Il delitto di contraffazione dei segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali

The thesis takes as the main object of its precise legal institutions study that nowadays prove crucial: the distinctive signs of industrial products and intellectual property. It is a very general classification, and not for nothing, the elaborate deals, primarily, of the figure of the brand, which is the first recipient of the attention of the Italian and European legislators. Usually the study of the brand requires a civil law approach to the subject, this essay is aware of it, and uses it as a point of fundamental support to develop the study itself but, this time, from the criminal law point of view. The intention is to maintain that certain parallelism between the branches of law, that the exposure is not affected by the lack of scientific and precision that always hangs over extending issues straddling sectors different from each other. The Italian legal system has developed a small criminal cases in order to protect their own system of what is understood as the public trust. The latter proved to be difficult to understand, is a concept that does not lend itself well to a clear definition. His fleeting contours they were the inspiration that has tried to capture in this work, to understand what the legal asset to which the rules on counterfeiting (special economic interests, general or both are direct) as the historical development, the need of this object, the possibility of a new perhaps more coherent criminal justice system. The industrial law has developed over time, it has also included the figures of the company and the sign. Perhaps the criminal law could do the same. Art. 473 c.p. is the most important figure to understand what are the relevant conduct which fall within the alteration and counterfeiting. They explain what are the relationships between the criminal cases that interest us here, also allows us to understand what role they assume in the discipline of industrial products, but also patents and industrial designs. These are all things that the law officially recognizes, helping to also include relations with the copyright, putting, then, the key points about the nature of the danger of counterfeiting offenses. The intent is an element that comes into play precisely the subject of an active subject, which puts in place behaviors occurred in the awareness of a trademark registration (this is an unfailing). Registration and confusion are central elements in the speech made. They are not to be understood in itself as immutable, but vary depending on the individual cases: the registration is not always possible, the confusion comes always different, forgery can be harmless, various protection as their functions vary are recognized in chief the trademark. First, the quality function disappears in the classic counterfeiting, but returns to the protection that art. 517 c.p. prepares in favor of always cited Made in Italy. In conclusion, it clarifies what the competition between crimes, what the new frame prescribed by law (l. 99/2009 is a point of reference), and what is the Community trademark that can be originated, perhaps, of a european criminal law more suitable to meet today's technological innovations had in the business.

La tesi prende come oggetto principale del suo studio precisi istituti giuridici che al giorno d'oggi si rivelano di fondamentale importanza: i segni distintivi dei prodotti industriali e delle opere dell'ingegno. Essa è una classificazione molto generale, e non per niente, l'elaborato si occupa, principalmente, della figura del marchio, il quale è il primo destinatario dell'attenzione del legislatore italiano ed europeo. Solitamente lo studio del marchio richiede un approccio civilistico della materia, questo elaborato scritto ne è consapevole, e lo utilizza come punto di appoggio fondamentale per sviluppare lo stesso studio ma, questa volta, dal punto di vista del diritto penale. L'intenzione è di mantenere quel certo parallelismo tra le branche del diritto, affinché l'esposizione non sia affetta da quella carenza di scientificità e precisione che sempre incombe sulle tematiche sviluppantesi a cavallo di settori tra loro diversi. L'ordinamento italiano ha predisposto un piccolo sistema di fattispecie penali proprio a tutela di quella che è intesa come la fede pubblica. Quest'ultima si è rivelata di difficile comprensione, è un concetto che non si presta bene a una chiara definizione. I suoi contorni labili sono stati lo spunto, che si è cercato di cogliere in questo lavoro, per capire quale sia il bene giuridico cui sono dirette le norme sulla falsificazione (interessi economici particolari, generali o entrambi), quale lo sviluppo storico, la necessità di un tale bene, la possibilità di un nuovo sistema penale forse più coerente. Il diritto industriale si è sviluppato con il tempo, ha incluso anche le figure della ditta e dell'insegna. Forse potrebbe fare lo stesso il diritto penale. L'art. 473 c.p. è la figura più importante per capire quali sono le condotte rilevanti che rientrano nella contraffazione e nell'alterazione. Esse chiariscono quali sono i rapporti tra le fattispecie penali che qui interessano, inoltre permette di capire che ruolo assumono nella disciplina i prodotti industriali, ma anche i brevetti e i modelli industriali. Sono tutte cose che la legislazione riconosce ufficialmente, aiutando a comprendere anche i rapporti con il diritto d'autore, ponendo, poi, dei punti fermi riguardo la natura di pericolo dei reati di contraffazione. Il dolo è elemento che entra in gioco proprio in tema di soggetto attivo, il quale mette in atto comportamenti nella consapevolezza di una avvenuta registrazione del marchio (ciò è presupposto indefettibile). Registrazione e confondibilità sono elementi centrali nel discorso fatto. Essi non sono da intendere in sé come immutabili, ma variano a seconda dei singoli casi: la registrazione non è sempre possibile, la confondibilità si presenta sempre diversa, le falsificazioni possono essere innocue, la tutela varia come variano le funzioni che sono riconosciute in capo al segno distintivo. In primis, la funzione di qualità scompare nella classica contraffazione, ma ritorna nella protezione che l'art. 517 c.p. predispone a favore del sempre citato Made in Italy. In conclusione si chiarisce quale sia il concorso tra reati, quale sia la nuova cornice edittale (la l. 99/2009 è un punto di riferimento), e quale sia il marchio comunitario che possa essere origine, forse, di un diritto penale europeo più consono a rispondere alle odierne innovazioni tecnologiche avute nel commercio.