Lo sviluppo non controllato della patologia infiammatoria è riconosciuto come la base di numerose malattie, quali l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, l'asma, le malattie cardiovascolari. Pertanto i meccanismi coinvolti nella naturale risoluzione dell'infiammazione sono oggi di considerevole interesse. In passato si pensava che la risoluzione della flogosi fosse un processo passivo ma ora, alla luce di nuove ricerche, si sa che coinvolge processi biochimicamente e biologicamente attivi per il ritorno alla fisiologica omeostasi del tessuto danneggiato. È risaputo che a questo proposito, il corpo umano produce mediatori lipidici endogeni, chiamati lipossine, resolvine, protectine e maresine. Queste sono molecole altamente stereoselettive che controllano la durata e l'evoluzione dell'infiammazione esplicando un ruolo sia antinfiammatorio che pro-risolutivo sull'area lesa; esse presentano anche un'importante funzione protettiva sui tessuti epatici, polmonare, oculare e a livello neurale. Una famiglia di questi mediatori endogeni sono le ATLs (aspirin triggered lipoxins), metaboliti degli acidi grassi essenziali Omega-3, la cui biosintesi viene innescata dalla presenza di aspirina, che acetila la COX-2 secondo il suo usuale meccanismo. La COX-2 acetilata non riesce a produrre le prostaglandine ma continua ad essere enzimaticamente attiva e a generare metaboliti, non più pro-infiammatori ma antinfiammatori e pro-risolutivi. Appartengono a questa classe anche la resolvine e le protectine, derivate dagli acidi grassi Omega-3, EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docoesaenoico). Ora è chiaro che l'aspirina possiede un importante ruolo nella risoluzione dell'infiammazione, e non rappresenta un trattamento meramente sintomatico. Vi sono pertanto fondati motivi per ritenere che, con la scoperta dei metaboliti lipidici antinfiammatori, si è aperta una nuova era non solo nei meccanismi biochimici alla base dei processi infiammatori ma anche nella ricerca per realizzare nuovi e più efficaci composti attivi, soprattutto contro quello che è stato da molti definito il ¿killer silenzioso¿, il processo infiammatorio cronico. Queste ricerche potranno creare in futuro nuove strade per la risoluzione e il trattamento farmacologico delle malattie su base infiammatoria.

"Mediatori lipidici nella risoluzione dell'infiammazione"

GOBBI, MADDALENA
2011/2012

Abstract

Lo sviluppo non controllato della patologia infiammatoria è riconosciuto come la base di numerose malattie, quali l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, l'asma, le malattie cardiovascolari. Pertanto i meccanismi coinvolti nella naturale risoluzione dell'infiammazione sono oggi di considerevole interesse. In passato si pensava che la risoluzione della flogosi fosse un processo passivo ma ora, alla luce di nuove ricerche, si sa che coinvolge processi biochimicamente e biologicamente attivi per il ritorno alla fisiologica omeostasi del tessuto danneggiato. È risaputo che a questo proposito, il corpo umano produce mediatori lipidici endogeni, chiamati lipossine, resolvine, protectine e maresine. Queste sono molecole altamente stereoselettive che controllano la durata e l'evoluzione dell'infiammazione esplicando un ruolo sia antinfiammatorio che pro-risolutivo sull'area lesa; esse presentano anche un'importante funzione protettiva sui tessuti epatici, polmonare, oculare e a livello neurale. Una famiglia di questi mediatori endogeni sono le ATLs (aspirin triggered lipoxins), metaboliti degli acidi grassi essenziali Omega-3, la cui biosintesi viene innescata dalla presenza di aspirina, che acetila la COX-2 secondo il suo usuale meccanismo. La COX-2 acetilata non riesce a produrre le prostaglandine ma continua ad essere enzimaticamente attiva e a generare metaboliti, non più pro-infiammatori ma antinfiammatori e pro-risolutivi. Appartengono a questa classe anche la resolvine e le protectine, derivate dagli acidi grassi Omega-3, EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docoesaenoico). Ora è chiaro che l'aspirina possiede un importante ruolo nella risoluzione dell'infiammazione, e non rappresenta un trattamento meramente sintomatico. Vi sono pertanto fondati motivi per ritenere che, con la scoperta dei metaboliti lipidici antinfiammatori, si è aperta una nuova era non solo nei meccanismi biochimici alla base dei processi infiammatori ma anche nella ricerca per realizzare nuovi e più efficaci composti attivi, soprattutto contro quello che è stato da molti definito il ¿killer silenzioso¿, il processo infiammatorio cronico. Queste ricerche potranno creare in futuro nuove strade per la risoluzione e il trattamento farmacologico delle malattie su base infiammatoria.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
331185_tesi.mediatorilipidicinellarisoluzionedellinfiammazione..pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.16 MB
Formato Adobe PDF
1.16 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/73304