Obiettivi di questo studio sono stati la preparazione e applicazione di un sistema di monitoraggio permanente che consenta di ripetere e confrontare nel tempo le osservazioni sul comportamento dei materiali e delle opere. Nel biennio 2008-2009 il sistema di monitoraggio è stato testato su 29 progetti realizzati da alcuni anni, sui quali è stata applicata la metodologia con controlli di campo e schedatura dei rilevamenti per poter organizzare un database da cui sviluppare l'elaborazione grafica e numerica dei dati. Sulla base dell'analisi bibliografica sono state predisposte schede di rilievo per briglie, palificate doppie, inerbimenti, terre rinforzate, scogliere rinverdite, palificate semplici e grate vive, verificandone poi concretamente l'applicabilità nella raccolta dei dati. Nelle schede sono state considerate le caratteristiche delle opere, esaminandone gli aspetti strutturali, valutandone l'accuratezza di realizzazione e l'inserimento paesaggistico, ma soprattutto monitorandone gli aspetti che maggiormente incidono sulla funzionalità e sulla durata, diversi per ogni tipologia. Con l'applicazione è stata confermata la validità della procedura di rilievo, sono state testate e perfezionate le schede grazie alle casistiche di danni e di alterazioni riscontrate in campo, nonché sviluppate le modalità di archiviazione e di elaborazione dei dati che hanno riguardato la resistenza dei materiali impiegati nelle strutture, la vitalità delle componenti vegetali, la funzionalità e l'inserimento ambientale delle opere; è altresì stata confermata l'effettiva ripetibilità delle osservazioni. Le analisi sui materiali utilizzati nelle opere hanno confermato le eccellenti proprietà biotecniche dei salici, anche se l'attecchimento delle talee è risultato inferiore all'atteso. Il legname di larice e castagno prevalentemente utilizzato ha presentato, in assenza di ombreggiamento, scarse alterazioni biotiche, che invece si sono osservate dopo un congruo numero di anni in condizioni di maggiore copertura, come in bosco. Fra le diverse tipologie di opere, briglie e palificate doppie sono risultate spesso in buone condizioni: per le prime, essendo opere in alveo, la durata è risultata legata al logorio dell'acqua sulle strutture, mentre per le seconde le condizioni sono risultate dipendenti dalle dinamiche di versante. E' emersa per entrambe, ma in particolare per le briglie, la necessità di manutenzione perché soggette all'azione dei corsi d'acqua, caratterizzati da deflussi stagionali estremamente variabili e da un ingente trasporto solido. La riuscita degli inerbimenti è risultata poco soddisfacente a causa di quantità di semente insufficiente o mal distribuita, ma non si esclude anche la scelta di specie scarsamente adatte e la semina in stagioni non idonee: il successo è stato maggiore nei versanti meno esposti al sole e più umidi; tuttavia la ricolonizzazione spontanea ha spesso dato ottimi risultati grazie all'insediamento di specie pioniere e all'avvio di una successione naturale.
Definizione di un sistema di monitoraggio permanente delle opere di Ingegneria Naturalistica e sua applicazione sperimentale
GIANELLA, MARCO
2008/2009
Abstract
Obiettivi di questo studio sono stati la preparazione e applicazione di un sistema di monitoraggio permanente che consenta di ripetere e confrontare nel tempo le osservazioni sul comportamento dei materiali e delle opere. Nel biennio 2008-2009 il sistema di monitoraggio è stato testato su 29 progetti realizzati da alcuni anni, sui quali è stata applicata la metodologia con controlli di campo e schedatura dei rilevamenti per poter organizzare un database da cui sviluppare l'elaborazione grafica e numerica dei dati. Sulla base dell'analisi bibliografica sono state predisposte schede di rilievo per briglie, palificate doppie, inerbimenti, terre rinforzate, scogliere rinverdite, palificate semplici e grate vive, verificandone poi concretamente l'applicabilità nella raccolta dei dati. Nelle schede sono state considerate le caratteristiche delle opere, esaminandone gli aspetti strutturali, valutandone l'accuratezza di realizzazione e l'inserimento paesaggistico, ma soprattutto monitorandone gli aspetti che maggiormente incidono sulla funzionalità e sulla durata, diversi per ogni tipologia. Con l'applicazione è stata confermata la validità della procedura di rilievo, sono state testate e perfezionate le schede grazie alle casistiche di danni e di alterazioni riscontrate in campo, nonché sviluppate le modalità di archiviazione e di elaborazione dei dati che hanno riguardato la resistenza dei materiali impiegati nelle strutture, la vitalità delle componenti vegetali, la funzionalità e l'inserimento ambientale delle opere; è altresì stata confermata l'effettiva ripetibilità delle osservazioni. Le analisi sui materiali utilizzati nelle opere hanno confermato le eccellenti proprietà biotecniche dei salici, anche se l'attecchimento delle talee è risultato inferiore all'atteso. Il legname di larice e castagno prevalentemente utilizzato ha presentato, in assenza di ombreggiamento, scarse alterazioni biotiche, che invece si sono osservate dopo un congruo numero di anni in condizioni di maggiore copertura, come in bosco. Fra le diverse tipologie di opere, briglie e palificate doppie sono risultate spesso in buone condizioni: per le prime, essendo opere in alveo, la durata è risultata legata al logorio dell'acqua sulle strutture, mentre per le seconde le condizioni sono risultate dipendenti dalle dinamiche di versante. E' emersa per entrambe, ma in particolare per le briglie, la necessità di manutenzione perché soggette all'azione dei corsi d'acqua, caratterizzati da deflussi stagionali estremamente variabili e da un ingente trasporto solido. La riuscita degli inerbimenti è risultata poco soddisfacente a causa di quantità di semente insufficiente o mal distribuita, ma non si esclude anche la scelta di specie scarsamente adatte e la semina in stagioni non idonee: il successo è stato maggiore nei versanti meno esposti al sole e più umidi; tuttavia la ricolonizzazione spontanea ha spesso dato ottimi risultati grazie all'insediamento di specie pioniere e all'avvio di una successione naturale.File | Dimensione | Formato | |
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