Il Blu Maya è un pigmento sintetico che si ottiene dall'unione di un'argilla (palygorskite e/o sepiolite) con un colorante organico (indaco). Esso è in grado di resiste agli attacchi chimici più drastici (HCl, HNO3, NaOH, a freddo e a caldo) ed è scarsamente soggetto a degrado foto-ossidativo. Questa caratteristica, che ha permesso la conservazione di buona parte delle pitture murali Maya fino ai giorni nostri, ha nel contempo suscitato l'interesse del mondo scientifico. Mentre gran parte della letteratura scientifica è stata incentrata sullo studio del Maya Blue ottenuto dall'interazione tra indaco e palygorskite, pochi sono stati i lavori incentrati sullo studio delle caratteristiche cristallo-chimiche del Maya Blue quando il reticolo ¿ospitante¿ è costituito da sepiolite. Scopo del presente lavoro è stato l'approfondimento degli studi mirati alla determinazione dell'organizzazione strutturale del complesso sepiolite+indaco, individuando ¿ nella fattispecie specifica ¿ i fattori responsabili della stabilizzazione del composto. Per perseguire questo scopo, svariate tecniche spettroscopiche sono state utilizzate in tempi diversi, incrociandone i risultati al fine di trarne le conclusioni più significative.

Caratterizzazione spettroscopica del pigmento Maya Blue

INSALATA, MONICA
2008/2009

Abstract

Il Blu Maya è un pigmento sintetico che si ottiene dall'unione di un'argilla (palygorskite e/o sepiolite) con un colorante organico (indaco). Esso è in grado di resiste agli attacchi chimici più drastici (HCl, HNO3, NaOH, a freddo e a caldo) ed è scarsamente soggetto a degrado foto-ossidativo. Questa caratteristica, che ha permesso la conservazione di buona parte delle pitture murali Maya fino ai giorni nostri, ha nel contempo suscitato l'interesse del mondo scientifico. Mentre gran parte della letteratura scientifica è stata incentrata sullo studio del Maya Blue ottenuto dall'interazione tra indaco e palygorskite, pochi sono stati i lavori incentrati sullo studio delle caratteristiche cristallo-chimiche del Maya Blue quando il reticolo ¿ospitante¿ è costituito da sepiolite. Scopo del presente lavoro è stato l'approfondimento degli studi mirati alla determinazione dell'organizzazione strutturale del complesso sepiolite+indaco, individuando ¿ nella fattispecie specifica ¿ i fattori responsabili della stabilizzazione del composto. Per perseguire questo scopo, svariate tecniche spettroscopiche sono state utilizzate in tempi diversi, incrociandone i risultati al fine di trarne le conclusioni più significative.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/73120