Aim of this study, developed at the Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali (ICVBC-CNR) of Milano and at the Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche of Torino has been the application of a wide spectrum of analytical techniques (stereomicroscopy and reflected-trasmitted light microscopy, X-ray powder diffraction, scanning electron microscopy coupled with energy dispersive spectrometry, infrared spectrophotometry and chromatography) to investigate the different stone materials used at the Arese-Litta Palace in Milan. Particularly, the study included the characterization of both natural and artificial stone materials, their state of conservation and recognition of previous conservation works, based on selected sampling from the main facade of the Arese-Litta Palace, its Honour courtyard, and the Clock courtyard. The architectural elements in pietra di Viggiù (limestone) testify at different stone decay phenomena: surface erosion and loss of material from the exposed surfaces, scaling phenomena and crusts of carbon particles, calcite and gypsum. Macroscopic observations reveal efflorescences from water penetration, and petrographic analysis shows the dissolution of calcite cement and the occurrence of both holes and microfractures. Erosion, exfoliation, pulverisation, dissolution of calcite cement coupled with increasing structural weakness, and grey deposits affect the works in Ceppo lombardo (conglomerate to sandstone). Sealings from earlier restoration works were made with epossidic resin that has now converted in yellow-brownish tone colour. Samples of pink granite from Baveno are in a good conservation state except a reddish-to-brownish deposits and gypsum formation occurring on the main facade basament. The formers consist of iron oxide particles related to the intense tramway traffic; the latter is generated by dissolution and redeposition of the overlying pargeting. The artificial stone materials of both the external and courtyard facades are composed of a magnesian lime mortar with river sand aggregate that is typical of Milano historical buildings since the XV century. Analyses have also revealed the occurrence of lime-cement mortar and the use of cement mortar for restorations. Efflorescences occur in the moulding and dripping on plastered surfaces have been observed. Some samples present a lime finishing with iron dispersion and titanium dioxide; encased square of the facades are in a quite good conservation state (they were applied in the 1980s') except washing and grey dripping. The analysis of a white layer (composed by calcite and gypsum) identifies calcium oxalate (whewellite) due to mineralization of organic substances included in the mixture. Superface deposits and efflorescences can be observed near defective gutters in the Honour courtyard, stratigraphic observations reveal many different layers superimposed each other: malta bastarda, a painting layer with titanium dioxide, cement mortar and dolomitic aggregate, lime mortar from lower to higher layers, respectively. The petrographic study of the plaster from the Clock courtyard has revealed other stratigraphic sequences with calcium-magnesium binder, lime, dolomitic and quartz-silicatic aggregate.
L'obiettivo del lavoro svolto presso i laboratori di Milano dell'ICVCBC-CNR e del DSMP di Torino, consiste in una campagna di indagini diagnostiche (stereomicroscopia, microscopia ottica in luce polarizzata trasmessa-riflessa, diffrattometria ai raggi X, SEM-EDS, spettrofotometria nell'infrarosso e cromatografia ionica) su Palazzo Arese-Litta (MI). Le analisi hanno permesso di caratterizzare i materiali lapidei naturali e artificiali, definire lo stato di conservazione e individuare le tracce di precedenti interventi di restauro mediante campioni prelevati dalla facciata principale, corpi laterali, cortile d'onore e cortile dell'Orologio. Si sono studiati elementi architettonici in pietra di Viggiù (calcare arenaceo) individuando varie forme di degrado: erosione superficiale, asportazione di materiale, scagliature e depositi superficiali costituiti da particelle carboniose, calcite e gesso. Sono state rinvenute efflorescenze saline dovute a infiltrazioni di acqua meteorica ed è emersa la dissoluzione del cemento calcitico con formazione di fessure e cavità. I manufatti in Ceppo lombardo (conglomerato) sono caratterizzati da erosione, esfoliazione, polverizzazione, deposito di ife fungine e da dissoluzione della calcite con indebolimento della microstruttura. Alcune sigillature, derivate da precedenti interventi conservativi sono risultate ancorate con resina epossidica virata al bruno. I campioni di granito rosa di Baveno si presentano in buono stato di conservazione tranne un deposito superficiale diffuso di colore rosso-ruggine, rinvenuto presso il basamento della facciata (ossidi di ferro causati dalla rete tramviaria) ed incrostazioni gessose per solfatazione dei soprastanti intonaci. L'analisi sui campioni dei materiali lapidei artificiali si è rivelata determinante nel riconoscere, sui prospetti esterni, impasti di calce magnesiaca e sabbia di fiume secondo una caratteristica composizione mineralogica comune a numerosi edifici milanesi fin dal XV sec. Si sono evidenziate malta cementizia di sostituzione e miscele di calce e cemento (malta bastarda). Tra le forme di degrado, presso il cornicione dell'edificio si riconoscono efflorescenze e percolazioni a carico delle superfici intonacate. Alcuni frammenti mostrano finiture realizzate a calce con dispersione di pigmenti a base di ferro e bianco di titanio; gli sfondati dei corpi laterali appaiono in discreto stato di conservazione poichè di recente applicazione (anni '80 del XX sec) seppure interessati da dilavamento e colature verticali grigie. In Laboratorio si è analizzato uno strato bianco marezzato (calcite e gesso) con tracce di ossalato di calcio monoidrato (whewellite) per mineralizzazione di sostanza organica utilizzata nell'impasto. Gli intonaci del cortile d'onore, sono costituiti da stesure sovrapposte, nell'ordine: malta bastarda, strato pittorico con bianco di titanio, malta cementizia con aggregato dolomitico e malta a base di calce; presentano alcuni depositi superficiali ed efflorescenze in corrispondenza di condutture di acqua pluviale. Infine la caratterizzazione petrografica dei campioni del cortile dell'Orologio ha permesso di individuare ulteriori sovrapposizioni di differente spessore e colore (ossidi di ferro) a base di un legante calcio-magnesiaco, un livello a sola calce ed un aggregato dolomitico e quarzoso-silicatico, completando in tal modo il quadro diagnostico dell'apparato lapideo di Palazzo Arese-Litta.
Caratterizzazione petrografica dei materiali lapidei a Palazzo Arese-Litta (Milano)
SANTA, PIERCARLA
2008/2009
Abstract
L'obiettivo del lavoro svolto presso i laboratori di Milano dell'ICVCBC-CNR e del DSMP di Torino, consiste in una campagna di indagini diagnostiche (stereomicroscopia, microscopia ottica in luce polarizzata trasmessa-riflessa, diffrattometria ai raggi X, SEM-EDS, spettrofotometria nell'infrarosso e cromatografia ionica) su Palazzo Arese-Litta (MI). Le analisi hanno permesso di caratterizzare i materiali lapidei naturali e artificiali, definire lo stato di conservazione e individuare le tracce di precedenti interventi di restauro mediante campioni prelevati dalla facciata principale, corpi laterali, cortile d'onore e cortile dell'Orologio. Si sono studiati elementi architettonici in pietra di Viggiù (calcare arenaceo) individuando varie forme di degrado: erosione superficiale, asportazione di materiale, scagliature e depositi superficiali costituiti da particelle carboniose, calcite e gesso. Sono state rinvenute efflorescenze saline dovute a infiltrazioni di acqua meteorica ed è emersa la dissoluzione del cemento calcitico con formazione di fessure e cavità. I manufatti in Ceppo lombardo (conglomerato) sono caratterizzati da erosione, esfoliazione, polverizzazione, deposito di ife fungine e da dissoluzione della calcite con indebolimento della microstruttura. Alcune sigillature, derivate da precedenti interventi conservativi sono risultate ancorate con resina epossidica virata al bruno. I campioni di granito rosa di Baveno si presentano in buono stato di conservazione tranne un deposito superficiale diffuso di colore rosso-ruggine, rinvenuto presso il basamento della facciata (ossidi di ferro causati dalla rete tramviaria) ed incrostazioni gessose per solfatazione dei soprastanti intonaci. L'analisi sui campioni dei materiali lapidei artificiali si è rivelata determinante nel riconoscere, sui prospetti esterni, impasti di calce magnesiaca e sabbia di fiume secondo una caratteristica composizione mineralogica comune a numerosi edifici milanesi fin dal XV sec. Si sono evidenziate malta cementizia di sostituzione e miscele di calce e cemento (malta bastarda). Tra le forme di degrado, presso il cornicione dell'edificio si riconoscono efflorescenze e percolazioni a carico delle superfici intonacate. Alcuni frammenti mostrano finiture realizzate a calce con dispersione di pigmenti a base di ferro e bianco di titanio; gli sfondati dei corpi laterali appaiono in discreto stato di conservazione poichè di recente applicazione (anni '80 del XX sec) seppure interessati da dilavamento e colature verticali grigie. In Laboratorio si è analizzato uno strato bianco marezzato (calcite e gesso) con tracce di ossalato di calcio monoidrato (whewellite) per mineralizzazione di sostanza organica utilizzata nell'impasto. Gli intonaci del cortile d'onore, sono costituiti da stesure sovrapposte, nell'ordine: malta bastarda, strato pittorico con bianco di titanio, malta cementizia con aggregato dolomitico e malta a base di calce; presentano alcuni depositi superficiali ed efflorescenze in corrispondenza di condutture di acqua pluviale. Infine la caratterizzazione petrografica dei campioni del cortile dell'Orologio ha permesso di individuare ulteriori sovrapposizioni di differente spessore e colore (ossidi di ferro) a base di un legante calcio-magnesiaco, un livello a sola calce ed un aggregato dolomitico e quarzoso-silicatico, completando in tal modo il quadro diagnostico dell'apparato lapideo di Palazzo Arese-Litta.File | Dimensione | Formato | |
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