, contesto, piano) [2.1], strutturandone l'oggetto su riferimenti teorici metodologici, concettuali e metacognitivi [2.2] e delineandone infine il dettaglio della raccolta dati (campione, strumenti, tappe) [2.3]. Il terzo capitolo entra nel cuore della lettura, estrapolazione e interpretazione dei dati significativi raccolti, muovendosi sulla falsa riga delle variabili di definizione dell'oggetto precedentemente identificate e strutturanti gli strumenti stessi utilizzati: immagini e vocabolario che definiscono, ¿significano¿, un modo di concettualizzare e rappresentare mentalmente la montagna [3.1], un certo tipo di esperienzialità, emotività, attaccamento e socialità che fanno entrare in (contatto con) questa nostra montagna vissuta [3.2], un modo di ¿essere in¿ e ¿attribuire senso a¿ questo territorio, questo ambiente, questa montagna [3.3] e infine i discorsi, le storie e le narrazioni che ci appartengono e che creano un immaginario storico e fantastico in cui la sua immagine e la nostra fantasia sono in dialogo [3.4]. Le conclusioni sono questo stesso percorso di un camminante senza il vincolo di una meta da dimostrare ma che si è aggirato libero in terre alt(r)e verticalizzanti e linee d'orizzonte vicino e vede infine nelle sue orme il senso di questo andare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/74420