Nella mia tesi, ho voluto indagare sull'importanza del gioco nella scuola dell'infanzia ed in quella primaria. Nell'introduzione spiego il motivo della scelta di questo argomento, dovuta principalmente all'esperienza che ho maturato durante lo stage universitario presso una scuola dell'infanzia di Torino. Ho suddiviso il lavoro in tre capitoli. -Nel primo capitolo (Uno sguardo alle pubblicazioni più recenti) indico i criteri che ho utilizzato per la ricerca dei libri di testo riguardanti il tema della ricerca, utilizzando i servizi bibliotecari on-line ed il modo con il quale li ho catalogati in base a diversi criteri (data di pubblicazione, casa editrice, autore). Li ho poi classificati in tre tipologie:¿Valenza pedagogica ed educativa del gioco¿, ¿Il gioco nei diversi gradi e ordini di scuola¿ e ¿Alcune esperienze di gioco¿, in base al tema specifico di cui trattano. -Nel secondo capitolo (Il gioco nella varietà delle sue espressioni), mi sono occupata delle diverse modalità con le quali il gioco si esprime, partendo da quelle dei primi anni di vita, sostanzialmente istintive e passando attraverso forme via via più articolate, quali: il gioco di fantasia, il gioco spontaneo, il gioco libero, il gioco pratico, il gioco simbolico o di finzione, il gioco grafico-cromatico ed il gioco guidato. Ho poi effettuato una ricerca sui giochi stimolatori delle capacità sensoriali, cognitive, e motorie, indicandone anche alcuni esempi. Una parte importante del capitolo è dedicata ai giochi finalizzati, ossia a quei giochi che utilizzano materiale strutturato per ottenere determinati risultati stabiliti in partenza. Inoltre, ho esaminato un altro aspetto che riguarda i giochi di genere, per poter analizzare i diversi modi con cui i bambini e le bambine si approcciano al gioco, il più delle volte spinti dagli stereotipi prefissati degli adulti, all'acquisizione di giocattoli in base alla propria sessualità. Ho dato anche uno spazio rilevante ai giochi di gruppo, essenziali per lo sviluppo del bambino e per l'acquisizione di importanti capacità, tra le quali la comunicazione e la cooperazione. Fondamentale all'interno di questi gruppi è il ruolo dell'insegnante, che oltre a mediare le discussioni all'interno del gruppo e osservare i comportamenti dei singoli componenti, deve anche far acquisire ai bambini le diverse capacità necessarie al lavoro di gruppo. Una caratteristica dei giochi di gruppo è che si tratta di giochi con regole prestabilite che devono essere accettate e condivise da tutti i componenti. -Nel terzo capitolo (Alcune esperienze), ho tracciato una breve storia sull'evoluzione dell'utilizzo del gioco nella scuola materna, a partire dai ¿Giardini d'infanzia¿ di Froebel e di come quest'evoluzione sia stata determinata dalla spinta positivista- modernista che si è sviluppata a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Nella seconda parte del capitolo, ho esposto alcune esperienze educative basate sull'utilizzo del gioco realizzate presso alcune scuole dell'infanzia. Di particolare rilievo sono le esperienze che hanno utilizzato dei burattini, come centro del progetto educativo. Altre interessanti esperienze che ho riportato, sono basate sulla riproduzione, in appositi spazi, di ambienti della vita sociale, come, ad esempio: la pizzeria, l'ufficio postale, il supermercato ecc. La tesi è corredata dall'indice, dall'introduzione e dalla conclusione.

Imparare e crescere giocando: esperienze nella scuola dell'infanzia.

PARLATO, SERENA
2009/2010

Abstract

Nella mia tesi, ho voluto indagare sull'importanza del gioco nella scuola dell'infanzia ed in quella primaria. Nell'introduzione spiego il motivo della scelta di questo argomento, dovuta principalmente all'esperienza che ho maturato durante lo stage universitario presso una scuola dell'infanzia di Torino. Ho suddiviso il lavoro in tre capitoli. -Nel primo capitolo (Uno sguardo alle pubblicazioni più recenti) indico i criteri che ho utilizzato per la ricerca dei libri di testo riguardanti il tema della ricerca, utilizzando i servizi bibliotecari on-line ed il modo con il quale li ho catalogati in base a diversi criteri (data di pubblicazione, casa editrice, autore). Li ho poi classificati in tre tipologie:¿Valenza pedagogica ed educativa del gioco¿, ¿Il gioco nei diversi gradi e ordini di scuola¿ e ¿Alcune esperienze di gioco¿, in base al tema specifico di cui trattano. -Nel secondo capitolo (Il gioco nella varietà delle sue espressioni), mi sono occupata delle diverse modalità con le quali il gioco si esprime, partendo da quelle dei primi anni di vita, sostanzialmente istintive e passando attraverso forme via via più articolate, quali: il gioco di fantasia, il gioco spontaneo, il gioco libero, il gioco pratico, il gioco simbolico o di finzione, il gioco grafico-cromatico ed il gioco guidato. Ho poi effettuato una ricerca sui giochi stimolatori delle capacità sensoriali, cognitive, e motorie, indicandone anche alcuni esempi. Una parte importante del capitolo è dedicata ai giochi finalizzati, ossia a quei giochi che utilizzano materiale strutturato per ottenere determinati risultati stabiliti in partenza. Inoltre, ho esaminato un altro aspetto che riguarda i giochi di genere, per poter analizzare i diversi modi con cui i bambini e le bambine si approcciano al gioco, il più delle volte spinti dagli stereotipi prefissati degli adulti, all'acquisizione di giocattoli in base alla propria sessualità. Ho dato anche uno spazio rilevante ai giochi di gruppo, essenziali per lo sviluppo del bambino e per l'acquisizione di importanti capacità, tra le quali la comunicazione e la cooperazione. Fondamentale all'interno di questi gruppi è il ruolo dell'insegnante, che oltre a mediare le discussioni all'interno del gruppo e osservare i comportamenti dei singoli componenti, deve anche far acquisire ai bambini le diverse capacità necessarie al lavoro di gruppo. Una caratteristica dei giochi di gruppo è che si tratta di giochi con regole prestabilite che devono essere accettate e condivise da tutti i componenti. -Nel terzo capitolo (Alcune esperienze), ho tracciato una breve storia sull'evoluzione dell'utilizzo del gioco nella scuola materna, a partire dai ¿Giardini d'infanzia¿ di Froebel e di come quest'evoluzione sia stata determinata dalla spinta positivista- modernista che si è sviluppata a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Nella seconda parte del capitolo, ho esposto alcune esperienze educative basate sull'utilizzo del gioco realizzate presso alcune scuole dell'infanzia. Di particolare rilievo sono le esperienze che hanno utilizzato dei burattini, come centro del progetto educativo. Altre interessanti esperienze che ho riportato, sono basate sulla riproduzione, in appositi spazi, di ambienti della vita sociale, come, ad esempio: la pizzeria, l'ufficio postale, il supermercato ecc. La tesi è corredata dall'indice, dall'introduzione e dalla conclusione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/74267