L'assenzio, Artemisia absinthium [A.a.] è una pianta arbustiva, appartenente alla famiglia delle Compositae, che cresce spontaneamente sul territorio europeo. La droga è costituita dalle parti aeree della pianta, in particolar modo dalla foglia e dalle sommità fiorite. La Farmacopea Europea 7ed. ne riporta la monografia ed il titolo, che deve essere non inferiore a di 2ml/kg di olio essenziale. Nell'olio essenziale è presente il tujone, una miscela racemica terpenica di cui lo stereoisomero alfa è il composto meno presente, ma più attivo dal punto di vista farmaco-tossicologico. L'alfa-tujone è in grado di antagonizzare il GABA a livello del recettore GABAa legandosi in corrispondenza di un sito accessorio della sub-unità alfa. L'inibizione del recettore si manifesta con convulsioni, fenomeni comiziali, allucinazioni ed insufficienza renale. Inoltre, l'alfa - tujone, riduce del 50% l'attività del CYP2A6 e CYP2B6. Storicamente l'assenzio veniva usato per la preparazione del noto liquore. Questo venne bandito dal commercio agli inizi del '900 per la comparsa di una sintomatologia che prese il nome di absintismo e della quale il tujone fu riconosciuto come il principale responsabile. In seguito si scoprì che essa era una forma di intossicazione da etanolo dovuta all'eccessivo consumo della bevanda e ne venne così nuovamente consentita la produzione. Oggi l'industria degli alcolici conta sul mercato più di cento etichette riportanti la dicitura ¿assenzio¿. Il Ministero della Salute ha inserito l'olio dell' A.a. nella lista degli estratti che non possono essere impiegati nella preparazione di integratori alimentari, mentre è permesso l'uso della foglia e delle sommità fiorite (anche utilizzati in miscela)(1). L'Unione Europea nel 2002 ha redatto un documento sulla sicurezza riguardante le bevande contenenti tujone, stabilendo che un litro di bevanda alcolica 25%vol contenente 5mg/l di tujone determina in un adulto di 60 kg un' assunzione di 4,8 mg di detta sostanza cioè 0,08mg/kg. Questo valore è100 volte inferiore a quelli stabiliti negli studi di NOEL (no observed effect level). Su questi presupposti l'HMPC ha raccomandato un'assunzione limite giornaliera di 3,5 mg di tujone/persona (70 kg) tenendo comunque presente che attraverso gli alimenti potrebbe essere assunta un'ulteriore dose media giornaliera compresa tra 0,3-1.0 mg, raggiungendo così i 4,5 mg/persona(2). Nella medicina popolare l'assenzio trova impiego per problemi dispeptici e come carminativo, assunto per periodi non superiori alle due settimane.Diversi studi hanno evidenziato l'effetto antiproliferativo del tujone in linee cellulari tumorali (3), le proprietà come scavenger di radicali liberi (4) ed un possibile utilizzo nel diabete di tipo I (5). Il tujone appare quindi come una molecola interessante anche per i possibili usi che ne potrebbe fare la medicina .

L'assenzio: dall'uso storico alle nuove potenziali applicazioni

LANZA, STEFANO
2011/2012

Abstract

L'assenzio, Artemisia absinthium [A.a.] è una pianta arbustiva, appartenente alla famiglia delle Compositae, che cresce spontaneamente sul territorio europeo. La droga è costituita dalle parti aeree della pianta, in particolar modo dalla foglia e dalle sommità fiorite. La Farmacopea Europea 7ed. ne riporta la monografia ed il titolo, che deve essere non inferiore a di 2ml/kg di olio essenziale. Nell'olio essenziale è presente il tujone, una miscela racemica terpenica di cui lo stereoisomero alfa è il composto meno presente, ma più attivo dal punto di vista farmaco-tossicologico. L'alfa-tujone è in grado di antagonizzare il GABA a livello del recettore GABAa legandosi in corrispondenza di un sito accessorio della sub-unità alfa. L'inibizione del recettore si manifesta con convulsioni, fenomeni comiziali, allucinazioni ed insufficienza renale. Inoltre, l'alfa - tujone, riduce del 50% l'attività del CYP2A6 e CYP2B6. Storicamente l'assenzio veniva usato per la preparazione del noto liquore. Questo venne bandito dal commercio agli inizi del '900 per la comparsa di una sintomatologia che prese il nome di absintismo e della quale il tujone fu riconosciuto come il principale responsabile. In seguito si scoprì che essa era una forma di intossicazione da etanolo dovuta all'eccessivo consumo della bevanda e ne venne così nuovamente consentita la produzione. Oggi l'industria degli alcolici conta sul mercato più di cento etichette riportanti la dicitura ¿assenzio¿. Il Ministero della Salute ha inserito l'olio dell' A.a. nella lista degli estratti che non possono essere impiegati nella preparazione di integratori alimentari, mentre è permesso l'uso della foglia e delle sommità fiorite (anche utilizzati in miscela)(1). L'Unione Europea nel 2002 ha redatto un documento sulla sicurezza riguardante le bevande contenenti tujone, stabilendo che un litro di bevanda alcolica 25%vol contenente 5mg/l di tujone determina in un adulto di 60 kg un' assunzione di 4,8 mg di detta sostanza cioè 0,08mg/kg. Questo valore è100 volte inferiore a quelli stabiliti negli studi di NOEL (no observed effect level). Su questi presupposti l'HMPC ha raccomandato un'assunzione limite giornaliera di 3,5 mg di tujone/persona (70 kg) tenendo comunque presente che attraverso gli alimenti potrebbe essere assunta un'ulteriore dose media giornaliera compresa tra 0,3-1.0 mg, raggiungendo così i 4,5 mg/persona(2). Nella medicina popolare l'assenzio trova impiego per problemi dispeptici e come carminativo, assunto per periodi non superiori alle due settimane.Diversi studi hanno evidenziato l'effetto antiproliferativo del tujone in linee cellulari tumorali (3), le proprietà come scavenger di radicali liberi (4) ed un possibile utilizzo nel diabete di tipo I (5). Il tujone appare quindi come una molecola interessante anche per i possibili usi che ne potrebbe fare la medicina .
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