L'estratto di semi di pompelmo (GSE) è un estratto ottenuto a partire dai semi e dall'albedo del frutto di pompelmo (Citrus paradisi); si tratta di un estratto standardizzato che può essere fluido o secco. L'estratto fluido è composto per il 60% dai semi e dalla parte membranosa e dal 40% da una soluzione acquosa di glicerina vegetale (derivata dal cocco), mentre l'estratto secco è costituito per il 50% da semi ed albedo e per il 50% da eccipienti inerti. In commercio esistono diversi prodotti a base di questo estratto utilizzati per il trattamento non farmacologico dell'acne, delle infezioni delle vie urinarie, sia batteriche, quali cistiti, sia micotiche, quali la candida, come stimolante delle difese immunitarie, per infezioni batteriche e virali, quali influenza, laringiti, faringiti e tosse di diversa natura e come gastroprotettore. Queste proprietà sono dovute alla presenza di flavonoidi, in particolare alla naringina ed all'esperidina, di limonoidi come la limonina ed alle vitamine C ed E, anche se negli ultimi anni alcuni studi sembrerebbero dimostrare che tali proprietà sono invece dovute alla presenza di conservanti come il benzetonio cloruro ed altri composti ammonici quaternari, che hanno ovviamente proprietà antibatteriche. È noto come il succo di pompelmo sia un inibitore del citocromo P450 e della glicoproteina P intestinale; alcuni studi hanno cercato di capire se anche il GSE potesse avere la stessa attività inibitrice e quindi, di conseguenza, interagire con il metabolismo di molti farmaci in commercio, anche alla luce della segnalazione di alcuni casi di aumento dell'INR in concomitanza con l'assunzione di integratori a base di GSE e warfarin. L'effetto inibitore sul CYP450 sembra essere dovuto alla presenza del benzetonio cloruro e non all'estratto di semi di pompelmo, nel quale naringina, bergamottina e 6',7'-diidrossibergamottina, i flavonoidi maggiormente responsabili dell'inibizione del citocromo, si trovano in concentrazioni molto inferiori rispetto a quelle necessarie per inibire il CYP450, rispetto alle concentrazioni presenti invece nel succo. In conclusione sono necessari ulteriori studi clinici per confermare l'efficacia e la sicurezza dell'estratto di semi di pompelmo, anche se i dati in vitro e nell'animale sembrano promettenti. Inoltre il responso da parte della clientela e la tradizione lo rendono un prodotto valido e consigliato dal farmacista in alternativa alla terapia allopatica o più semplicemente come integrazione di essa.

L'ESTRATTO DI SEMI DI POMPELMO

FERRERO MERLINO, ASIA
2011/2012

Abstract

L'estratto di semi di pompelmo (GSE) è un estratto ottenuto a partire dai semi e dall'albedo del frutto di pompelmo (Citrus paradisi); si tratta di un estratto standardizzato che può essere fluido o secco. L'estratto fluido è composto per il 60% dai semi e dalla parte membranosa e dal 40% da una soluzione acquosa di glicerina vegetale (derivata dal cocco), mentre l'estratto secco è costituito per il 50% da semi ed albedo e per il 50% da eccipienti inerti. In commercio esistono diversi prodotti a base di questo estratto utilizzati per il trattamento non farmacologico dell'acne, delle infezioni delle vie urinarie, sia batteriche, quali cistiti, sia micotiche, quali la candida, come stimolante delle difese immunitarie, per infezioni batteriche e virali, quali influenza, laringiti, faringiti e tosse di diversa natura e come gastroprotettore. Queste proprietà sono dovute alla presenza di flavonoidi, in particolare alla naringina ed all'esperidina, di limonoidi come la limonina ed alle vitamine C ed E, anche se negli ultimi anni alcuni studi sembrerebbero dimostrare che tali proprietà sono invece dovute alla presenza di conservanti come il benzetonio cloruro ed altri composti ammonici quaternari, che hanno ovviamente proprietà antibatteriche. È noto come il succo di pompelmo sia un inibitore del citocromo P450 e della glicoproteina P intestinale; alcuni studi hanno cercato di capire se anche il GSE potesse avere la stessa attività inibitrice e quindi, di conseguenza, interagire con il metabolismo di molti farmaci in commercio, anche alla luce della segnalazione di alcuni casi di aumento dell'INR in concomitanza con l'assunzione di integratori a base di GSE e warfarin. L'effetto inibitore sul CYP450 sembra essere dovuto alla presenza del benzetonio cloruro e non all'estratto di semi di pompelmo, nel quale naringina, bergamottina e 6',7'-diidrossibergamottina, i flavonoidi maggiormente responsabili dell'inibizione del citocromo, si trovano in concentrazioni molto inferiori rispetto a quelle necessarie per inibire il CYP450, rispetto alle concentrazioni presenti invece nel succo. In conclusione sono necessari ulteriori studi clinici per confermare l'efficacia e la sicurezza dell'estratto di semi di pompelmo, anche se i dati in vitro e nell'animale sembrano promettenti. Inoltre il responso da parte della clientela e la tradizione lo rendono un prodotto valido e consigliato dal farmacista in alternativa alla terapia allopatica o più semplicemente come integrazione di essa.
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