L'approccio seguito in quest'opera è volto a sottolineare un'armonizzazione portata avanti a piccoli passi, e legata al crescere del contesto dell'Unione Europea. Analizzando la materia dalle sue basi in ambito europeo si è così potuto apprezzare tutto il percorso del contratto assicurativo e gli obiettivi che la Comunità prima, e l'Unione poi, si sono prefissati. Si è potuto notare come le prime intenzioni fossero certamente molto ambiziose, con l'obiettivo della creazione del mercato unico e come, di fronte alle complicazioni che sono sorte lungo il cammino dell'armonizzazione si sia in seguito optato per un approccio basato su un sistema di licenze uniche e home country control, cercando di limitare i conflitti che si possono creare tra un ordinamento e l'altro. Questo tipo di approccio, però, è solo uno dei tanti passi che si vogliono compiere al fine di creare, finalmente, un sistema il più possibile armonizzato. Il corpo dei PEICL è l'esempio più lampante di quello che in molti in ambito europeo attendono e sperano: un sistema di norme unico infatti permetterebbe agli operatori di muoversi nei mercati transfrontalieri in maniera molto più semplice e soprattutto con costi di molto ridotti rispetto ad oggi, questo bisogno si sente anche in un contesto più generale. I PECL infatti, oltre ad essere i logici precursori del restatement in ambito assicurativo, si collocano anche in un rapporto di specialità rispetto ad essi, e questo è un altro segnale di quanto questa necessità di creare corpi normativi completi ed esaustivi per le operazioni transfrontaliere sia sentita. Le opere citate, però, nascono da iniziative private, e quindi sono sì utili a capire le sensazioni che circolano in ambito europeo, ma la loro incidenza effettiva nella legislazione della materia coperta è tutta da verificare. Questi lavori infatti sono molto utili, ma potranno incidere davvero solo se presi in considerazione dal legislatore dell'Unione. A tal proposito si segnala, in primis, l'inserimento del Project Group responsabile del restatement assicurativo nella rete di eccellenza CoPECL, in secundis, grande attenzione va posta alle due consultazioni pubbliche che si sono susseguite negli ultimi anni riguardo la materia contrattuale in generale, con la creazione dell'Expert Group e la proposta di sette diverse opzioni riguardo il futuro del diritto contrattuale in ambito europeo. Indice dell'interesse nei confronti della materia è il gran numero di contributi giunti in risposta al Green Paper. Tra le sette opzioni che vengono presentate dalla Commissione si nota una scala di incisività, partendo dalla pubblicazione del lavoro svolto col feasibility study senza alcun appoggio da parte delle istituzioni, e quindi relegato a un ruolo di semplice modello, fino ad arrivare all'adozione di un regolamento che istituisca un codice civile europeo. I diversi interessi di vedere finalmente messo in opera uno strumento che risponda alle esigenze degli operatori transfrontalieri, uniti alla poca propensione degli Stati membri a entrare in un contesto completamente armonizzato potrebbero trovare un equilibrio se venisse intrapreso il percorso proposto dalla Commissione nella quarta opzione del suo Green Paper. La creazione di un secondo regime opzionale, con un apposito Regolamento, porterebbe all'auspicato risultato di vedere una circolazione di contratti, nello specifico di quelli assicurativi, finalmente libera e basata su un modello unico.
assicurazione contro i danni e armonizzazione europea
PINHEIRO NETO, NELSON
2010/2011
Abstract
L'approccio seguito in quest'opera è volto a sottolineare un'armonizzazione portata avanti a piccoli passi, e legata al crescere del contesto dell'Unione Europea. Analizzando la materia dalle sue basi in ambito europeo si è così potuto apprezzare tutto il percorso del contratto assicurativo e gli obiettivi che la Comunità prima, e l'Unione poi, si sono prefissati. Si è potuto notare come le prime intenzioni fossero certamente molto ambiziose, con l'obiettivo della creazione del mercato unico e come, di fronte alle complicazioni che sono sorte lungo il cammino dell'armonizzazione si sia in seguito optato per un approccio basato su un sistema di licenze uniche e home country control, cercando di limitare i conflitti che si possono creare tra un ordinamento e l'altro. Questo tipo di approccio, però, è solo uno dei tanti passi che si vogliono compiere al fine di creare, finalmente, un sistema il più possibile armonizzato. Il corpo dei PEICL è l'esempio più lampante di quello che in molti in ambito europeo attendono e sperano: un sistema di norme unico infatti permetterebbe agli operatori di muoversi nei mercati transfrontalieri in maniera molto più semplice e soprattutto con costi di molto ridotti rispetto ad oggi, questo bisogno si sente anche in un contesto più generale. I PECL infatti, oltre ad essere i logici precursori del restatement in ambito assicurativo, si collocano anche in un rapporto di specialità rispetto ad essi, e questo è un altro segnale di quanto questa necessità di creare corpi normativi completi ed esaustivi per le operazioni transfrontaliere sia sentita. Le opere citate, però, nascono da iniziative private, e quindi sono sì utili a capire le sensazioni che circolano in ambito europeo, ma la loro incidenza effettiva nella legislazione della materia coperta è tutta da verificare. Questi lavori infatti sono molto utili, ma potranno incidere davvero solo se presi in considerazione dal legislatore dell'Unione. A tal proposito si segnala, in primis, l'inserimento del Project Group responsabile del restatement assicurativo nella rete di eccellenza CoPECL, in secundis, grande attenzione va posta alle due consultazioni pubbliche che si sono susseguite negli ultimi anni riguardo la materia contrattuale in generale, con la creazione dell'Expert Group e la proposta di sette diverse opzioni riguardo il futuro del diritto contrattuale in ambito europeo. Indice dell'interesse nei confronti della materia è il gran numero di contributi giunti in risposta al Green Paper. Tra le sette opzioni che vengono presentate dalla Commissione si nota una scala di incisività, partendo dalla pubblicazione del lavoro svolto col feasibility study senza alcun appoggio da parte delle istituzioni, e quindi relegato a un ruolo di semplice modello, fino ad arrivare all'adozione di un regolamento che istituisca un codice civile europeo. I diversi interessi di vedere finalmente messo in opera uno strumento che risponda alle esigenze degli operatori transfrontalieri, uniti alla poca propensione degli Stati membri a entrare in un contesto completamente armonizzato potrebbero trovare un equilibrio se venisse intrapreso il percorso proposto dalla Commissione nella quarta opzione del suo Green Paper. La creazione di un secondo regime opzionale, con un apposito Regolamento, porterebbe all'auspicato risultato di vedere una circolazione di contratti, nello specifico di quelli assicurativi, finalmente libera e basata su un modello unico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/74097