Oggetto della tesi è un'analisi comparativa dei casi giuridici del libro della Genesi, parte iniziale dell'Antico Testamento, e il monumentale lavoro di riscrittura ed ampliazione effettuato dallo scrittore Thomas Mann nella sua tetralogia di romanzi a sfondo biblico Giuseppe e i suoi fratelli. L'autore, premio Nobel nel 1929, ha svolto uno studio assai approfondito su tradizioni culturali, usi giuridici e costumi sociali del mondo ebraico della Torah, arrivando, dopo una gestazione preliminare lunga otto anni, a pubblicare tra il 1933 e il 1943 i quattro titoli che compongono il ciclo: Le Storie di Giacobbe, Il giovane Giuseppe, Giuseppe in Egitto e Giuseppe il Nutritore. Pur legati tra loro da una forte continuità imperniata sulla figura centrale di Giuseppe, figlio di Giacobbe e Rachele, i romanzi rappresentano ciascuno un diverso capitolo di studio sulle tematiche bibliche. Si è scelto di privilegiare il primo scritto, Le Storie di Giacobbe, poiché in esso si riscontrano la maggior quantità di spunti giudici e di vicende di carattere legale. Ciò che questo studio vuole dimostrare è l'importanza del lavoro svolto da Thomas Mann nell'approfondire e sviscerare le affascinanti tematiche giuridico-morali della Bibbia. Meglio di chiunque altro l'autore aveva compreso le peculiarità distintive della riflessione legale dell'Antico Testamento rispetto ad altre fonti del diritto vicino-orientale, da cui pur la Bibbia va ad estrarre dei modelli, di cui in parte si appropria, ma da cui si differenzia in maniera assolutamente personale per maggior valore etico, considerazione dei diritti umani e volontà di stabilirsi quale insegnamento sociale per la comunità. Tali finalità, come si avrà modo di vedere in corso d'opera, derivano dalla profonda identificazione tra legge e religione operata dal pensiero ebraico, e si pongono quale un momento inedito per il diritto del Vicino-Oriente, esprimendo ancora oggi significativi motivi di meditazione. Questa tesi esamina le caratteristiche distintive del diritto dell'Antico Testamento avvalendosi dell'esegesi effettuata da Thomas Mann nella sua tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli. L'obiettivo principale che si considera raggiunto è di mostrare la preminenza data dalla legge ebraica antica ai valori etici ed umani. È questo il più marcato parametro di differenziazione atto a rendere le norme della Bibbia indipendenti dalle altre fonti giuridiche vicino-orientali. I romanzi dello scrittore tedesco hanno rappresentato un efficace strumento per soffermarsi più approfonditamente sul messaggio di compattamento sociale e miglioramento della morale comunitaria del diritto ebraico antico. Pertanto, pur mostrando le influenze del pensiero giuridico biblico ricavate dal patrimonio culturale babilonese, ittita e assiro, si ritiene la legge ebraica un sistema autonomo in cui rintracciare spunti di riflessione quantomai originali e significativi. Ancor di più, è apprezzabile al di là del tempo la volontà generale di inserire nelle previsioni legali un messaggio comportamentale basato su principi di fratellanza, reciproco aiuto e ricerca dell'equilibrio sociale.

Il diritto dell'Antico Testamento nell'opera di Thomas Mann

SIMINI, RICCARDO
2015/2016

Abstract

Oggetto della tesi è un'analisi comparativa dei casi giuridici del libro della Genesi, parte iniziale dell'Antico Testamento, e il monumentale lavoro di riscrittura ed ampliazione effettuato dallo scrittore Thomas Mann nella sua tetralogia di romanzi a sfondo biblico Giuseppe e i suoi fratelli. L'autore, premio Nobel nel 1929, ha svolto uno studio assai approfondito su tradizioni culturali, usi giuridici e costumi sociali del mondo ebraico della Torah, arrivando, dopo una gestazione preliminare lunga otto anni, a pubblicare tra il 1933 e il 1943 i quattro titoli che compongono il ciclo: Le Storie di Giacobbe, Il giovane Giuseppe, Giuseppe in Egitto e Giuseppe il Nutritore. Pur legati tra loro da una forte continuità imperniata sulla figura centrale di Giuseppe, figlio di Giacobbe e Rachele, i romanzi rappresentano ciascuno un diverso capitolo di studio sulle tematiche bibliche. Si è scelto di privilegiare il primo scritto, Le Storie di Giacobbe, poiché in esso si riscontrano la maggior quantità di spunti giudici e di vicende di carattere legale. Ciò che questo studio vuole dimostrare è l'importanza del lavoro svolto da Thomas Mann nell'approfondire e sviscerare le affascinanti tematiche giuridico-morali della Bibbia. Meglio di chiunque altro l'autore aveva compreso le peculiarità distintive della riflessione legale dell'Antico Testamento rispetto ad altre fonti del diritto vicino-orientale, da cui pur la Bibbia va ad estrarre dei modelli, di cui in parte si appropria, ma da cui si differenzia in maniera assolutamente personale per maggior valore etico, considerazione dei diritti umani e volontà di stabilirsi quale insegnamento sociale per la comunità. Tali finalità, come si avrà modo di vedere in corso d'opera, derivano dalla profonda identificazione tra legge e religione operata dal pensiero ebraico, e si pongono quale un momento inedito per il diritto del Vicino-Oriente, esprimendo ancora oggi significativi motivi di meditazione. Questa tesi esamina le caratteristiche distintive del diritto dell'Antico Testamento avvalendosi dell'esegesi effettuata da Thomas Mann nella sua tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli. L'obiettivo principale che si considera raggiunto è di mostrare la preminenza data dalla legge ebraica antica ai valori etici ed umani. È questo il più marcato parametro di differenziazione atto a rendere le norme della Bibbia indipendenti dalle altre fonti giuridiche vicino-orientali. I romanzi dello scrittore tedesco hanno rappresentato un efficace strumento per soffermarsi più approfonditamente sul messaggio di compattamento sociale e miglioramento della morale comunitaria del diritto ebraico antico. Pertanto, pur mostrando le influenze del pensiero giuridico biblico ricavate dal patrimonio culturale babilonese, ittita e assiro, si ritiene la legge ebraica un sistema autonomo in cui rintracciare spunti di riflessione quantomai originali e significativi. Ancor di più, è apprezzabile al di là del tempo la volontà generale di inserire nelle previsioni legali un messaggio comportamentale basato su principi di fratellanza, reciproco aiuto e ricerca dell'equilibrio sociale.
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