The thesis focused on the restoration of two men's suits of the Civic Museums of Modena: a coat and a waistcoat. The conservation treatment was based on the historical and technical analysis of the tailoring, which was able to highlight the original eighteenth-century manufacturing, subsequently heavily modified in the nineteenth century. In detail, the sleeves, the back and the main lining of the waistcoat were machine-sewn and consequently attributable to a subsequent remodeling. Even the insertion of two heavy reinforcement cardboards inside the stratification of the garment, which were of industrial production, can be postdated after the first tailoring of the waistcoat. In relation to the coat, the historical and artistic research of the figured fabric has confirmed its eighteenth-century manufacture, however the machine-sewn tailoring cut and the application of various anachronistic elements, such as furs, frogs, cartons and padding, have made it clear that this garment was made in the nineteenth century from an original eighteenth-century fabric. Each constituent material was characterized through a wide diagnostic campaign - consisting of X-ray fluorescence spectroscopy, X-ray radiography and Scanning Electron Microscope equipped with EDX - which also confirmed the presence of elements produced in different historical periods. The restoration was therefore conceived and carried out with the aim of preserving and enhancing every historical evidence: the coexistence of original and rearranged elements required the development of a cleaning system compatible with every material component present in the two garments. In particular, the poor condition of the waistcoat, characterized by large halos and soiling on silk and oxidation on metal threads, led to consider different methods: on the one hand, the physical cleaning induced by the Laser was tested and, on the other hand, it was experimented with chemical cleaning using rigid gels together with different solutions, depending on the alteration to be treated. The removal of silver sulfide, derived from the oxidation of metal threads, was tested using a chelating agent and a reducing agent. The removal of silk halos was tested with surfactants. The results showed that Laser cleaning was the most efficient cleaning method for both metallic threads and silk halos, which haven’t been removed by physical and mechanical cleaning using vacuuming and polyurethane sponges. The maintenance of historical evidence was further implemented through a conservative treatment, obtained by needle sewing, which was able to restore all the gaps and tears present in the artifacts. The entire restoration treatment was carried out without ever unsewing the tailoring of the two items.

Il lavoro di tesi si è concentrato sul restauro di due abiti maschili provenienti dai Musei Civici di Modena: una marsina e una sottomarsina. La corretta impostazione dell’intervento è iniziata attraverso l’analisi storico-artistica e l’analisi tecnica del taglio sartoriale dei due manufatti, le quali hanno evidenziato la loro originaria fattura settecentesca, successivamente modificata attraverso numerosi e consistenti rimaneggiamenti, presumibilmente ottocenteschi. Nel dettaglio, i tessuti delle maniche, del dorso e della fodera principale della sottomarsina sono stati cuciti a macchina e conseguentemente attribuibili ad un rimaneggiamento postumo. Anche l’inserimento di due pesanti cartoni di rinforzo, di fattura industriale, all’interno delle falde anteriori è collocabile in un periodo successivo alla prima confezione dell’abito. In merito alla marsina, invece, la ricerca storico-artistica del tessuto costitutivo principale ha confermato la sua manifattura settecentesca, tuttavia, il taglio sartoriale realizzato a macchina e l’applicazione di elementi storicamente incompatibili con il XVIII secolo, come le pellicce, gli alamari, i cartoni e le imbottiture interne, hanno messo in luce la fattura postuma della confezione dell’abito, realizzato pertanto nell’Ottocento a partire da un tessuto settecentesco. La caratterizzazione dei materiali costitutivi, eseguita attraverso un’ampia campagna diagnostica composta da analisi conoscitive come la Spettrofotometria di fluorescenza indotta da raggi X, la Radiografia X e la Microscopia elettronica a scansione dotata di microsonda EDX, ha inoltre confermato la presenza di elementi prodotti in epoche differenti. L’intervento di restauro è stato dunque progettato e realizzato con l’obiettivo di conservare e valorizzare l’eterogeneità storica dei due abiti: la compresenza di elementi originali e di rimaneggiamento ha richiesto la messa a punto di un sistema di pulitura compatibile con le molteplici componenti materiche presenti nelle due opere. In particolare, lo stato di conservazione della sottomarsina, caratterizzato da importanti gore e depositi coerenti sulla seta e ossidazioni sul filato metallico, ha indotto a sperimentare metodi differenti: da un lato è stata testata la pulitura fisica indotta da Laser e dall’altro lato è stata sperimentata la pulitura chimica per mezzo di gel rigidi, caricati con soluzioni differenziate sulla base dell’alterazione da trattare. La rimozione del solfuro di argento, derivato dall’ossidazione dei filati metallici, è stata pertanto testata attraverso l’impiego di un agente chelante e di un agente riducente. La rimozione delle gore della seta è stata invece sperimentata attraverso l’impiego di tensioattivi. Il complesso di questi test ha dimostrato che la pulitura Laser è risultato essere il metodo di pulitura più efficiente per i filati metallici e per le gore, non rimossi con i sistemi di pulitura fisica ad aria e meccanica con spugne in poliuretano. Il mantenimento delle evidenze storiche è stato ulteriormente attuato attraverso un intervento di consolidamento ad ago delle lacune e delle lacerazioni presenti nelle componenti tessili di entrambi i manufatti e derivate dall’uso e dalla cattiva manutenzione. L’intero restauro è stato ottenuto senza mai ricorrere alla scucitura delle confezioni dei due abiti.

"Marsina" e sottomarsina settecentesche: analisi tecnica, storica e restauro di due abiti rimaneggiati provenienti dai Musei Civici di Modena.

SCAGLIA, VALENTINA
2019/2020

Abstract

Il lavoro di tesi si è concentrato sul restauro di due abiti maschili provenienti dai Musei Civici di Modena: una marsina e una sottomarsina. La corretta impostazione dell’intervento è iniziata attraverso l’analisi storico-artistica e l’analisi tecnica del taglio sartoriale dei due manufatti, le quali hanno evidenziato la loro originaria fattura settecentesca, successivamente modificata attraverso numerosi e consistenti rimaneggiamenti, presumibilmente ottocenteschi. Nel dettaglio, i tessuti delle maniche, del dorso e della fodera principale della sottomarsina sono stati cuciti a macchina e conseguentemente attribuibili ad un rimaneggiamento postumo. Anche l’inserimento di due pesanti cartoni di rinforzo, di fattura industriale, all’interno delle falde anteriori è collocabile in un periodo successivo alla prima confezione dell’abito. In merito alla marsina, invece, la ricerca storico-artistica del tessuto costitutivo principale ha confermato la sua manifattura settecentesca, tuttavia, il taglio sartoriale realizzato a macchina e l’applicazione di elementi storicamente incompatibili con il XVIII secolo, come le pellicce, gli alamari, i cartoni e le imbottiture interne, hanno messo in luce la fattura postuma della confezione dell’abito, realizzato pertanto nell’Ottocento a partire da un tessuto settecentesco. La caratterizzazione dei materiali costitutivi, eseguita attraverso un’ampia campagna diagnostica composta da analisi conoscitive come la Spettrofotometria di fluorescenza indotta da raggi X, la Radiografia X e la Microscopia elettronica a scansione dotata di microsonda EDX, ha inoltre confermato la presenza di elementi prodotti in epoche differenti. L’intervento di restauro è stato dunque progettato e realizzato con l’obiettivo di conservare e valorizzare l’eterogeneità storica dei due abiti: la compresenza di elementi originali e di rimaneggiamento ha richiesto la messa a punto di un sistema di pulitura compatibile con le molteplici componenti materiche presenti nelle due opere. In particolare, lo stato di conservazione della sottomarsina, caratterizzato da importanti gore e depositi coerenti sulla seta e ossidazioni sul filato metallico, ha indotto a sperimentare metodi differenti: da un lato è stata testata la pulitura fisica indotta da Laser e dall’altro lato è stata sperimentata la pulitura chimica per mezzo di gel rigidi, caricati con soluzioni differenziate sulla base dell’alterazione da trattare. La rimozione del solfuro di argento, derivato dall’ossidazione dei filati metallici, è stata pertanto testata attraverso l’impiego di un agente chelante e di un agente riducente. La rimozione delle gore della seta è stata invece sperimentata attraverso l’impiego di tensioattivi. Il complesso di questi test ha dimostrato che la pulitura Laser è risultato essere il metodo di pulitura più efficiente per i filati metallici e per le gore, non rimossi con i sistemi di pulitura fisica ad aria e meccanica con spugne in poliuretano. Il mantenimento delle evidenze storiche è stato ulteriormente attuato attraverso un intervento di consolidamento ad ago delle lacune e delle lacerazioni presenti nelle componenti tessili di entrambi i manufatti e derivate dall’uso e dalla cattiva manutenzione. L’intero restauro è stato ottenuto senza mai ricorrere alla scucitura delle confezioni dei due abiti.
ITA
The thesis focused on the restoration of two men's suits of the Civic Museums of Modena: a coat and a waistcoat. The conservation treatment was based on the historical and technical analysis of the tailoring, which was able to highlight the original eighteenth-century manufacturing, subsequently heavily modified in the nineteenth century. In detail, the sleeves, the back and the main lining of the waistcoat were machine-sewn and consequently attributable to a subsequent remodeling. Even the insertion of two heavy reinforcement cardboards inside the stratification of the garment, which were of industrial production, can be postdated after the first tailoring of the waistcoat. In relation to the coat, the historical and artistic research of the figured fabric has confirmed its eighteenth-century manufacture, however the machine-sewn tailoring cut and the application of various anachronistic elements, such as furs, frogs, cartons and padding, have made it clear that this garment was made in the nineteenth century from an original eighteenth-century fabric. Each constituent material was characterized through a wide diagnostic campaign - consisting of X-ray fluorescence spectroscopy, X-ray radiography and Scanning Electron Microscope equipped with EDX - which also confirmed the presence of elements produced in different historical periods. The restoration was therefore conceived and carried out with the aim of preserving and enhancing every historical evidence: the coexistence of original and rearranged elements required the development of a cleaning system compatible with every material component present in the two garments. In particular, the poor condition of the waistcoat, characterized by large halos and soiling on silk and oxidation on metal threads, led to consider different methods: on the one hand, the physical cleaning induced by the Laser was tested and, on the other hand, it was experimented with chemical cleaning using rigid gels together with different solutions, depending on the alteration to be treated. The removal of silver sulfide, derived from the oxidation of metal threads, was tested using a chelating agent and a reducing agent. The removal of silk halos was tested with surfactants. The results showed that Laser cleaning was the most efficient cleaning method for both metallic threads and silk halos, which haven’t been removed by physical and mechanical cleaning using vacuuming and polyurethane sponges. The maintenance of historical evidence was further implemented through a conservative treatment, obtained by needle sewing, which was able to restore all the gaps and tears present in the artifacts. The entire restoration treatment was carried out without ever unsewing the tailoring of the two items.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/73473