I cambiamenti climatici hanno influenzato la vita sulla Terra fin dalla preistoria e tutt'oggi condizionano fortemente non solo le attività dell'uomo, ma anche la sua salute. In letteratura sono molteplici gli studi che si occupano di come i mutamenti climatici siano capaci di modificare il settore primario, ovvero l'agricoltura e l'allevamento; in particolare è nota l'influenza sulla loro diffusione e sullo stato di salute sia delle piante che degli animali colpiti da microrganismi patogeni. L'obbiettivo di questa tesi è dimostrare l'influenza dei cambiamenti climatici sulla salute dell'uomo, con particolare attenzione all'evoluzione epidemiologica, sia per quanto concerne la diffusione di patologie infettive che l'aggravamento di quelle cronico-degenerative. Con questo lavoro di tesi si vuole altresì mettere in evidenza la figura del farmacista quale punto di riferimento nella rilevazione di cambiamenti epidemiologici a seguito delle variazioni climatiche, essendo la farmacia un presidio sanitario di notevole importanza per i cittadini e per la sanità pubblica. Per verificare l'ipotesi proposta, sono state esaminate ricerche epidemiologiche condotte su alcune malattie infettive non comuni alle nostre latitudini per riscontrare fattori di contagio e correlazioni con il clima. Dall'analisi di malaria e chikungunya è emerso che il vettore responsabile della trasmissione, una zanzara del genere anofele, ha trovato condizioni ambientali ottimali per la sopravvivenza e per la riproduzione in zone geografiche caratterizzate da un aumento di temperatura in cui prima non avrebbe potuto sopravvivere. Per quanto riguarda invece la stagionalità e l'incidenza di trasmissione di Norovirus, leptospirosi, leishmaniosi e dengue, è emerso un legame con l'aumento dell' umidità atmosferica e l'incremento di precipitazioni. Altrettanto interessante è stata la previsione dell'andamento di alcune patologie cronico-degenerative, quali asma, allergie, osteoartrite e patologie cardiovascolari, in relazione ai cambiamenti climatici. Le informazioni raccolte dalla letteratura e le evidenze di episodi clinici, come quello di chikungunya verificatosi in Italia, precisamente in Emilia Romagna, nell'estate del 2007, dimostrano che i mutamenti nel clima influiscono sull'epidemiologia delle malattie infettive e sull'evoluzione di quelle croniche. In un futuro prossimo sarà necessario istruire il personale medico ed i farmacisti al riconoscimento precoce delle malattie infettive definite esotiche, sempre più presenti alle nostre latitudini, in seguito alle variazioni ambientali; è evidente che la conoscenza del legame tra i mutamenti climatici e le malattie sia fondamentale nella formazione di personale sanitario preparato a fronteggiare malattie atipiche.

CAMBIAMENTI CLIMATICI ED EVOLUZIONI EPIDEMIOLOGICHE

PETROSELLI, PAOLA
2010/2011

Abstract

I cambiamenti climatici hanno influenzato la vita sulla Terra fin dalla preistoria e tutt'oggi condizionano fortemente non solo le attività dell'uomo, ma anche la sua salute. In letteratura sono molteplici gli studi che si occupano di come i mutamenti climatici siano capaci di modificare il settore primario, ovvero l'agricoltura e l'allevamento; in particolare è nota l'influenza sulla loro diffusione e sullo stato di salute sia delle piante che degli animali colpiti da microrganismi patogeni. L'obbiettivo di questa tesi è dimostrare l'influenza dei cambiamenti climatici sulla salute dell'uomo, con particolare attenzione all'evoluzione epidemiologica, sia per quanto concerne la diffusione di patologie infettive che l'aggravamento di quelle cronico-degenerative. Con questo lavoro di tesi si vuole altresì mettere in evidenza la figura del farmacista quale punto di riferimento nella rilevazione di cambiamenti epidemiologici a seguito delle variazioni climatiche, essendo la farmacia un presidio sanitario di notevole importanza per i cittadini e per la sanità pubblica. Per verificare l'ipotesi proposta, sono state esaminate ricerche epidemiologiche condotte su alcune malattie infettive non comuni alle nostre latitudini per riscontrare fattori di contagio e correlazioni con il clima. Dall'analisi di malaria e chikungunya è emerso che il vettore responsabile della trasmissione, una zanzara del genere anofele, ha trovato condizioni ambientali ottimali per la sopravvivenza e per la riproduzione in zone geografiche caratterizzate da un aumento di temperatura in cui prima non avrebbe potuto sopravvivere. Per quanto riguarda invece la stagionalità e l'incidenza di trasmissione di Norovirus, leptospirosi, leishmaniosi e dengue, è emerso un legame con l'aumento dell' umidità atmosferica e l'incremento di precipitazioni. Altrettanto interessante è stata la previsione dell'andamento di alcune patologie cronico-degenerative, quali asma, allergie, osteoartrite e patologie cardiovascolari, in relazione ai cambiamenti climatici. Le informazioni raccolte dalla letteratura e le evidenze di episodi clinici, come quello di chikungunya verificatosi in Italia, precisamente in Emilia Romagna, nell'estate del 2007, dimostrano che i mutamenti nel clima influiscono sull'epidemiologia delle malattie infettive e sull'evoluzione di quelle croniche. In un futuro prossimo sarà necessario istruire il personale medico ed i farmacisti al riconoscimento precoce delle malattie infettive definite esotiche, sempre più presenti alle nostre latitudini, in seguito alle variazioni ambientali; è evidente che la conoscenza del legame tra i mutamenti climatici e le malattie sia fondamentale nella formazione di personale sanitario preparato a fronteggiare malattie atipiche.
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