L'elaborato analizza alcune tra le principali normative di derivazione sia nazionale che comunitaria in materia di contratti conclusi a distanza dai consumatori. Dopo un'introduzione storica che ripercorre i passaggi che hanno portato all'attuale disciplina, si procede con la definizione e l'analisi della figura del consumatore, unico destinatario delle norme predisposte sia dal legislatore nazionale che da quello comunitario per garantire la sua tutela e la conclusione di negozi transfrontalieri. Nell'ambito della disciplina nazionale vengono trattate e le norme del Codice Civile in materia di contratti di consumo e il successivo Codice del Consumo che ha ampliato e dettagliato la materia; in tale campo si affrontano, tra gli altri, i temi: dell'ambito di applicazione, degli obblighi di informazione da parte del professionista, delle modalità di conclusione del contratto e relativi mezzi di pagamento, delle clausole vessatorie e del recesso, nonché la determinazione del foro competente. Sempre nell'ambito della normativa nazionale, un capitolo è dedicato alla Legge n. 218/1995 che ha disciplinato i contratti con un contenuto transnazionale fino all'introduzione della disciplina comunitaria e successivamente è rimasta applicabile, in via residuale, per tutte quelle ipotesi in cui non vi siano altre normative che possano disciplinare il negozio. A livello comunitario vengono analizzate, sempre relativamente alla materia del consumatore, la Direttiva 2011/83/UE che ha introdotto delle innovazioni nel Codice del consumo, la Convenzione di Bruxelles del 1968, i Regolamenti Bruxelles I (e Bruxelles I Bis) che permettono di determinare la giurisdizione per i contratti transfrontalieri (conclusi a distanza) individuando quindi i criteri di applicabilità e l'ambito di operatività della norma, i fori competenti, la litispendenza e la circolazione delle sentenze. Sempre relativamente alla disciplina comunitaria, viene studiato il Regolamento Roma I (e la Convenzione di Roma del 1980) in materia di determinazione della legge applicabile: facendo riferimento alla possibilità per i contraenti di scegliere la legge che disciplinerà il loro negozio e alle conseguenze in mancanza di scelta.

I contratti conclusi fuori dai locali commerciali e a distanza

CAPIALI, FABIO
2014/2015

Abstract

L'elaborato analizza alcune tra le principali normative di derivazione sia nazionale che comunitaria in materia di contratti conclusi a distanza dai consumatori. Dopo un'introduzione storica che ripercorre i passaggi che hanno portato all'attuale disciplina, si procede con la definizione e l'analisi della figura del consumatore, unico destinatario delle norme predisposte sia dal legislatore nazionale che da quello comunitario per garantire la sua tutela e la conclusione di negozi transfrontalieri. Nell'ambito della disciplina nazionale vengono trattate e le norme del Codice Civile in materia di contratti di consumo e il successivo Codice del Consumo che ha ampliato e dettagliato la materia; in tale campo si affrontano, tra gli altri, i temi: dell'ambito di applicazione, degli obblighi di informazione da parte del professionista, delle modalità di conclusione del contratto e relativi mezzi di pagamento, delle clausole vessatorie e del recesso, nonché la determinazione del foro competente. Sempre nell'ambito della normativa nazionale, un capitolo è dedicato alla Legge n. 218/1995 che ha disciplinato i contratti con un contenuto transnazionale fino all'introduzione della disciplina comunitaria e successivamente è rimasta applicabile, in via residuale, per tutte quelle ipotesi in cui non vi siano altre normative che possano disciplinare il negozio. A livello comunitario vengono analizzate, sempre relativamente alla materia del consumatore, la Direttiva 2011/83/UE che ha introdotto delle innovazioni nel Codice del consumo, la Convenzione di Bruxelles del 1968, i Regolamenti Bruxelles I (e Bruxelles I Bis) che permettono di determinare la giurisdizione per i contratti transfrontalieri (conclusi a distanza) individuando quindi i criteri di applicabilità e l'ambito di operatività della norma, i fori competenti, la litispendenza e la circolazione delle sentenze. Sempre relativamente alla disciplina comunitaria, viene studiato il Regolamento Roma I (e la Convenzione di Roma del 1980) in materia di determinazione della legge applicabile: facendo riferimento alla possibilità per i contraenti di scegliere la legge che disciplinerà il loro negozio e alle conseguenze in mancanza di scelta.
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