Si intensificano oggigiorno gli episodi di irruzione e violenza di malintenzionati nelle proprietà di cittadini, i quali, nel timore di esserne vittime, si vedono costretti a difendersi con l'uso delle armi, pur nella consapevolezza di rischiare di trovarsi coinvolti in procedimenti giudiziari nel ruolo di imputati. Questo elaborato è teso a dimostrare che si può avere la libertà solo quando venga affermato il primato dell'individuo, della persona rispetto allo Stato. La domanda principale, a fondamento della presente ricerca, è la compatibilità della corrente filosofica dell'idealismo tedesco, e dei modelli sociali e giuridici che ne sono derivati, con l'ordine naturale dell'Uomo. La risposta che ne consegue è differenziata. Secondo il pensiero hegeliano gli Stati sono i grandi protagonisti della storia universale, e gli individui avrebbero una sola missione, ovvero quella di identificarsi con il destino dello Stato al quale appartengono . In ossequio a questo schema logico in tutti i sistemi collettivisti e totalitari la popolazione civile viene sistematicamente disarmata, impedendole la difesa diretta della propria vita e della sua estensione, la proprietà privata, che viene demandata agli organi strumentali legittimati ¿all'esercizio del monopolio della violenza¿. L'individuo, in altri termini, viene privato dell'esercizio del diritto di difesa in forma diretta, essendo questo devoluto in forza del patto sociale primariamente allo Stato, e gli viene riconosciuta una eventuale facoltà residuale di intervento solo in casi del tutto eccezionali e sussidiari. Sotto un profilo metodologico la nostra ricerca ha il suo incipit nell'analisi dei diritti individuali confrontati con i diritti sociali in uno Stato che presenta un intervento sussidiario statale minimo, ovvero gli Stati uniti d'America. L'excursus procederà poi con una analisi dei diritti individuali confrontati con i diritti sociali in Italia, dove l'intervento sussidiario statale si può identificare come forte.

I modelli di tutela costituzionale del diritto alla difesa legittima della vita e della proprietà privata

BERRINO, EDOARDO
2015/2016

Abstract

Si intensificano oggigiorno gli episodi di irruzione e violenza di malintenzionati nelle proprietà di cittadini, i quali, nel timore di esserne vittime, si vedono costretti a difendersi con l'uso delle armi, pur nella consapevolezza di rischiare di trovarsi coinvolti in procedimenti giudiziari nel ruolo di imputati. Questo elaborato è teso a dimostrare che si può avere la libertà solo quando venga affermato il primato dell'individuo, della persona rispetto allo Stato. La domanda principale, a fondamento della presente ricerca, è la compatibilità della corrente filosofica dell'idealismo tedesco, e dei modelli sociali e giuridici che ne sono derivati, con l'ordine naturale dell'Uomo. La risposta che ne consegue è differenziata. Secondo il pensiero hegeliano gli Stati sono i grandi protagonisti della storia universale, e gli individui avrebbero una sola missione, ovvero quella di identificarsi con il destino dello Stato al quale appartengono . In ossequio a questo schema logico in tutti i sistemi collettivisti e totalitari la popolazione civile viene sistematicamente disarmata, impedendole la difesa diretta della propria vita e della sua estensione, la proprietà privata, che viene demandata agli organi strumentali legittimati ¿all'esercizio del monopolio della violenza¿. L'individuo, in altri termini, viene privato dell'esercizio del diritto di difesa in forma diretta, essendo questo devoluto in forza del patto sociale primariamente allo Stato, e gli viene riconosciuta una eventuale facoltà residuale di intervento solo in casi del tutto eccezionali e sussidiari. Sotto un profilo metodologico la nostra ricerca ha il suo incipit nell'analisi dei diritti individuali confrontati con i diritti sociali in uno Stato che presenta un intervento sussidiario statale minimo, ovvero gli Stati uniti d'America. L'excursus procederà poi con una analisi dei diritti individuali confrontati con i diritti sociali in Italia, dove l'intervento sussidiario statale si può identificare come forte.
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