The Buzzi-Unicem quarry, located in the locality of ¿Ciapelaruta¿ and ¿Monfranco" in the town of Roaschia (CN), is used for the recovery of limestone for cement production in Robilante. The surface mine occupies an area of 80 hectares of which 36 are already subject to environmental recovery. The limestone production capacity is of 800,000 to 900,000 m3 per annum, which are crushed on site and transferred to the cementing plant in Robilante. Site reclamation and revegetation is achieved by the descendant method in horizontal slices and subsequent environmental recovery. This work is part of a collaboration between the Department of Valorization and Protection of Agricultural and Forestry Resources (Di.V.A.P.R.A.) of the University of Turin, and the company Buzzi-Unicem of Robilante responsible for on-site mining activities. This thesis aims to improve the current reclamation activities adopted by Buzzi-Unicem with respect to the technical reconstruction of the soil edaphic features, thus leading improved internal hydrological characteristics and chemical, physical and biological fertility of the soil. This was achieved by comparison with results from a previous study also carried by Di.V.A.P.R.A.. Some taxonomic keys recognized worldwide for the classification of anthropogenic soils were also considered in the reconstructed study area. As regards the definition of the operations needed to obtain the appropriate pedo-environmental recovery, due consideration was given to the current legislation regarding mining operations in the Piedmont Region. In order to verify the validity of the proposed recovery techniques with respect to the potential improvement of the soil reclamation, an experimental area was divided into twelve plots (4 x 3) in which, undisturbed control plots were compare to others receiving compost or compost with zeolites. All plots were subject to the common agricultural techniques and soil samples were collected at different times over an eighteen month period from amendment. The evolution of the chemical and physical properties of amended and control soils within each plot were evaluated, and compared with the initial soil conditions. Other parameters related to vegetation, such as the percentage of vegetation cover, the analysis of the flora and phytomass production, were also evaluated. The results obtained were in line with the expectations: the recovery techniques tested provided excellent results achieving all the objectives described above. The vegetation analysis confirmed the important increase in plant cover, the anticipation of vegetative growth of the herbaceous species present, and the significant increase of phytomass produced. Moreover, the anthropogenic soils in the control plots also showed improvements with respect to the pre-existing coverage after substrate mixing carried out by mechanical means. This work has shown that the restoration techniques studied may represent an innovative and effective recovery of pedo-environmental, landscape and productive characteristics of quarry areas, over and above simple landscape mitigation.

La cava Buzzi-Unicem, sita in località ¿Ciapelaruta e Monfranco¿ nel comune di Roaschia (CN), è utilizzata per il prelievo di calcare utilizzato per la produzione di cemento nello stabilimento di Robilante. L'attività estrattiva, occupa una superficie di circa 80 ettari, di cui 36 già soggetti a recupero ambientale. La capacità produttiva è di 800-900.000 m3 annui di calcare, che vengono frantumati in loco e trasferiti alla cementeria di Robilante. La coltivazione avviene con il metodo a fette orizzontali discendenti e contestuale recupero ambientale. Il presente lavoro si inserisce nell'ambito della collaborazione intercorsa tra il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali (Di.Va.P.R.A.) dell'Università di Torino e la Ditta Buzzi-Unicem di Robilante titolare della concessione per l'attività estrattiva. La presente tesi di Laurea ha lo scopo di migliorare dal punto di vista edafico le caratteristiche dei suoli ricostruiti dai tecnici della Buzzi-Unicem, portandoli a caratteristiche idrologiche, chimiche, fisiche e biologiche confrontabili con quelli di un precedente studio, sempre realizzato dal Di.Va.P.R.A., che ha portato ad ottenere ottimi risultati. Sono inoltre state analizzate alcune chiavi tassonomiche, riconosciute a livello mondiale, ai fini della classificazione dei suoli antropogenici ricostruiti nell'area di studio. Per quanto riguarda la definizione delle operazioni necessarie al recupero pedoambientale, è stata analizzata la normativa riguardante l'attività estrattiva della Regione Piemonte. Allo scopo di verificare la validità della metodologia di recupero proposta riguardo alle potenzialità dei suoli ricostruiti, è stata creata un'area sperimentale suddivisa in dodici Plot nei quali, oltre alle comuni tecniche di lavorazione agricola, sono stati apportati, secondo i quantitativi stabiliti, compost in quattro Plot e compost più zeolititi in altri quattro; i plot rimanenti sono stati utilizzati come aree testimone. Sui Plot sono stati condotti dei campionamenti di suolo progressivi per un periodo di diciotto mesi, al fine di analizzare l'evoluzione dei parametri fisico-chimici. Le analisi svolte hanno permesso un confronto fra il suolo di partenza come ripristinato dalla ditta Buzzi-Unicem e il suolo sottoposto alle lavorazioni e ai differenti apporti di compost e zeoliti. Sono inoltre stati analizzati alcuni parametri relativi alla vegetazione, come la copertura vegetale percentuale dell'area, l'analisi della flora e la fitomassa prodotta. I risultati conseguiti sono in linea con le attese: le tipologie di ripristino testate nei Plot, hanno fornito degli ottimi risultati, conseguendo tutti gli obiettivi prefissati. L'analisi alla vegetazione conferma l'aumento marcato della copertura vegetale, l'anticipo della ripresa vegetativa delle specie erbacee presenti e il rilevante incremento di fitomassa prodotta. La tipologia di ripristino proposta, diversa dalla semplice mitigazione paesaggistica, si presenta quindi come una soluzione innovativa ed efficace per il recupero di aree di cava a fini pedo-ambientali, paesaggistici e produttivi.

Indagine sperimentale sulle possibilità di restauro pedoambientale di una cava di calcescisto in provincia di Cuneo

CAPRARO, SAMUELE
2009/2010

Abstract

La cava Buzzi-Unicem, sita in località ¿Ciapelaruta e Monfranco¿ nel comune di Roaschia (CN), è utilizzata per il prelievo di calcare utilizzato per la produzione di cemento nello stabilimento di Robilante. L'attività estrattiva, occupa una superficie di circa 80 ettari, di cui 36 già soggetti a recupero ambientale. La capacità produttiva è di 800-900.000 m3 annui di calcare, che vengono frantumati in loco e trasferiti alla cementeria di Robilante. La coltivazione avviene con il metodo a fette orizzontali discendenti e contestuale recupero ambientale. Il presente lavoro si inserisce nell'ambito della collaborazione intercorsa tra il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali (Di.Va.P.R.A.) dell'Università di Torino e la Ditta Buzzi-Unicem di Robilante titolare della concessione per l'attività estrattiva. La presente tesi di Laurea ha lo scopo di migliorare dal punto di vista edafico le caratteristiche dei suoli ricostruiti dai tecnici della Buzzi-Unicem, portandoli a caratteristiche idrologiche, chimiche, fisiche e biologiche confrontabili con quelli di un precedente studio, sempre realizzato dal Di.Va.P.R.A., che ha portato ad ottenere ottimi risultati. Sono inoltre state analizzate alcune chiavi tassonomiche, riconosciute a livello mondiale, ai fini della classificazione dei suoli antropogenici ricostruiti nell'area di studio. Per quanto riguarda la definizione delle operazioni necessarie al recupero pedoambientale, è stata analizzata la normativa riguardante l'attività estrattiva della Regione Piemonte. Allo scopo di verificare la validità della metodologia di recupero proposta riguardo alle potenzialità dei suoli ricostruiti, è stata creata un'area sperimentale suddivisa in dodici Plot nei quali, oltre alle comuni tecniche di lavorazione agricola, sono stati apportati, secondo i quantitativi stabiliti, compost in quattro Plot e compost più zeolititi in altri quattro; i plot rimanenti sono stati utilizzati come aree testimone. Sui Plot sono stati condotti dei campionamenti di suolo progressivi per un periodo di diciotto mesi, al fine di analizzare l'evoluzione dei parametri fisico-chimici. Le analisi svolte hanno permesso un confronto fra il suolo di partenza come ripristinato dalla ditta Buzzi-Unicem e il suolo sottoposto alle lavorazioni e ai differenti apporti di compost e zeoliti. Sono inoltre stati analizzati alcuni parametri relativi alla vegetazione, come la copertura vegetale percentuale dell'area, l'analisi della flora e la fitomassa prodotta. I risultati conseguiti sono in linea con le attese: le tipologie di ripristino testate nei Plot, hanno fornito degli ottimi risultati, conseguendo tutti gli obiettivi prefissati. L'analisi alla vegetazione conferma l'aumento marcato della copertura vegetale, l'anticipo della ripresa vegetativa delle specie erbacee presenti e il rilevante incremento di fitomassa prodotta. La tipologia di ripristino proposta, diversa dalla semplice mitigazione paesaggistica, si presenta quindi come una soluzione innovativa ed efficace per il recupero di aree di cava a fini pedo-ambientali, paesaggistici e produttivi.
ITA
The Buzzi-Unicem quarry, located in the locality of ¿Ciapelaruta¿ and ¿Monfranco" in the town of Roaschia (CN), is used for the recovery of limestone for cement production in Robilante. The surface mine occupies an area of 80 hectares of which 36 are already subject to environmental recovery. The limestone production capacity is of 800,000 to 900,000 m3 per annum, which are crushed on site and transferred to the cementing plant in Robilante. Site reclamation and revegetation is achieved by the descendant method in horizontal slices and subsequent environmental recovery. This work is part of a collaboration between the Department of Valorization and Protection of Agricultural and Forestry Resources (Di.V.A.P.R.A.) of the University of Turin, and the company Buzzi-Unicem of Robilante responsible for on-site mining activities. This thesis aims to improve the current reclamation activities adopted by Buzzi-Unicem with respect to the technical reconstruction of the soil edaphic features, thus leading improved internal hydrological characteristics and chemical, physical and biological fertility of the soil. This was achieved by comparison with results from a previous study also carried by Di.V.A.P.R.A.. Some taxonomic keys recognized worldwide for the classification of anthropogenic soils were also considered in the reconstructed study area. As regards the definition of the operations needed to obtain the appropriate pedo-environmental recovery, due consideration was given to the current legislation regarding mining operations in the Piedmont Region. In order to verify the validity of the proposed recovery techniques with respect to the potential improvement of the soil reclamation, an experimental area was divided into twelve plots (4 x 3) in which, undisturbed control plots were compare to others receiving compost or compost with zeolites. All plots were subject to the common agricultural techniques and soil samples were collected at different times over an eighteen month period from amendment. The evolution of the chemical and physical properties of amended and control soils within each plot were evaluated, and compared with the initial soil conditions. Other parameters related to vegetation, such as the percentage of vegetation cover, the analysis of the flora and phytomass production, were also evaluated. The results obtained were in line with the expectations: the recovery techniques tested provided excellent results achieving all the objectives described above. The vegetation analysis confirmed the important increase in plant cover, the anticipation of vegetative growth of the herbaceous species present, and the significant increase of phytomass produced. Moreover, the anthropogenic soils in the control plots also showed improvements with respect to the pre-existing coverage after substrate mixing carried out by mechanical means. This work has shown that the restoration techniques studied may represent an innovative and effective recovery of pedo-environmental, landscape and productive characteristics of quarry areas, over and above simple landscape mitigation.
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