Rice is the most important crop for food and it feeds more than three billions of people in the world. In Vercelli, six different agricultural practices for rice have been compared: straw burnt, straw buried in autumn or in spring, distribution of organic fertiliser, dry seeding and rotation with maize. For each treatment plant and grain yield and the concentration of N and P in the surface and deep waters have been measured. During the 2004 ¿ 2008 period, average grain yield has been equal to 6 t ha-1 s.s.. The best results have been measured in straw burnt, straw buried in autumn with or without organic fertilisation and rotation with maize at the first year. The worst results have been measured in straw buried in spring. However in straw burnt a large amount of biomass is lost and this could lead to a reduction of soil organic matter content over a long period. Straw incorporation into the soil largely conditioned the yield depending on the time at which it is performed. When it is incorporated some days before submersion, mineralisation happens in anaerobic condition. This lead to an immobilisation of N and to a production of toxic compounds. Manure spreading leads to good results. Dry seeding is the most difficult agricultural practice to be managed. Meteorological conditions largely influence the results. The bad results obtained in this treatment, as in the maize crop, reveal the difficult to grow dry crops in the paddy area. The good results obtained in the rotation are limited to the first year after maize. Maize production is very low and then the total system looks to be not really interesting for farmers. Water balance, calculated as a difference between outlet and inlet, shows a surplus in permanently submerged treatments equal to about 8000 m3 ha-1 equally partitioned between infiltration and evapotranspiration. The treatment based on dry seeding has a surplus that is only half of the surplus measured in permanently submerged treatments. Evapotranspiration in this case prevails on infiltration. From an environmental point of view, N concentration in surface and deep waters are always very low. P concentrations are more variable than N concentrations but always under legal limits
Il riso rappresenta la più importante coltura per uso alimentare del mondo e nutre oltre tre miliardi di persone. Per questo a Vercelli sono state messe a confronto sei tecniche di coltivazione del riso: bruciatura delle paglie, interramento autunnale o primaverile delle paglie, somministrazione di liquame suino ed aratura autunnale, semina interrata a file, rotazione con mais. In ogni trattamento sono state misurate le produzioni e le concentrazioni di N e P delle acque in uscita e delle acque della prima falda. E' inoltre stato calcolato il bilancio idrico della coltura. Mediamente nel periodo 2004 - 2008 la produzione è stata di 6 t ha-1 s.s. I risultati migliori si sono avuti per i trattamenti ad aratura autunnale con o senza liquame, quello al primo anno di coltivazione dopo mais e quello con bruciatura delle paglie. Il trattamento peggiore si è rivelato essere quello con interramento primaverile delle paglie. Tuttavia la bruciatura elimina una quantità importante di biomassa e potrebbe creare problemi di diminuzione del contenuto di sostanza organica del suolo nel lungo periodo. L'interramento del residuo mostra differenze nette a seconda che esso venga incorporato immediatamente dopo la raccolta o alcuni giorni prima della sommersione dell'anno successivo. Una sensibile minore produzione per la tesi con l'interramento primaverile è data dalla mancata mineralizzazione in un momento utile per la coltura e dal processo di immobilizzazione. Inoltre la fermentazione delle paglie in ambiente riducente potrebbe avere effetti fitotossici. La somministrazione di reflui zootecnici al momento dell'incorporazione dei residui colturali è una valida tecnica che non presenta controindicazioni. La semina in asciutta è la più difficile da gestire dando risultati altalenanti negli anni e viene fortemente condizionata dall'andamento meteorologico. Gli scarsi livelli produttivi del riso seminato in asciutta, così come quelli del mais in rotazione, denotano la difficoltà di inserire colture che necessitano di condizioni asciutte in ambiente di risaia. La rotazione con due anni di riso, seguiti da un anno di mais, è vantaggiosa, soprattutto al primo anno dopo mais. Tuttavia la produzione di granella di mais è bassa e fa sì che il beneficio sia solo del riso dell'anno successivo. Il bilancio idrico mostra una differenza tra ingresso ed uscita delle parcelle in sommersione permanente di circa 8000 m3 ha-1, differenza che si suddivide in egual misura tra evpotraspirazione e infiltrazione. La semina interrata consuma ovviamente meno acqua e la differenza tra ingresso ed uscita è circa la metà rispetto alle altre parcelle con una prevalenza dell'evapotraspirazione rispetto all'infiltrazione. Dal punto di vista ambientale le concentrazioni di azoto presenti nelle acque in uscita dalle camere e nella prima falda sono quasi sempre molto basse. Le concentrazioni di fosforo sono invece molto più variabili, ma sempre entro i limiti di legge.
SOSTENIBILITA' AGRONOMICA ED AMBIENTALE DEI SISTEMI COLTURALI RISICOLI.
MOSCA, PAOLO MARIA
2008/2009
Abstract
Il riso rappresenta la più importante coltura per uso alimentare del mondo e nutre oltre tre miliardi di persone. Per questo a Vercelli sono state messe a confronto sei tecniche di coltivazione del riso: bruciatura delle paglie, interramento autunnale o primaverile delle paglie, somministrazione di liquame suino ed aratura autunnale, semina interrata a file, rotazione con mais. In ogni trattamento sono state misurate le produzioni e le concentrazioni di N e P delle acque in uscita e delle acque della prima falda. E' inoltre stato calcolato il bilancio idrico della coltura. Mediamente nel periodo 2004 - 2008 la produzione è stata di 6 t ha-1 s.s. I risultati migliori si sono avuti per i trattamenti ad aratura autunnale con o senza liquame, quello al primo anno di coltivazione dopo mais e quello con bruciatura delle paglie. Il trattamento peggiore si è rivelato essere quello con interramento primaverile delle paglie. Tuttavia la bruciatura elimina una quantità importante di biomassa e potrebbe creare problemi di diminuzione del contenuto di sostanza organica del suolo nel lungo periodo. L'interramento del residuo mostra differenze nette a seconda che esso venga incorporato immediatamente dopo la raccolta o alcuni giorni prima della sommersione dell'anno successivo. Una sensibile minore produzione per la tesi con l'interramento primaverile è data dalla mancata mineralizzazione in un momento utile per la coltura e dal processo di immobilizzazione. Inoltre la fermentazione delle paglie in ambiente riducente potrebbe avere effetti fitotossici. La somministrazione di reflui zootecnici al momento dell'incorporazione dei residui colturali è una valida tecnica che non presenta controindicazioni. La semina in asciutta è la più difficile da gestire dando risultati altalenanti negli anni e viene fortemente condizionata dall'andamento meteorologico. Gli scarsi livelli produttivi del riso seminato in asciutta, così come quelli del mais in rotazione, denotano la difficoltà di inserire colture che necessitano di condizioni asciutte in ambiente di risaia. La rotazione con due anni di riso, seguiti da un anno di mais, è vantaggiosa, soprattutto al primo anno dopo mais. Tuttavia la produzione di granella di mais è bassa e fa sì che il beneficio sia solo del riso dell'anno successivo. Il bilancio idrico mostra una differenza tra ingresso ed uscita delle parcelle in sommersione permanente di circa 8000 m3 ha-1, differenza che si suddivide in egual misura tra evpotraspirazione e infiltrazione. La semina interrata consuma ovviamente meno acqua e la differenza tra ingresso ed uscita è circa la metà rispetto alle altre parcelle con una prevalenza dell'evapotraspirazione rispetto all'infiltrazione. Dal punto di vista ambientale le concentrazioni di azoto presenti nelle acque in uscita dalle camere e nella prima falda sono quasi sempre molto basse. Le concentrazioni di fosforo sono invece molto più variabili, ma sempre entro i limiti di legge.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
314294_tesipaolomosca.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.4 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.4 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/73373