Object of study from several decades, Cannabis sativa L. continues to be the protagonist of scientific investigations thanks to the great variety of bioactive secondary metabolites it contains and their multiple activity. Natural or synthetic, cannabinoids act on the so-called Endocannabinoid System. Discovered in the years '80, this system emerges nowadays as an important modulator of many physiological functions in the central nervous system, in the autonomous nervous system, in the endocrine network, in the immune system, in the reproductive system, in the cardiovascular system and in the gastrointestinal tract. This is due to the wide and heterogeneous distribution of cannabinoids receptors (CB1 and CB2). Δ9-THC, the main active ingredient involved in both the psychotropic and the pharmacological effects related to the use of Cannabis, acts as an agonist at both receptor subtypes, taking therefore part in the modulation of different functions. Many studies and witnesses reports about the use of this plant in alleviating, or even relieving, the symptoms of several diseases such as multiple sclerosis and vomiting associated with chemotherapy. However, the main problem encountered in the discussions on the therapeutic adoption of Cannabis and its derivatives is the sharing of receptors that mediates both therapeutic properties and psychoactive side effects. In this thesis botany and chemistry of Cannabis sativa is described together with the pharmacological properties of its bioactive components, in particular both the properties with a consolidated basis and those still object of studies, without neglecting the toxicological aspects that, despite progresses, continue to be an important obstacle to its spread in therapy.
Oggetto di studio da ormai diversi decenni, Cannabis sativa L. continua ad essere la protagonista di diversi studi scientifici grazie alla grande varietà di derivati in essa contenuti ed alla molteplicità di attività che questi presentano. Che siano naturali o sintetici, i cannabinoidi agiscono a livello del così detto Sistema Endocannabinoide. Scoperto negli anni '80, questo sistema emerge oggi come un importante modulatore di parecchie funzioni fisiologiche nel sistema nervoso centrale, in quello autonomo, nel network endocrino, nel sistema immunitario, riproduttivo, cardiovascolare e nel tratto gastrointestinale. Ciò è dovuto dall'ampia e disomogenea distribuzione dei recettori cannabinoidi (CB1 e CB2). Il Δ9-THC, principio attivo principale coinvolto sia negli effetti psicotropi che in quelli farmacologici legati all'utilizzo di Cannabis, agisce come agonista su entrambi i sottotipi recettoriali, intervenendo quindi nella modulazione di diverse funzioni. Molti sono gli studi e le testimonianze legati all'uso di questa pianta nell'alleviare, o addirittura migliorare, i sintomi di diverse patologie quali sclerosi multipla ed emesi associata a chemioterapia. Problema centrale, però, nella discussione sul rendere accessibile dal punto di vista medico l'utilizzo di Cannabis e derivati è la condivisione dei recettori in grado di mediare sia le proprietà terapeutiche che gli effetti psicoattivi collaterali. In questo lavoro è stata descritta la botanica e la chimica di questa pianta di Cannabis sativa e le proprietà farmacologiche dei prodotti derivati, e cioè sia le proprietà con basi consolidate che quelle ancora oggetto di studi, senza tralasciare però la componente tossicologica che, nonostante i progressi, continua a rappresentare un grosso ostacolo alla sua diffusione in terapia.
Cannabis sativa var. indica: una droga o un farmaco?
PORTIS, FRANCESCA
2014/2015
Abstract
Oggetto di studio da ormai diversi decenni, Cannabis sativa L. continua ad essere la protagonista di diversi studi scientifici grazie alla grande varietà di derivati in essa contenuti ed alla molteplicità di attività che questi presentano. Che siano naturali o sintetici, i cannabinoidi agiscono a livello del così detto Sistema Endocannabinoide. Scoperto negli anni '80, questo sistema emerge oggi come un importante modulatore di parecchie funzioni fisiologiche nel sistema nervoso centrale, in quello autonomo, nel network endocrino, nel sistema immunitario, riproduttivo, cardiovascolare e nel tratto gastrointestinale. Ciò è dovuto dall'ampia e disomogenea distribuzione dei recettori cannabinoidi (CB1 e CB2). Il Δ9-THC, principio attivo principale coinvolto sia negli effetti psicotropi che in quelli farmacologici legati all'utilizzo di Cannabis, agisce come agonista su entrambi i sottotipi recettoriali, intervenendo quindi nella modulazione di diverse funzioni. Molti sono gli studi e le testimonianze legati all'uso di questa pianta nell'alleviare, o addirittura migliorare, i sintomi di diverse patologie quali sclerosi multipla ed emesi associata a chemioterapia. Problema centrale, però, nella discussione sul rendere accessibile dal punto di vista medico l'utilizzo di Cannabis e derivati è la condivisione dei recettori in grado di mediare sia le proprietà terapeutiche che gli effetti psicoattivi collaterali. In questo lavoro è stata descritta la botanica e la chimica di questa pianta di Cannabis sativa e le proprietà farmacologiche dei prodotti derivati, e cioè sia le proprietà con basi consolidate che quelle ancora oggetto di studi, senza tralasciare però la componente tossicologica che, nonostante i progressi, continua a rappresentare un grosso ostacolo alla sua diffusione in terapia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/73145