This essay investigates the complex relationship that Pavese established with Leopardi, starting from his early writings up to the major works of his maturity, focusing in particular on Lavorare stanca, Mestiere di vivere, Feria d'agosto and Dialoghi con Leucò. Thus, the aim is to highlight the continuous dialogue woven with the poet from Recanati, not limited to a generic recovery of poetic images, but developed around the central points of his philosophical thought, from the reflection on human sorrow to the role of memory, childhood and ancient myth. Therefore, this work insists on Pavese's ability to take up and discuss leopardian themes, rejecting an imitative approach to the model in an attempt to overcome it through his own personal vision. During the analysis, it was possible to see how, especially thanks to the theory of myth, treaten in Feria d’agosto and Dialoghi con Leucò, Pavese tries to find an alternative answer to Leopardi's existential questions.
La tesi indaga il rapporto complesso che Pavese instaura con Leopardi a partire dagli scritti giovanili fino alle opere maggiori della maturità, concentrandosi in particolar modo su Lavorare stanca, il Mestiere di vivere, Feria d’agosto e i Dialoghi con Leucò. Si intende così mettere in luce il dialogo continuo intessuto con il poeta di Recanati, non limitato a una generica ripresa di immagini poetiche, ma svolto intorno ai punti centrali del suo pensiero filosofico, dalla riflessione sul dolore al ruolo della memoria, dell’infanzia e del mito antico. Il lavoro insiste quindi sulla capacità di Pavese di riprendere e discutere temi leopardiani, rifiutando un approccio imitativo del modello nel tentativo di superarlo attraverso la propria personale visione. Nel corso dell’analisi si è potuto constatare come, soprattutto grazie alla teoria del mito, elaborata in Feria d’agosto e nei Dialoghi con Leucò, Pavese cerchi di trovare una risposta alternativa agli interrogativi esistenziali di Leopardi.
«So di un uomo…»: l’ambiguo leopardismo di Cesare Pavese
PACELLA, MARTA
2023/2024
Abstract
La tesi indaga il rapporto complesso che Pavese instaura con Leopardi a partire dagli scritti giovanili fino alle opere maggiori della maturità, concentrandosi in particolar modo su Lavorare stanca, il Mestiere di vivere, Feria d’agosto e i Dialoghi con Leucò. Si intende così mettere in luce il dialogo continuo intessuto con il poeta di Recanati, non limitato a una generica ripresa di immagini poetiche, ma svolto intorno ai punti centrali del suo pensiero filosofico, dalla riflessione sul dolore al ruolo della memoria, dell’infanzia e del mito antico. Il lavoro insiste quindi sulla capacità di Pavese di riprendere e discutere temi leopardiani, rifiutando un approccio imitativo del modello nel tentativo di superarlo attraverso la propria personale visione. Nel corso dell’analisi si è potuto constatare come, soprattutto grazie alla teoria del mito, elaborata in Feria d’agosto e nei Dialoghi con Leucò, Pavese cerchi di trovare una risposta alternativa agli interrogativi esistenziali di Leopardi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/73883