I farmaci anticoagulanti ed i rischi legati all'associazione di farmaci, alimenti ed integratori alimentari

Coagulation is a mechanism that our body puts into action in order to protect ourselves : when , accidentally , we provide a wound the blood stops flowing thanks to the action of coagulation factors and platelets, leading to the formation of a " cap " , the so-called thrombus . In my thesis I explained in detail the mechanism of coagulation and I listed the various factors involved . The stages of clotting can be defined with a five-stage model , which provides for endothelial damage , primary hemostasis , secondary hemostasis , the clot retraction and fibrinolysis .You can use anticoagulants in order to change the clotting ability of blood , reducing the risk of thrombus formation in patients who , for their disease , they run this risk . Anticoagulants may be divided according to their mechanism of action into two categories : direct and indirect anticoagulants . Direct anticoagulants inhibit the action of coagulation factors present in the circulation ; founder of this class is : heparin , intended for parenteral administration , intravenous or subcutaneous . Indirect anticoagulants act upstream counteracting the activation of vitamin K, which is involved in the synthesis of some of the coagulation factors , by inhibiting its production . The main belong to the category of dicumarinici , within which the active ingredient most used is warfarin .Indirect anticoagulants are intended for oral administration , and given their mechanism of action have effect only after an interval of some days (equal to the time required for the degradation of the factors already in circulation at the time of first administration ) . Generally we resort to parenteral therapy with direct anticoagulants when the risk thrombo - embolic is acute and therapy with indirect anticoagulants when the risk is chronic . In addition to these there is a new category : the new oral anticoagulants ( NAO ) . This new class of drugs acts , depending on the molecule , of a single specific blood coagulation factor , increasing not only the effectiveness but also the predictability of action .During his time doing training I was very impressed by the amount of people who are being treated with anticoagulants , the possible interactions and controls , in which the same people , are undergoing . I so wanted to dwell on the interaction , not only with the main drugs prescribed or advice , but Also the interaction with supplements and especially on actual knowledge on the part of patients by asking an anonymous questionnaire That I created .In conclusion , together with Professor Cena , once authorized by the owner of the pharmacy where I place the questionnaire , we suggested the possibility of issuing an explanatory leaflet to give some advice on medicines , food supplements and not to be used during anticoagulant therapy. From my analysis, I found that the majority of patients on anticoagulant therapy to which the questionnaire was placed are over 70-75 years, and of these, 56% (27) were male and the remaining 43% ( 21) are women. 71% (34) of patients receiving coumarin takes a medication, 27% (13) takes on a new oral anticoagulant medication, and only 2% (1) takes on heparin. 31% (15) of patients who received the questionnaire has taken during anticoagulant therapy at least one integrator. Of these, the most part, under the advice of acquaintances, then without specialized supervision. From the data obtained show, furthermore, that almost all of the patients in the coumarin therapy is aware of the different interactions with foods that contain vitamin K. In conclusion, together with Professor Dinner, once authorized by the owner of the pharmacy where I place the questionnaire, we suggested the possibility of issuing an explanatory leaflet to give some advice on medicines, food supplements and not to be used during anticoagulant therapy

La coagulazione è un meccanismo che il nostro organismo mette in atto al fine di proteggerci: quando, accidentalmente, ci procuriamo una ferita il sangue smette di fuoriuscire grazie all'azione dei fattori della coagulazione e delle piastrine che portano alla formazione di un ¿tappo¿, il cosiddetto trombo. Nella mia tesi ho spiegato in dettaglio il meccanismo della coagulazione e ho elencato i vari fattori coinvolti. Le tappe della coagulazione possono essere definite con un modello in cinque fasi, che prevede danno endoteliale, emostasi primaria, emostasi secondaria, la retrazione del coagulo e fibrinolisi. È possibile utilizzare anticoagulanti al fine di cambiare la capacità di coagulazione del sangue, riducendo il rischio di formazione di trombi in pazienti che, per la loro malattia, corrono questo rischio. Gli anticoagulanti possono essere suddivisi a seconda del loro meccanismo d'azione in due categorie: anticoagulanti diretti ed indiretti. Gli anticoagulanti diretti inibiscono l'azione dei fattori della coagulazione presenti in circolo; capostipite di questa classe è: l'eparina, destinata esclusivamente alla somministrazione parenterale, endovenosa o sottocutanea. Gli anticoagulanti indiretti agiscono a monte contrastando l'attivazione della vitamina K, che è coinvolta nella sintesi di alcuni dei fattori della coagulazione, inibendone la produzione. I principali appartengono alla categoria dei dicumarinici, all'interno della quale il principio attivo più utilizzato è il warfarin.Gli anticoagulanti indiretti sono destinati alla somministrazione per via orale, e dato il loro meccanismo di azione hanno effetto solo dopo un intervallo di alcuni giorni.In aggiunta a questi troviamo una nuova categoria: i nuovi anticoagulanti orali (NAO).Questa nuova classe di farmaci agisce, a seconda della molecola, su un solo specifico fattore emocoagulativo, aumentando non solo l'efficacia ma anche la prevedibilità d'azione.Durante il periodo trascorso facendo tirocinio sono rimasta molto colpita dalla quantità di persone che sono in terapia con gli anticoagulanti, le possibili interazioni e i controlli, a cui le stesse persone, si sottopongono. Ho voluto cosi soffermi sulle interazioni, non solo con i principali medicinali prescritti o di consiglio, ma anche sulle interazione con gli integratori e soprattutto sulle effettive conoscenze da parte dei pazienti ponendogli un questionario anonimo da me creato.Dalla mia analisi ho riscontrato che la maggior parte dei pazienti in terapia anticoagulante a cui è stato posto il questionario ha un'età superiore ai 70 ¿ 75 anni e di questi il 56% (27) è rappresentato da uomini ed il restante 43% (21) da donne. Il 71% (34) dei pazienti in terapia assume un farmaco cumarinico, il 27% (13) assume un nuovo farmaco anticoagulante orale e solo il 2% (1) assume eparina. Il 31% (15) dei pazienti sottoposti a questionario ha assunto durante la terapia anticoagulante almeno un integratore. Di questi, la maggior parte, sotto consiglio di conoscenti, quindi senza supervisione specializzata. Dai dati ottenuti emerge, inoltre, che la quasi totalità dei pazienti in terapia cumarinica è a conoscenza delle diverse interazioni con gli alimenti che contengono vitamina K. In conclusione, insieme alla Professoressa Cena, una volta autorizzata dal titolare della farmacia in cui ho posto il questionario, abbiamoi potizzato la possibilità di rilasciare un volantino illustrativo per dare alcuni consigli.