The goal of the present study was to ascertain if a properly trained dog could bring an increase of behaviours indicating a positve mood and willingness to interact, as well as a decrease of negative gauges. The study was carried out in a nursing home for Alzheimer patients, called ¿centro Aurora¿. The sample analysed was made of 9 patients (8 women and a man), between 68 and 85 years old. They all presented different degrees of dementia, anxiety, confusion and speech problems as well as very different dispositions and charachters. Of these 9 patients, 4 received the visits of the dog, 2 received the student and the conductor only, and 3 were observed in asence of interaction with neither the dog nor the students. The observations were conducted between November 2007 and June 2009; the observation sessions were carried out once a week for all the patients. The study was structured in the following manner: 1st period: 5 preliminary sessions, carried out by the student only, to ascertain the conditions of the patients. 2nd period: 10 sessions, carried out by the student and the conductor, to ascetrain the presence of changes in the situation of the patiens visited by the dog, alternating with 10 sessions without the dog (for the sperimental group only). 3rd period: 5 final sessions to verify the manteinance of the benefits achieved, once the visits of the dog were over. The results indicate that for all the 4 patients of the sperimental group, there was a significant increase of positive behaviours (i.e. interaction with other people), a significant reduction of negative behaviours (i.e. stereotyped movements), and a signifiacnt improvement of the general mood (i.e. reduction of anxiety, more smiling face, more open poise). During the sessions without the dog, conducted in the same week as every dog-session, we ascertained that these improvements had a short-term effect that lasted at least 2-3 days. None of the control patients, (those who received the visits of the student and the conductor, as well as those who received no visits at all), showed a change in his situation throughout the observation period. It can be concluded, then, despite the limited number of observed patients, that the measured improvements were due to the interaction with the dog. Other researchers found that the presence of a dog in a nursing home for Alzheimer patients, results in a reduction of the anxiety of the patients, a greater interest for what is happening around them, as well as a stronger effort to create social contacts and to interact with other people. These benefits, however, won't last long, after the dog.sessions are over: about 10 days after the last dog session, all the patients showed again their ¿before-treatment¿ behaviours. This is the reason why the permanent presence of a trained dog inside the nursing home would be extremely useful to improve the welfare of the patients and to support the task of the staff and of the families.
L'obiettivo del presente lavoro era verificare se, a seguito delle visite di un cane educato ad interagire con gli anziani, i malati di Alzheimer potessero manifestare un aumento dei comportamenti indicatori di umore positivo e disponibilità a interagire oltre che una diminuzione degli indicatori negativi. Lo studio è stato condotto presso il Centro Aurora, una struttura che ospita anziani affetti dalla malattia di Alzheimer durante il giorno. Il campione preso in esame era costituito da 9 pazienti (8 donne e 1 uomo), tra i 68 e gli 85 anni di età, che presentavano vari gradi di demenza, ansia, confusione e difficoltà di linguaggio, così come caratteri estremamente differenti. Dei 9 pazienti, 4 hanno ricevuto le visite del cane, 2 soltanto della tesista e della conduttrice e 3 sono stati osservati in assenza di interazione con la tesista e la conduttrice. Le osservazioni sono state effettuate in un periodo compreso tra novembre 2007 e giugno 2009, e le sedute si sono svolte con cadenza settimanale per tutti i pazienti. Lo studio è stato organizzato nel seguente modo: 1° periodo: 5 sedute preliminari, svolte solo dalla tesista, per documentare le condizioni di partenza dei pazienti. 2° periodo: 10 sedute volte a verificare eventuali cambiamenti dovuti alla presenza del cane e al fatto che si fosse effettuata una seduta (gruppo 1= controllo, 2= solo conduttrice, sperimentale= il cane e la conduttrice) intervallate da 10 sedute di controllo (solo per il gruppo sperimentale). 3° periodo: 5 sedute per verificare se le eventuali modifiche del comportamento si mantenessero una volta terminate le visite del cane e della conduttrice. I risultati ottenuti indicano che, per tutti i 4 pazienti del gruppo sperimentale, si sono verificati un significativo aumento dei comportamenti positivi (ad es. le interazioni con gli altri, una significativa riduzione dei comportamenti negativi (ad es. i movimenti stereotipati) ed un significativo miglioramento dell'umore complessivo (ad es. riduzione dell'ansia, viso più sorridente, postura più aperta). Durante le sedute senza il cane, eseguite nella stessa settimana tra due visite del cane, si è potuto verificare che questi miglioramenti avevano un effetto a breve termine che durava almeno due o tre giorni. Nessuno dei pazienti di controllo, sia quelli senza alcun tipo di intervento, sia quelli che interagivano solo con la conduttrice, ha manifestato cambiamenti della propria situazione durante il periodo di osservazione. Si può quindi concludere, nonostante il limitato numero di pazienti seguiti, che il motivo del miglioramento registrato è l'interazione con il cane. E' stato osservato in alcuni altri studi che la presenza di un cane in una struttura ospitante malati di Alzheimer ha come effetto sui pazienti una riduzione dell'ansia, un maggiore interesse nei confronti di quanto accade intorno nonché un maggiore impegno nel creare contatti sociali e nell'interazione con le altre persone. Tali benefici, tuttavia, hanno una durata limitata nel tempo; infatti, dopo circa dieci giorni dal termine delle sedute con il cane, i pazienti sono tornati ad esibire un repertorio comportamentale simile a quello del periodo ¿pre-trattamento¿. Per questo motivo, la presenza stabile di un cane addestrato all'interno della struttura sarebbe estremamente utile per migliorare la condizione di benessere dei pazienti e per facilitare i compiti del personale e dei familiari.
Effetti della Terapia Assistita da Animali sui malati di Alzheimer
MAZZA, VALERIA
2008/2009
Abstract
L'obiettivo del presente lavoro era verificare se, a seguito delle visite di un cane educato ad interagire con gli anziani, i malati di Alzheimer potessero manifestare un aumento dei comportamenti indicatori di umore positivo e disponibilità a interagire oltre che una diminuzione degli indicatori negativi. Lo studio è stato condotto presso il Centro Aurora, una struttura che ospita anziani affetti dalla malattia di Alzheimer durante il giorno. Il campione preso in esame era costituito da 9 pazienti (8 donne e 1 uomo), tra i 68 e gli 85 anni di età, che presentavano vari gradi di demenza, ansia, confusione e difficoltà di linguaggio, così come caratteri estremamente differenti. Dei 9 pazienti, 4 hanno ricevuto le visite del cane, 2 soltanto della tesista e della conduttrice e 3 sono stati osservati in assenza di interazione con la tesista e la conduttrice. Le osservazioni sono state effettuate in un periodo compreso tra novembre 2007 e giugno 2009, e le sedute si sono svolte con cadenza settimanale per tutti i pazienti. Lo studio è stato organizzato nel seguente modo: 1° periodo: 5 sedute preliminari, svolte solo dalla tesista, per documentare le condizioni di partenza dei pazienti. 2° periodo: 10 sedute volte a verificare eventuali cambiamenti dovuti alla presenza del cane e al fatto che si fosse effettuata una seduta (gruppo 1= controllo, 2= solo conduttrice, sperimentale= il cane e la conduttrice) intervallate da 10 sedute di controllo (solo per il gruppo sperimentale). 3° periodo: 5 sedute per verificare se le eventuali modifiche del comportamento si mantenessero una volta terminate le visite del cane e della conduttrice. I risultati ottenuti indicano che, per tutti i 4 pazienti del gruppo sperimentale, si sono verificati un significativo aumento dei comportamenti positivi (ad es. le interazioni con gli altri, una significativa riduzione dei comportamenti negativi (ad es. i movimenti stereotipati) ed un significativo miglioramento dell'umore complessivo (ad es. riduzione dell'ansia, viso più sorridente, postura più aperta). Durante le sedute senza il cane, eseguite nella stessa settimana tra due visite del cane, si è potuto verificare che questi miglioramenti avevano un effetto a breve termine che durava almeno due o tre giorni. Nessuno dei pazienti di controllo, sia quelli senza alcun tipo di intervento, sia quelli che interagivano solo con la conduttrice, ha manifestato cambiamenti della propria situazione durante il periodo di osservazione. Si può quindi concludere, nonostante il limitato numero di pazienti seguiti, che il motivo del miglioramento registrato è l'interazione con il cane. E' stato osservato in alcuni altri studi che la presenza di un cane in una struttura ospitante malati di Alzheimer ha come effetto sui pazienti una riduzione dell'ansia, un maggiore interesse nei confronti di quanto accade intorno nonché un maggiore impegno nel creare contatti sociali e nell'interazione con le altre persone. Tali benefici, tuttavia, hanno una durata limitata nel tempo; infatti, dopo circa dieci giorni dal termine delle sedute con il cane, i pazienti sono tornati ad esibire un repertorio comportamentale simile a quello del periodo ¿pre-trattamento¿. Per questo motivo, la presenza stabile di un cane addestrato all'interno della struttura sarebbe estremamente utile per migliorare la condizione di benessere dei pazienti e per facilitare i compiti del personale e dei familiari.File | Dimensione | Formato | |
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