Introduzione: Il rimodellamento osseo si manifesta lungo tutta la vita, sia per il fisiologico mantenimento dell'omeostasi dell'organismo, sia come fenomeno patologico. Un possibile stimolo al rimodellamento osseo e' l'impianto di una protesi articolare. Se gli studi riguardanti le modificazioni ossee indotte dall'impianto di una protesi d'anca sono numerosi, per la protesi di spalla, invece, i dati risultano scarsi ed incentrati sulla componente articolare della glena. Scopo dello studio: valutare il rimodellamento osseo attorno allo stelo delle protesi di spalla non cementate. Allo scopo sono stati adattati alla spalla indici numerici utilizzati per gli studi sull'anca. Materiali e metodi: è stata condotta un'analisi digitale delle radiografie di 20 pazienti sottoposti ad intervento di artroprotesi di spalla non cementate (endoprotesi, protesi anatomica, protesi inversa) presso la Clinica Ortopedica e Traumatologica dell'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano nel biennio 2009-10. Sui radiogrammi preoperatori sono stati misurati il Flare Index e il Cortical Index; sui post-operatori e sui controlli effettuati a cadenze stabilite (1,2,4,6,12,24 mesi) sono stati valutati il Cortical Index, l'indice di riempimento e la presenza/assenza di radiolucenza. All'ultimo controllo, inoltre, i pazienti sono stati valutati clinicamente tramite il questionario di Constant. I dati sono stati analizzati trasversalmente e longitudinalmente. Risultati: l'analisi trasversale ha evidenziato come il Cortical Index e l'indice di riempimento non varino nel tempo e siano progressivamente maggiori nella zona metadiafisaria rispetto alla diafisaria. I due indici sono inversamente proporzionali tra loro a livello metadiafisario e direttamente proporzionali a livello diafisario. Questi dati dimostrerebbero non esserci rimodellamento attorno allo stelo. Solo in due pazienti sono state individuate, ai 12 mesi, linee di radiolucenza che depongono per un rimodellamento osseo, peraltro non associate a peggioramento dello score clinico di Constant. L'analisi longitudinale, aggiustata in base ad età, sesso, diagnosi, intervento, ha evidenziato che all'aumentare dell'indice di riempimento a livello metadiafisario si ha una diminuizione del Cortical Index (ovvero un aumento dello spessore dell'osso corticale) nella stessa sede; all'aumentare dell'indice di riempimento a livello diafisario si ha un aumento del Cortical Index (ovvero una diminuzione dello spessore dell'osso corticale) a livello metadiafisario. Conclusioni: un processo di rimodellamento osseo attorno agli steli delle protesi di spalla è evidenziabile, analogamente a quanto avviene nelle protesi d'anca ed è riconducibile a due fenomeni: di osteoapposizione, in caso di eccessivo riempimento metadiafisario da parte della protesi, e di riassorbimento, in caso di eccessivo riempimento diafisario. Il primo è una reazione ossea di integrazione, secondaria al fatto che la protesi, sebbene inerte, venga riconosciuta come corpo estraneo. Il secondo è spiegabile in quanto a livello diafisario si scaricano tutte le forze meccaniche agenti sull'osso e quindi, se lo stelo è troppo "incarcerato", si manifesta un riassorbimento con il rischio di mobilizzazione metadiafisaria, in quanto esso sarà meno aderente alla superficie ossea. Questi dati possono orientare il planning preoperatorio e la scelta delle dimensioni dello stelo, in modo da evitare un eccessivo incarceramento e la successiva mobilizzazione della protesi.
IL RIMODELLAMENTO OSSEO NELLE PROTESI DI SPALLA
ARRIGONI, CHIARA
2011/2012
Abstract
Introduzione: Il rimodellamento osseo si manifesta lungo tutta la vita, sia per il fisiologico mantenimento dell'omeostasi dell'organismo, sia come fenomeno patologico. Un possibile stimolo al rimodellamento osseo e' l'impianto di una protesi articolare. Se gli studi riguardanti le modificazioni ossee indotte dall'impianto di una protesi d'anca sono numerosi, per la protesi di spalla, invece, i dati risultano scarsi ed incentrati sulla componente articolare della glena. Scopo dello studio: valutare il rimodellamento osseo attorno allo stelo delle protesi di spalla non cementate. Allo scopo sono stati adattati alla spalla indici numerici utilizzati per gli studi sull'anca. Materiali e metodi: è stata condotta un'analisi digitale delle radiografie di 20 pazienti sottoposti ad intervento di artroprotesi di spalla non cementate (endoprotesi, protesi anatomica, protesi inversa) presso la Clinica Ortopedica e Traumatologica dell'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano nel biennio 2009-10. Sui radiogrammi preoperatori sono stati misurati il Flare Index e il Cortical Index; sui post-operatori e sui controlli effettuati a cadenze stabilite (1,2,4,6,12,24 mesi) sono stati valutati il Cortical Index, l'indice di riempimento e la presenza/assenza di radiolucenza. All'ultimo controllo, inoltre, i pazienti sono stati valutati clinicamente tramite il questionario di Constant. I dati sono stati analizzati trasversalmente e longitudinalmente. Risultati: l'analisi trasversale ha evidenziato come il Cortical Index e l'indice di riempimento non varino nel tempo e siano progressivamente maggiori nella zona metadiafisaria rispetto alla diafisaria. I due indici sono inversamente proporzionali tra loro a livello metadiafisario e direttamente proporzionali a livello diafisario. Questi dati dimostrerebbero non esserci rimodellamento attorno allo stelo. Solo in due pazienti sono state individuate, ai 12 mesi, linee di radiolucenza che depongono per un rimodellamento osseo, peraltro non associate a peggioramento dello score clinico di Constant. L'analisi longitudinale, aggiustata in base ad età, sesso, diagnosi, intervento, ha evidenziato che all'aumentare dell'indice di riempimento a livello metadiafisario si ha una diminuizione del Cortical Index (ovvero un aumento dello spessore dell'osso corticale) nella stessa sede; all'aumentare dell'indice di riempimento a livello diafisario si ha un aumento del Cortical Index (ovvero una diminuzione dello spessore dell'osso corticale) a livello metadiafisario. Conclusioni: un processo di rimodellamento osseo attorno agli steli delle protesi di spalla è evidenziabile, analogamente a quanto avviene nelle protesi d'anca ed è riconducibile a due fenomeni: di osteoapposizione, in caso di eccessivo riempimento metadiafisario da parte della protesi, e di riassorbimento, in caso di eccessivo riempimento diafisario. Il primo è una reazione ossea di integrazione, secondaria al fatto che la protesi, sebbene inerte, venga riconosciuta come corpo estraneo. Il secondo è spiegabile in quanto a livello diafisario si scaricano tutte le forze meccaniche agenti sull'osso e quindi, se lo stelo è troppo "incarcerato", si manifesta un riassorbimento con il rischio di mobilizzazione metadiafisaria, in quanto esso sarà meno aderente alla superficie ossea. Questi dati possono orientare il planning preoperatorio e la scelta delle dimensioni dello stelo, in modo da evitare un eccessivo incarceramento e la successiva mobilizzazione della protesi.File | Dimensione | Formato | |
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