L'oggetto di questo elaborato è l'ultimo periodo della ricerca artistica di Piero Gilardi, relativo al lasso temporale che dalla metà degli anni Ottanta arriva ai giorni nostri. Inizialmente, con i Tappeti-Natura, pensati come prodotti seriali, l'artista cerca di utilizzare forme e materiali caratteristici della cultura artistica Pop degli anni Sessanta, poi piega la sua esperienza dapprima verso forme di impegno militante politico e sociale, poi verso un utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e digitali. Le sue esperienze si collegano ad un concetto di intelligenza collettiva che sicuramente affonda nell'idea di ¿arte partecipata¿ dell'arte povera, secondo la quale l'arte deve entrare nella vita. La sua opera non si ferma su una scrittura costituita dagli effetti estetici definitivamente celebrati, bensì muta continuamente da un confronto con la contemporaneità, che si traduce in installazioni interattive dense di impegno etico, morale ed ecologista; potremmo definire la sua arte, utilizzando un termine informatico, interfaccia tra il reale e il virtuale. Partendo da Ixiana, laboratorio artistico-tecnologico mai realizzato, se non in parte, pensato per permettere la sperimentazione delle sequenze e delle innovazioni digitali mediante un coinvolgimento dell'immaginazione e della sensorialità, si arriva poi fino alle ultime opere interattive realizzate per il Parco d'Arte Vivente di Torino, di cui egli è attualmente Direttore artistico.

PIERO GILARDI. ULTIME ESPERIENZE ARTISTICHE

VERNERO, LAURA
2009/2010

Abstract

L'oggetto di questo elaborato è l'ultimo periodo della ricerca artistica di Piero Gilardi, relativo al lasso temporale che dalla metà degli anni Ottanta arriva ai giorni nostri. Inizialmente, con i Tappeti-Natura, pensati come prodotti seriali, l'artista cerca di utilizzare forme e materiali caratteristici della cultura artistica Pop degli anni Sessanta, poi piega la sua esperienza dapprima verso forme di impegno militante politico e sociale, poi verso un utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e digitali. Le sue esperienze si collegano ad un concetto di intelligenza collettiva che sicuramente affonda nell'idea di ¿arte partecipata¿ dell'arte povera, secondo la quale l'arte deve entrare nella vita. La sua opera non si ferma su una scrittura costituita dagli effetti estetici definitivamente celebrati, bensì muta continuamente da un confronto con la contemporaneità, che si traduce in installazioni interattive dense di impegno etico, morale ed ecologista; potremmo definire la sua arte, utilizzando un termine informatico, interfaccia tra il reale e il virtuale. Partendo da Ixiana, laboratorio artistico-tecnologico mai realizzato, se non in parte, pensato per permettere la sperimentazione delle sequenze e delle innovazioni digitali mediante un coinvolgimento dell'immaginazione e della sensorialità, si arriva poi fino alle ultime opere interattive realizzate per il Parco d'Arte Vivente di Torino, di cui egli è attualmente Direttore artistico.
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