La presente Tesi di Laurea si inserisce nelle attività di ricerca e studio del Progetto CE.R.MA. ¿ Centro per la Ricerca sui Materiali Pittorici ¿ ¿Costruzione di una banca dati comparativa tra materiali moderni e antichi nel restauro dei dipinti¿, in fase di attuazione presso la Fondazione Centro Conservazione e Restauro ¿La Venaria Reale¿. Il progetto prevede, tra le altre cose, l'organizzazione di una banca dati comparativa tra i materiali moderni reperibili in commercio e i materiali storici originali e di restauro. Il primo dei materiali preso in considerazione è il pigmento. In questa prima fase si è concentrata l'attenzione sui pigmenti blu. Ognuno di questi pigmenti verrà studiato puro in polvere ed in miscela con leganti. Il mio contributo al progetto, presentato in questa Tesi di Laurea, è consistito nell'analisi spettrofotometrica di 43 pigmenti blu puri e delle stesure, finora realizzate, preparate con 6 di questi pigmenti e tre leganti, nonché con gli stessi leganti e l'aggiunta di biacca al 50%. Il lavoro viene introdotto da una parte teorica in materia di fotometria e colorimetria. Segue una seconda fase, tecnica, in cui lo strumento a disposizione, un colorimetro CM- 700d Konica Minolta con passo di misura 10 nm, viene settato e tarato utilizzando come campioni di riferimento una tavolozza da 24 colori GretagMacbeth ColorChecker Color Rendition Chart ed i dati ottenuti con uno spettrofotometro a doppio fascio L-900 Pelkin Elmer con passo di misura 1 nm: dalla verifiche da me condotte emerge un'ottima linearità di risposta dello strumento ed una buona affidabilità dei risultati. Si elabora quindi un metodo di misura che ben risponda alla specificità del caso: illuminante e geometria ottica D65/10°, area di misura 8 mm (MAV) e condizione di misura SCE; si effettua una misura tripla con media automatica; non si utilizzano sistemi di protezione dello strumento dalle polveri di pigmento (es. vetrini) in quanto ¿ si osserva ¿ ne inficerebbero la risposta spettrale. La caratterizzazione spettrofotometrica dei pigmenti puri permette di individuare caratteristiche peculiari nella forma degli andamenti spettrali, e di affermare che la tecnica, pur non essendo univocamente sufficiente nell'indagine conoscitiva del pigmento, risulta esserne quantomeno ausiliare. La caratterizzazione delle stesure con solo legante evidenzia come l'introduzione di colla o uovo non modifichi in maniera sostanziale lo spettro dei pigmenti e quindi la loro identificazione, mentre l'introduzione di olio di lino cotto tenda nella maggioranza dei casi ad annullare la riflessione nel vicino infrarosso ed, in generale, ad appiattire la curva lungo tutto lo spettro visibile. L'aggiunta di biacca ripristina le caratteristiche della curva del pigmento puro, ristabilendo un buon grado di discriminabilità fra i pigmenti. Si osserva che l'introduzione del 50% di biacca nelle stesure di pigmenti blu non pregiudica il loro riconoscimento, ma che ognuno degli elementi aggiuntivi può far variare la distribuzione dei massimi e minimi di riflettanza nelle curve spettrali dei pigmenti. Si rimanda ad analisi future per valutare l'effetto del bianco miscelato in diverse proporzioni. Si effettuano infine misure spettrofotometriche su 4 opere d'arte, al fine di identificarne i pigmenti blu utilizzati.

il riconoscimento dei pigmenti blu attraverso la spettrofotometria nel visibile. Costruzione di una banca dati.

CAVALERI, TIZIANA CONCETTA
2008/2009

Abstract

La presente Tesi di Laurea si inserisce nelle attività di ricerca e studio del Progetto CE.R.MA. ¿ Centro per la Ricerca sui Materiali Pittorici ¿ ¿Costruzione di una banca dati comparativa tra materiali moderni e antichi nel restauro dei dipinti¿, in fase di attuazione presso la Fondazione Centro Conservazione e Restauro ¿La Venaria Reale¿. Il progetto prevede, tra le altre cose, l'organizzazione di una banca dati comparativa tra i materiali moderni reperibili in commercio e i materiali storici originali e di restauro. Il primo dei materiali preso in considerazione è il pigmento. In questa prima fase si è concentrata l'attenzione sui pigmenti blu. Ognuno di questi pigmenti verrà studiato puro in polvere ed in miscela con leganti. Il mio contributo al progetto, presentato in questa Tesi di Laurea, è consistito nell'analisi spettrofotometrica di 43 pigmenti blu puri e delle stesure, finora realizzate, preparate con 6 di questi pigmenti e tre leganti, nonché con gli stessi leganti e l'aggiunta di biacca al 50%. Il lavoro viene introdotto da una parte teorica in materia di fotometria e colorimetria. Segue una seconda fase, tecnica, in cui lo strumento a disposizione, un colorimetro CM- 700d Konica Minolta con passo di misura 10 nm, viene settato e tarato utilizzando come campioni di riferimento una tavolozza da 24 colori GretagMacbeth ColorChecker Color Rendition Chart ed i dati ottenuti con uno spettrofotometro a doppio fascio L-900 Pelkin Elmer con passo di misura 1 nm: dalla verifiche da me condotte emerge un'ottima linearità di risposta dello strumento ed una buona affidabilità dei risultati. Si elabora quindi un metodo di misura che ben risponda alla specificità del caso: illuminante e geometria ottica D65/10°, area di misura 8 mm (MAV) e condizione di misura SCE; si effettua una misura tripla con media automatica; non si utilizzano sistemi di protezione dello strumento dalle polveri di pigmento (es. vetrini) in quanto ¿ si osserva ¿ ne inficerebbero la risposta spettrale. La caratterizzazione spettrofotometrica dei pigmenti puri permette di individuare caratteristiche peculiari nella forma degli andamenti spettrali, e di affermare che la tecnica, pur non essendo univocamente sufficiente nell'indagine conoscitiva del pigmento, risulta esserne quantomeno ausiliare. La caratterizzazione delle stesure con solo legante evidenzia come l'introduzione di colla o uovo non modifichi in maniera sostanziale lo spettro dei pigmenti e quindi la loro identificazione, mentre l'introduzione di olio di lino cotto tenda nella maggioranza dei casi ad annullare la riflessione nel vicino infrarosso ed, in generale, ad appiattire la curva lungo tutto lo spettro visibile. L'aggiunta di biacca ripristina le caratteristiche della curva del pigmento puro, ristabilendo un buon grado di discriminabilità fra i pigmenti. Si osserva che l'introduzione del 50% di biacca nelle stesure di pigmenti blu non pregiudica il loro riconoscimento, ma che ognuno degli elementi aggiuntivi può far variare la distribuzione dei massimi e minimi di riflettanza nelle curve spettrali dei pigmenti. Si rimanda ad analisi future per valutare l'effetto del bianco miscelato in diverse proporzioni. Si effettuano infine misure spettrofotometriche su 4 opere d'arte, al fine di identificarne i pigmenti blu utilizzati.
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