Donna e arruolamento: Il caso dell'Esercito Italiano.

Le forze armate sono state per diversi anni composte esclusivamente da personale maschile, e questo perché non si pensava che la donna potesse sopportare le pressioni psicologiche e gli sforzi fisici che tale professione richiede. Il fatto quindi che le donne non facessero parte dell'Esercito procedeva di pari passo con la loro esclusione dalla vita pubblica, dal voto, dalla cittadinanza in quanto lo Stato esprimeva la sua forza attraverso la marina e l'esercito, settori compresi esclusivamente nella sfera maschile. Nel 1791, Olympe de Gouges (drammaturga che visse durante la rivoluzione francese) scriveva: ¿La dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina¿1 rivendicando l'estensione alle donne di tutti i diritti riconosciuti agli uomini durante la Rivoluzione Francese. Da quel momento le donne, hanno dovuto affrontare degli ostacoli apparentemente insormontabili che hanno portato ad un lungo percorso fatto di sacrifici, coraggio, determinazione a volte anche di grandi vittorie senza riuscire però a scavalcare quelli che sono gli stereotipi ed i pregiudizi che affondano le loro radici nella cultura tradizionale. In Italia l'immagine della donna è da sempre legata a quella della donna moglie, madre ma anche da quello della donna-oggetto, un bel trofeo da esibire ed affiancare all'uomo di casa. Questo lavoro si sofferma proprio sull'evoluzione del ruolo femminile, mostrando le conquiste delle donne in un settore tradizionalmente maschile come quello militare.