Introduction and Aim: For the purposes of referral to the palliative care service, the palliative care physician carries out a consultation in which he assesses the symptoms and agrees with the patient on the discharge destination, between home care and hospice admission. Given the variable duration of hospitalization prior to admission, the clinical and socio-environmental conditions may change to the extent that the discharge setting needs to be reassessed: this cannot always be guaranteed at present. The purpose of this research is to investigate whether this re-evaluation is useful and/or necessary. The patient is monitored in order to highlight any changes that may require modifications by the palliative physician in order to redefine the situation. Material and methods: the research is of a descriptive observational type, and was carried out at the complex structures of Internal Medicine and Oncology - Carle Hospital and Internal Medicine - S. Croce Hospital in Cuneo for a period of three months during which the patients enrolled were assessed using two instruments - Karnofsky index and Edmonton Symptom Assessment Scale (ESAS scale) - on the day of consultation and at three-day intervals until discharge. Results: The division of the enrolled patients based on the waiting time for discharge showed that the group with a hospitalization period of five days or less sees a worsening of two items on the ESAS scale; in the group of patients whose hospitalization was between six and ten days, on the other hand, the number of worsening variables increase. Finally, in the group of patients with a hospitalization of more than ten days, the worsening variables are further increased. Discussion: The research showed that, on average, the patient's general condition worsened, both in terms of symptoms and the degree of performance; these variables correlated with the number of days between counseling and admission to the Palliative Care Unit (P.C.U.). This worsening could, therefore, prevent discharge into the pre-consultation setting. Conclusions: Emerging evidence suggests that a re-evaluation before discharge might be appropriate to redefine the patient's general picture and assess for him/her the options best suited to the conditions of the specific moment. Key words: palliative care, symptoms, Karnofsky index, Edmonton Symptom Assessment Scale, discharge, care complexity.

Introduzione ed Obiettivi: Ai fini della presa in carico dal servizio di cure palliative, il medico palliativista effettua una consulenza in cui valuta i sintomi e concorda col paziente la destinazione alla dimissione, tra assistenza domiciliare e ricovero in hospice. Considerando la durata variabile del ricovero prima della presa in carico, le condizioni cliniche e socio-ambientali possono cambiare tanto da richiedere la rivalutazione del setting di dimissione: questa al momento non può essere sempre garantita. Lo scopo della ricerca è appunto indagare se questa rivalutazione sia utile e/o necessaria. Si monitora l’assistito per evidenziare eventuali cambiamenti che potrebbero richiedere modifiche da parte del medico palliativista per ridefinire la situazione. Materiale e Metodi: la ricerca è di tipo descrittivo osservazionale, si è svolta presso le strutture complesse di Medicina Interna e Oncologia - Ospedale Carle e Medicina Interna - Ospedale S. Croce di Cuneo per un periodo di tre mesi durante i quali i pazienti arruolati sono stati valutati mediante due strumenti - indice di Karnofsky ed Edmonton Symptom Assessment Scale (scala ESAS) - nella giornata della consulenza e a intervalli di tre giorni fino alla dimissione. Risultati: La divisione degli assistiti arruolati in base ai tempi di attesa per la dimissione ha evidenziato che il gruppo con un periodo di ricovero pari o inferiore a cinque giorni vede un peggioramento di due items della scala ESAS; nel gruppo di pazienti con ricovero compreso tra sei e dieci giorni invece le variabili in peggioramento aumentano. Infine, nel gruppo di pazienti con ricovero superiore a dieci giorni le variabili in peggioramento sono ulteriormente aumentate. Discussione: Dalla ricerca è emerso che si registra mediamente un peggioramento delle condizioni generali dell’assistito, sia dal punto di vista dei sintomi che del grado di performance; queste variabili correlano con il numero di giorni che intercorrono tra la consulenza e la presa in carico da parte dell’U.O.C.P. Questo peggioramento potrebbe, dunque, impedire la dimissione nel setting preconcordato. Conclusioni: Le evidenze emerse suggeriscono che una rivalutazione prima della dimissione potrebbe essere opportuna per ridefinire il quadro generale del paziente e valutare per lui le opzioni più adatte alle condizioni del momento specifico. Parole chiave: cure palliative, sintomi, indice di Karnofsky, Edmonton Symptom Assessment Scale, dimissione, complessità assistenziale.

Setting di dimissione per la persona che intraprende il percorso di cure palliative: pertinenza della valutazione dal primo colloquio alla presa in carico da parte dell’Unità Operativa di Cure Palliative (U.O.C.P.)

PAROLA, ALESSANDRA
2023/2024

Abstract

Introduzione ed Obiettivi: Ai fini della presa in carico dal servizio di cure palliative, il medico palliativista effettua una consulenza in cui valuta i sintomi e concorda col paziente la destinazione alla dimissione, tra assistenza domiciliare e ricovero in hospice. Considerando la durata variabile del ricovero prima della presa in carico, le condizioni cliniche e socio-ambientali possono cambiare tanto da richiedere la rivalutazione del setting di dimissione: questa al momento non può essere sempre garantita. Lo scopo della ricerca è appunto indagare se questa rivalutazione sia utile e/o necessaria. Si monitora l’assistito per evidenziare eventuali cambiamenti che potrebbero richiedere modifiche da parte del medico palliativista per ridefinire la situazione. Materiale e Metodi: la ricerca è di tipo descrittivo osservazionale, si è svolta presso le strutture complesse di Medicina Interna e Oncologia - Ospedale Carle e Medicina Interna - Ospedale S. Croce di Cuneo per un periodo di tre mesi durante i quali i pazienti arruolati sono stati valutati mediante due strumenti - indice di Karnofsky ed Edmonton Symptom Assessment Scale (scala ESAS) - nella giornata della consulenza e a intervalli di tre giorni fino alla dimissione. Risultati: La divisione degli assistiti arruolati in base ai tempi di attesa per la dimissione ha evidenziato che il gruppo con un periodo di ricovero pari o inferiore a cinque giorni vede un peggioramento di due items della scala ESAS; nel gruppo di pazienti con ricovero compreso tra sei e dieci giorni invece le variabili in peggioramento aumentano. Infine, nel gruppo di pazienti con ricovero superiore a dieci giorni le variabili in peggioramento sono ulteriormente aumentate. Discussione: Dalla ricerca è emerso che si registra mediamente un peggioramento delle condizioni generali dell’assistito, sia dal punto di vista dei sintomi che del grado di performance; queste variabili correlano con il numero di giorni che intercorrono tra la consulenza e la presa in carico da parte dell’U.O.C.P. Questo peggioramento potrebbe, dunque, impedire la dimissione nel setting preconcordato. Conclusioni: Le evidenze emerse suggeriscono che una rivalutazione prima della dimissione potrebbe essere opportuna per ridefinire il quadro generale del paziente e valutare per lui le opzioni più adatte alle condizioni del momento specifico. Parole chiave: cure palliative, sintomi, indice di Karnofsky, Edmonton Symptom Assessment Scale, dimissione, complessità assistenziale.
Hospital discharge setting of patients who start palliative care: pertinence of the clinical judgment from the first evaluation to the acceptance to palliative care unit
Introduction and Aim: For the purposes of referral to the palliative care service, the palliative care physician carries out a consultation in which he assesses the symptoms and agrees with the patient on the discharge destination, between home care and hospice admission. Given the variable duration of hospitalization prior to admission, the clinical and socio-environmental conditions may change to the extent that the discharge setting needs to be reassessed: this cannot always be guaranteed at present. The purpose of this research is to investigate whether this re-evaluation is useful and/or necessary. The patient is monitored in order to highlight any changes that may require modifications by the palliative physician in order to redefine the situation. Material and methods: the research is of a descriptive observational type, and was carried out at the complex structures of Internal Medicine and Oncology - Carle Hospital and Internal Medicine - S. Croce Hospital in Cuneo for a period of three months during which the patients enrolled were assessed using two instruments - Karnofsky index and Edmonton Symptom Assessment Scale (ESAS scale) - on the day of consultation and at three-day intervals until discharge. Results: The division of the enrolled patients based on the waiting time for discharge showed that the group with a hospitalization period of five days or less sees a worsening of two items on the ESAS scale; in the group of patients whose hospitalization was between six and ten days, on the other hand, the number of worsening variables increase. Finally, in the group of patients with a hospitalization of more than ten days, the worsening variables are further increased. Discussion: The research showed that, on average, the patient's general condition worsened, both in terms of symptoms and the degree of performance; these variables correlated with the number of days between counseling and admission to the Palliative Care Unit (P.C.U.). This worsening could, therefore, prevent discharge into the pre-consultation setting. Conclusions: Emerging evidence suggests that a re-evaluation before discharge might be appropriate to redefine the patient's general picture and assess for him/her the options best suited to the conditions of the specific moment. Key words: palliative care, symptoms, Karnofsky index, Edmonton Symptom Assessment Scale, discharge, care complexity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/7378