Il Viscum album, noto come vischio, è un piccolo arbusto cespuglioso sempreverde che vive come semiparassita su molte specie di alberi e produce delle piccole bacche sferiche bianche dalla polpa gelatinosa. La droga è costituita dai giovani getti (foglie e rametti); è l'unica pianta ad azione immunostimolante ad essere raccomandata dalla Commissione E tedesca come coadiuvante nella terapia antitumorale. I principi attivi del vischio responsabili degli effetti immunostimolanti e citotossici sono le lectine, glicoproteine ad alto peso molecolare, e le viscotossine, polipeptidi a basso peso molecolare. Le lectine sono proteine dimere, costituite da due catene polipeptidiche: una catena B glicata, che stabilisce il contatto con la cellula bersaglio, ed una catena catalitica A, responsabile dell'effetto citotossico, che inibisce la sintesi proteica, rimuovendo un residuo di adenina dall'rRNA 28S della subunità 60S del ribosoma. Le viscotossine appartengono alla classe delle tionine, caratterizzate dalla presenza di tre ponti disulfidici. Il meccanismo d'azione non è ancora del tutto chiarito, ma si ritiene che interagiscano con i fosfolipidi delle membrane cellulari, alterandone la struttura (1). Oltre all'azione citotossica, soprattutto le lectine, ma anche le viscotossine, sono in grado di indurre apoptosi e sono responsabili delle proprietà immunostimolanti, dovute ad un aumento della fagocitosi ed alla stimolazione della risposta immunitaria umorale e cellulare, con attivazione di monociti/macrofagi, granulociti, cellule natural-killer (NK), maturazione e crescita dei timociti, induzione della liberazione di citochine, in particolare TNF-α, IL-1, IL-6, e aumento del rapporto linfociti T-helper/T-soppressor. Fino ad oggi sono stati pubblicati moltissimi studi sui preparati a base di estratti di vischio utilizzati nel trattamento di pazienti oncologici e ultimamente si è analizzata soprattutto la loro utilità come complemento alle terapie normalmente utilizzate nel migliorarne la qualità della vita. In particolare, da una revisione sistematica di 26 studi clinici randomizzati è emerso un beneficio sulla qualità della vita in 22 studi, che si è tradotto principalmente in un miglioramento dell'affaticamento, della stanchezza e del sonno nel corso del trattamento; spesso sono migliorati anche il benessere emotivo, incluse la depressione, l'ansia, e la concentrazione (2). Infine, per quanto riguarda la tossicità, in una review sono stati presi in considerazione 69 studi clinici e valutati una serie di parametri immunitari e le reazioni avverse dopo somministrazioni di dosaggi elevati: non sono stati riscontrati né effetti immunosoppressivi, né indizi di tossicità cronica e le reazioni avverse riportate sono state principalmente reazioni locali al sito di iniezione (3); pertanto si può ritenere che l'utilizzo del vischio sia relativamente sicuro.
utilizzo di estratti di Viscum album come terapia di supporto in pazienti oncologici
MERLO, VALENTINA
2012/2013
Abstract
Il Viscum album, noto come vischio, è un piccolo arbusto cespuglioso sempreverde che vive come semiparassita su molte specie di alberi e produce delle piccole bacche sferiche bianche dalla polpa gelatinosa. La droga è costituita dai giovani getti (foglie e rametti); è l'unica pianta ad azione immunostimolante ad essere raccomandata dalla Commissione E tedesca come coadiuvante nella terapia antitumorale. I principi attivi del vischio responsabili degli effetti immunostimolanti e citotossici sono le lectine, glicoproteine ad alto peso molecolare, e le viscotossine, polipeptidi a basso peso molecolare. Le lectine sono proteine dimere, costituite da due catene polipeptidiche: una catena B glicata, che stabilisce il contatto con la cellula bersaglio, ed una catena catalitica A, responsabile dell'effetto citotossico, che inibisce la sintesi proteica, rimuovendo un residuo di adenina dall'rRNA 28S della subunità 60S del ribosoma. Le viscotossine appartengono alla classe delle tionine, caratterizzate dalla presenza di tre ponti disulfidici. Il meccanismo d'azione non è ancora del tutto chiarito, ma si ritiene che interagiscano con i fosfolipidi delle membrane cellulari, alterandone la struttura (1). Oltre all'azione citotossica, soprattutto le lectine, ma anche le viscotossine, sono in grado di indurre apoptosi e sono responsabili delle proprietà immunostimolanti, dovute ad un aumento della fagocitosi ed alla stimolazione della risposta immunitaria umorale e cellulare, con attivazione di monociti/macrofagi, granulociti, cellule natural-killer (NK), maturazione e crescita dei timociti, induzione della liberazione di citochine, in particolare TNF-α, IL-1, IL-6, e aumento del rapporto linfociti T-helper/T-soppressor. Fino ad oggi sono stati pubblicati moltissimi studi sui preparati a base di estratti di vischio utilizzati nel trattamento di pazienti oncologici e ultimamente si è analizzata soprattutto la loro utilità come complemento alle terapie normalmente utilizzate nel migliorarne la qualità della vita. In particolare, da una revisione sistematica di 26 studi clinici randomizzati è emerso un beneficio sulla qualità della vita in 22 studi, che si è tradotto principalmente in un miglioramento dell'affaticamento, della stanchezza e del sonno nel corso del trattamento; spesso sono migliorati anche il benessere emotivo, incluse la depressione, l'ansia, e la concentrazione (2). Infine, per quanto riguarda la tossicità, in una review sono stati presi in considerazione 69 studi clinici e valutati una serie di parametri immunitari e le reazioni avverse dopo somministrazioni di dosaggi elevati: non sono stati riscontrati né effetti immunosoppressivi, né indizi di tossicità cronica e le reazioni avverse riportate sono state principalmente reazioni locali al sito di iniezione (3); pertanto si può ritenere che l'utilizzo del vischio sia relativamente sicuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/73529