LA PRESENZA DEI FAMIGLIARI DURANTE LA RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE: IL VISSUTO DEGLI OPERATORI SANITARI.

Background: the presence of family members during cardiopulmonary resuscitation (CPR) of an adult patient remains a controversial issue in clinical practice that has attracted wide international debate. Objective: to collect and analyze the opinions of Cuneo's A.S.O. Santa Croce critical care staff regarding family-witnessed resuscitation. Materials and Methods: a validated questionnaire was given to the A.S.O. Santa Croce operators of Anesthesia and Intensive Care, Cardiac Surgery Intensive Care, Coronary Intensive Care, Emergency Medicine and Emergency department. Results: from data collected, 56 operators (57,1%) did not have any experience on family presence during CPR, and 93 operators (94,9%) stated that they have never invited relatives to be present. The 95,9% (n=94) did not have any policy document. Also, the result of this study revealed that Cuneo's operators had wary attitudes toward the presence of family members during CPR of an adult patient. Discussion: past experiences, the anxiety of being observed, the possibility of being misunderstood by relatives, the risk that they may interfere or quarrel with the team, or that they could bring negative emotional effects in the long term, the lack of personnel who take care of them and the too small spaces to accommodate the family are the central points that induce resistance to the practice, scenario that follows closely in the literature around the world. Conclusions: Educating operators about the importance of practicing to have the presence of family members during CPR of adult patients should be considered. Further inquiries to collect qualitative experiences and personal considerations would be appropriate. It would also be useful to enter Guidelines and management protocols into the structures.

Introduzione: la presenza dei familiari, durante la rianimazione cardiopolmonare (RCP) di un paziente adulto, rimane un argomento controverso della pratica clinica ed ha suscitato ampio dibattito internazionale. Obiettivo: raccogliere ed analizzare l'opinione degli operatori sanitari delle aree critiche dell'A.S.O. Santa Croce di Cuneo in merito alla presenza dei famigliari durante la RCP. Materiali e Metodi: somministrazione di un questionario validato agli operatori di Rianimazione, Medicina d'Urgenza, Pronto Soccorso, Unità di Terapia Intensiva Coronarica e Terapia Intensiva Cardio-Chirurgica dell'A.S.O. Santa Croce di Cuneo. Risultati: dall'elaborazione dei dati raccolti, il 57,1% (n = 56) degli operatori non ha alcuna esperienza rispetto alla presenza della famiglia durante la RCP, e il 94,9% (n= 93) ha dichiarato di non aver mai invitato i parenti ad essere presenti durante le manovre di rianimazione. Il 95,9% (n = 94) afferma che la struttura in cui lavora è priva di procedure scritte/protocolli in merito. Inoltre, dai dati emersi dal questionario si ipotizza che gli operatori di Cuneo abbiano un atteggiamento diffidente verso la presenza dei familiari durante la RCP. Discussione: le esperienze passate, l'ansia di essere osservati, la possibilità di essere fraintesi dai parenti, il rischio che essi possano interferire o entrare in conflitto con il team assistenziale, che subiscano effetti emotivi negativi a lungo termine, l'insufficienza di personale che si possa occupare di loro e gli spazi troppo limitati per ospitare la famiglia sono i punti centrali che inducono resistenza all'introduzione della pratica, scenario che si rispecchia ampiamente nella letteratura e nel resto del mondo. Conclusioni: si dovrebbe considerare di attuare una formazione per gli operatori circa l'importanza di praticare la rianimazione assistita dalla famiglia e svolgere ulteriori indagini anche di tipo qualitativo tra gli operatori per raccogliere esperienze e considerazioni personali. Si ritiene utile inoltre l'inserimento nelle strutture di Linee Guida e protocolli di gestione dei famigliari.