The topic of the present research is the study and the restoration of the painting on canvas ¿Viola in libertà¿, made by the Italian artist Aldo Mondino between 1966 and 1972, owned by the banking group Intesa Sanpaolo. The dissertation is divided into two parts: in the first one the artwork is examined under historical-artistic and technical-scientific perspective, in the second one the different operating steps of the restoration are described. Multi-spectral (UV fluorescence, IR reflectography, false colour infrared) and pointwise analyses (X-Ray Fluorescence, XRF; Fiber Optics Reflectance Spectra, FORS; Raman spectroscopy; Fourier Transform Infrared Spectroscopy, FTIR; Pyrolysis gas chromatography mass spectrometry Py-GC/MS; Scanning electron microscopy, SEM) have been carried out in order to characterized the constituent materials. By Integrating the information obtained from different analysis, it was possible to achieve a thorough knowledge about the technical choices and the materials used by the artist, identifying also a lot of organic pigments. The painting has a complex stratigraphy: the cotton canvas is prepared with an oily industrial layer, on which the artist has laid a vinyl preparation, an acrylic layer and gouache colours. Furthermore, it can be notice the presence of a brush stroke made with acrylic colours, that is different from the rest of painting's pictorial material and geometric composition. On its arrival to the studios, the painting showed serious conservation issues caused by the loss of cohesion and adherence of the layers from the ground, exhibiting craquelure, a lot of gaps and peeling paint. Therefore, the principal aim to achieve was the consolidation of the painting and the arrangement of the several detached flakes of colour, in order to preserve the integrity of the artwork and give strength and stability to its constituent materials. The consolidation was divided into two steps: in the first one heat was used to confer adherence, whilst, in the second BEVA 371 was applied, using the low pressure heating table. The cleaning of the surface dirt has been made with dry cleaning methods and in some areas with the silicone gel Velvesil Plus. Finally, the aspect of the reintegration of the losses has been planned evaluating the conservative, aesthetic and philological necessities of ¿Viola in libertà¿. In the chapters regarding the intervention the workflow that led to the tuning of the different operating steps is shown. The choices ensue from an accurate analysis of the artwork, the consultation of the relevant literature and the results obtained from the tests which have been carried out, in accordance with the general criteria of minimum intervention, compatibility, durability and, where the reversibility was not possible, of re-tractability.
Il presente lavoro di ricerca ha per oggetto lo studio e il restauro del dipinto su tela "Viola in libertà", realizzato dall'artista torinese Aldo Mondino tra il 1966 e il 1972, di proprietà del gruppo bancario Intesa Sanpaolo. L'elaborato si struttura in due parti: nella prima viene esaminata l'opera sia sotto il profilo storico-artistico che tecnico-scientifico, mentre nella seconda si illustrano le diverse fasi operative dell'intervento di restauro. Per lo studio dei materiali è stata condotta un'approfondita campagna diagnostica, sia con tecniche non invasive di immagine (ripresa della fluorescenza UV, riflettografia IR, elaborazione dell'infrarosso falsi colori) che con tecniche puntuali non invasive (spettrometria di fluorescenza indotta da raggi X, XRF; spettrofotometria di riflettanza con fibre ottiche, FORS; spettroscopia Raman) e microinvasive (spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier, FT-IR; gas cromatografia con spettroscopia di massa e pirolisi accoppiate, Py-GC/MS; microscopia elettronica a scansione con microsonda X a dipersione di energia, SEM-EDX). A fronte dell'integrazione dei dati ricavati dalle diverse analisi si è ottenuto un quadro conoscitivo esaustivo circa le scelte tecniche e i materiali utilizzati dall'artista, sino all'identificazione di molti pigmenti organici. L'opera presenta una stratigrafia complessa: il supporto è una tela di cotone con una preparazione industriale oleosa, sulla quale l'artista ha steso due ulteriori preparazioni, di natura vinilica ed acrilica, ad accogliere lo strato cromatico a guazzo realizzato con colori in tubetto. Vi è inoltre una corposa pennellata di colore, che si distingue nettamente dalla materia pittorica e dall'assetto compositivo del resto del dipinto, realizzata impiegando i colori acrilici. All'arrivo presso i laboratori presentava gravi problematiche conservative dovute alla perdita di coesione e di adesione degli strati pittorici al supporto, mostrando marcate crettature, numerose cadute di colore e sollevamenti. Il principale obiettivo da conseguire è stato dunque il consolidamento del dipinto e il ricollocamento delle numerose scaglie distaccate, al fine di conservare l'integrità dell'opera e garantire solidità e stabilità ai suoi materiali costitutivi. Il consolidamento si è articolato in due fasi distinte: nella prima si è sfruttato il calore per riattivare il legante dello strato preparatorio e mettere in sicurezza l'opera, mentre nella seconda si è applicato il BEVA 371, con l'ausilio della tavola calda e a bassa pressione. Con lo scopo di rimuovere il consistente deposito di particolato che offuscava i toni brillanti della pellicola pittorica si è proceduto con una pulitura tramite il metodo Dry cleaning e, in alcune aree, sfruttando la delicata azione detergente del gel siliconico Velvesil Plus. Infine, si è affrontato il tema della reintegrazione delle mancanze, analizzando le esigenze conservative, estetiche e di lettura filologica di "Viola in libertà". Nei capitoli riguardanti l'intervento si riporta il percorso decisionale che ha condotto alla messa a punto delle diverse fasi operative. Le scelte derivano da una attenta analisi dell'opera, dalla consultazione della letteratura specifica e dai risultati ottenuti in seguito alla realizzazione di provini, nel rispetto dei criteri generali di minimo intervento, compatibilità, durabilità e, laddove non possibile la reversibilità, di ri-trattabilità.
"Viola in libertà" di Aldo Mondino. Problematiche conservative e restauro di un dipinto realizzato con prodotti industriali.
PURICELLI, FEDERICA
2015/2016
Abstract
Il presente lavoro di ricerca ha per oggetto lo studio e il restauro del dipinto su tela "Viola in libertà", realizzato dall'artista torinese Aldo Mondino tra il 1966 e il 1972, di proprietà del gruppo bancario Intesa Sanpaolo. L'elaborato si struttura in due parti: nella prima viene esaminata l'opera sia sotto il profilo storico-artistico che tecnico-scientifico, mentre nella seconda si illustrano le diverse fasi operative dell'intervento di restauro. Per lo studio dei materiali è stata condotta un'approfondita campagna diagnostica, sia con tecniche non invasive di immagine (ripresa della fluorescenza UV, riflettografia IR, elaborazione dell'infrarosso falsi colori) che con tecniche puntuali non invasive (spettrometria di fluorescenza indotta da raggi X, XRF; spettrofotometria di riflettanza con fibre ottiche, FORS; spettroscopia Raman) e microinvasive (spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier, FT-IR; gas cromatografia con spettroscopia di massa e pirolisi accoppiate, Py-GC/MS; microscopia elettronica a scansione con microsonda X a dipersione di energia, SEM-EDX). A fronte dell'integrazione dei dati ricavati dalle diverse analisi si è ottenuto un quadro conoscitivo esaustivo circa le scelte tecniche e i materiali utilizzati dall'artista, sino all'identificazione di molti pigmenti organici. L'opera presenta una stratigrafia complessa: il supporto è una tela di cotone con una preparazione industriale oleosa, sulla quale l'artista ha steso due ulteriori preparazioni, di natura vinilica ed acrilica, ad accogliere lo strato cromatico a guazzo realizzato con colori in tubetto. Vi è inoltre una corposa pennellata di colore, che si distingue nettamente dalla materia pittorica e dall'assetto compositivo del resto del dipinto, realizzata impiegando i colori acrilici. All'arrivo presso i laboratori presentava gravi problematiche conservative dovute alla perdita di coesione e di adesione degli strati pittorici al supporto, mostrando marcate crettature, numerose cadute di colore e sollevamenti. Il principale obiettivo da conseguire è stato dunque il consolidamento del dipinto e il ricollocamento delle numerose scaglie distaccate, al fine di conservare l'integrità dell'opera e garantire solidità e stabilità ai suoi materiali costitutivi. Il consolidamento si è articolato in due fasi distinte: nella prima si è sfruttato il calore per riattivare il legante dello strato preparatorio e mettere in sicurezza l'opera, mentre nella seconda si è applicato il BEVA 371, con l'ausilio della tavola calda e a bassa pressione. Con lo scopo di rimuovere il consistente deposito di particolato che offuscava i toni brillanti della pellicola pittorica si è proceduto con una pulitura tramite il metodo Dry cleaning e, in alcune aree, sfruttando la delicata azione detergente del gel siliconico Velvesil Plus. Infine, si è affrontato il tema della reintegrazione delle mancanze, analizzando le esigenze conservative, estetiche e di lettura filologica di "Viola in libertà". Nei capitoli riguardanti l'intervento si riporta il percorso decisionale che ha condotto alla messa a punto delle diverse fasi operative. Le scelte derivano da una attenta analisi dell'opera, dalla consultazione della letteratura specifica e dai risultati ottenuti in seguito alla realizzazione di provini, nel rispetto dei criteri generali di minimo intervento, compatibilità, durabilità e, laddove non possibile la reversibilità, di ri-trattabilità.File | Dimensione | Formato | |
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