I flavonoidi sono una vasta famiglia di composti, presenti in natura in numerose specie vegetali, partecipando alla colorazione di frutti e verdure e quindi svolgendo un ruolo di pigmenti ubiquitari, ma altresì la loro azione è anche protettiva sulla pianta stessa, in quanto la difendono da attacchi di sostanze patogene e dagli effetti negativi delle radiazioni ultraviolette, questo stesso effetto è riscontrabile nell'uomo, in quanto questa ampia classe molecolare appartenente chimicamente al gruppo dei polifenoli, è in grado di combattere efficacemente lo stress ossidativo dovuto a svariate cause, agendo come antiossidanti e prevenendo in tal modo molte malattie, tra cui quelle cardiovascolari, allergiche e infiammatorie (1). Tra i composti più conosciuti e usati troviamo la quercetina, la rutina e l'esperidina; in seguito a uno studio in vivo su cavie esposte durante la vita embrionale ad alti livelli di quercetina, si è messo in evidenza come questa sostanza può comportarsi da inibitore della Topoisomerasi II (2), un enzima nucleare che gioca un ruolo importante nel controllare la topologia del DNA durante la sua replicazione e il suo impacchettamento, introducendo in modo temporaneo una rottura su un singolo o su un doppio filamento di DNA . Questa inibizione porterebbe questi composti ad aumentare il rischio di anomalie cromosomiche, tra cui la trasposizione sul gene MLL coinvolto nell'insorgenza della leucemia acuta linfoblastica. Questo è il motivo alla base della decisione del Ministero della Salute, il quale in via cautelativa ha emesso la circolare del 4 luglio 2002, riguardante l'inserimento in etichetta dell'avvertenza ¿non assumere durante la gravidanza¿ per gli integratori contenenti bioflavonoidi, in quanto i flavonoidi non sono solo presenti negli integratori alimentari ma anche in numerosi farmaci utilizzati per la cura degli stati di fragilità capillare.

La sicurezza d'uso dei bioflavonoidi quali quercetina, rutina ed esperidina negli integratori alimentari.

ZITO, AURORA
2011/2012

Abstract

I flavonoidi sono una vasta famiglia di composti, presenti in natura in numerose specie vegetali, partecipando alla colorazione di frutti e verdure e quindi svolgendo un ruolo di pigmenti ubiquitari, ma altresì la loro azione è anche protettiva sulla pianta stessa, in quanto la difendono da attacchi di sostanze patogene e dagli effetti negativi delle radiazioni ultraviolette, questo stesso effetto è riscontrabile nell'uomo, in quanto questa ampia classe molecolare appartenente chimicamente al gruppo dei polifenoli, è in grado di combattere efficacemente lo stress ossidativo dovuto a svariate cause, agendo come antiossidanti e prevenendo in tal modo molte malattie, tra cui quelle cardiovascolari, allergiche e infiammatorie (1). Tra i composti più conosciuti e usati troviamo la quercetina, la rutina e l'esperidina; in seguito a uno studio in vivo su cavie esposte durante la vita embrionale ad alti livelli di quercetina, si è messo in evidenza come questa sostanza può comportarsi da inibitore della Topoisomerasi II (2), un enzima nucleare che gioca un ruolo importante nel controllare la topologia del DNA durante la sua replicazione e il suo impacchettamento, introducendo in modo temporaneo una rottura su un singolo o su un doppio filamento di DNA . Questa inibizione porterebbe questi composti ad aumentare il rischio di anomalie cromosomiche, tra cui la trasposizione sul gene MLL coinvolto nell'insorgenza della leucemia acuta linfoblastica. Questo è il motivo alla base della decisione del Ministero della Salute, il quale in via cautelativa ha emesso la circolare del 4 luglio 2002, riguardante l'inserimento in etichetta dell'avvertenza ¿non assumere durante la gravidanza¿ per gli integratori contenenti bioflavonoidi, in quanto i flavonoidi non sono solo presenti negli integratori alimentari ma anche in numerosi farmaci utilizzati per la cura degli stati di fragilità capillare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/73542