La presente trattazione nasce dal desiderio di conoscere in maniera generale la metodologia didattica del Cooperative Learning attraverso l'analisi dei contributi dei diversi autori e lo studio delle caratteristiche peculiari (interdipendenza positiva, responsabilità individuale e di gruppo, acquisizione delle competenze sociali, revisione e monitoraggio del lavoro di gruppo) che lo rendono unico e differente da altri metodi. In particolare la ricerca intende mostrare come tale metodologia, integrata all'uso delle nuove tecnologie, costituisca una strategia efficace da utilizzare all'interno di quei contesti scolastici fortemente eterogenei, in cui sono presenti bambini con disabilità, difficoltà e svantaggi, con lo scopo di favorire lo sviluppo di specifiche competenze socio-relazionali e un miglioramento nel rendimento scolastico. Tra i vari modelli teorici proposti, è stato approfondito il modello Learning Together di D. W. Johnson e R. T. Johnson, in quanto ha conosciuto una larga diffusione in Italia e rappresenta un punto di riferimento per gli insegnanti poiché offre una serie di indicazioni didattiche molto precise e dettagliate che si possono seguire nel caso in cui si intenda proporre attività di apprendimento cooperativo in classe. Quanto affermato finora è stato ampiamente dimostrato da una serie di ricerche che hanno verificato l'efficacia del Cooperative Learning, dimostrando che esso ha degli effetti positivi non soltanto a livello del rendimento scolastico, ma anche sul benessere personale in quanto aumenta l'autostima e la fiducia in se stessi e sul piano relazionale. Tale ricerca, più precisamente, si prefigge di mettere in luce come i soggetti con Difficoltà Specifiche di Apprendimento possano sviluppare determinate competenze sociali, grazie alla presenza del gruppo dei pari ed all'intervento efficace dell'insegnante, nel ruolo di mediatore. Per quanto riguarda l'esperienza pratica, è stato condotto uno studio di caso all'interno di una scuola primaria della provincia di Cuneo. L'intento è stato quello di studiare in maniera intensiva i comportamenti sociali manifestati dai cinque bambini con Difficoltà Specifiche di Apprendimento presenti in una classe terza nei confronti dei compagni, dell'insegnante e delle attività proposte; tutto ciò confermato che il Cooperative Learning sia davvero un'efficace strategia di integrazione tra gli allievi con differenti livelli di capacità.

Apprendimento cooperativo e nuove tecnologie come strategia di integrazione dei soggetti con disabilità, difficoltà e svantaggi. Uno studio di caso in una classe terza di scuola primaria.

MUSSO, VALENTINA
2015/2016

Abstract

La presente trattazione nasce dal desiderio di conoscere in maniera generale la metodologia didattica del Cooperative Learning attraverso l'analisi dei contributi dei diversi autori e lo studio delle caratteristiche peculiari (interdipendenza positiva, responsabilità individuale e di gruppo, acquisizione delle competenze sociali, revisione e monitoraggio del lavoro di gruppo) che lo rendono unico e differente da altri metodi. In particolare la ricerca intende mostrare come tale metodologia, integrata all'uso delle nuove tecnologie, costituisca una strategia efficace da utilizzare all'interno di quei contesti scolastici fortemente eterogenei, in cui sono presenti bambini con disabilità, difficoltà e svantaggi, con lo scopo di favorire lo sviluppo di specifiche competenze socio-relazionali e un miglioramento nel rendimento scolastico. Tra i vari modelli teorici proposti, è stato approfondito il modello Learning Together di D. W. Johnson e R. T. Johnson, in quanto ha conosciuto una larga diffusione in Italia e rappresenta un punto di riferimento per gli insegnanti poiché offre una serie di indicazioni didattiche molto precise e dettagliate che si possono seguire nel caso in cui si intenda proporre attività di apprendimento cooperativo in classe. Quanto affermato finora è stato ampiamente dimostrato da una serie di ricerche che hanno verificato l'efficacia del Cooperative Learning, dimostrando che esso ha degli effetti positivi non soltanto a livello del rendimento scolastico, ma anche sul benessere personale in quanto aumenta l'autostima e la fiducia in se stessi e sul piano relazionale. Tale ricerca, più precisamente, si prefigge di mettere in luce come i soggetti con Difficoltà Specifiche di Apprendimento possano sviluppare determinate competenze sociali, grazie alla presenza del gruppo dei pari ed all'intervento efficace dell'insegnante, nel ruolo di mediatore. Per quanto riguarda l'esperienza pratica, è stato condotto uno studio di caso all'interno di una scuola primaria della provincia di Cuneo. L'intento è stato quello di studiare in maniera intensiva i comportamenti sociali manifestati dai cinque bambini con Difficoltà Specifiche di Apprendimento presenti in una classe terza nei confronti dei compagni, dell'insegnante e delle attività proposte; tutto ciò confermato che il Cooperative Learning sia davvero un'efficace strategia di integrazione tra gli allievi con differenti livelli di capacità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/73418